Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.

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Spin-off, cresceranno anche nell’Unione Europea?
Il settore delle spin-off nel Regno Unito sta crescendo. 2,6 miliardi di sterline sono stati gli investimenti azionari nel 2024. Solo UCL Business ha attratto 3 miliardi di sterline di investimenti in spinoff in cinque anni, creando oltre 2.000 posti di lavoro in 104 aziende. Ma il Regno Unito potrebbe fare molto di più per sfruttare la crescita economica derivante dalla ricerca universitaria dove la sfida più grande è fare i primi passi ossia prototipare i prodotti e trovare la giusta collocazione sul mercato.
Il governo britannico dopo aver annunciato 9 milioni di sterline di finanziamenti (da un fondo di 40 milioni) per aiutare 48 iniziative promettenti, ha ricevuto un’enorme richiesta da parte di startup e spin-off universitari con potenziali innovazioni rivoluzionarie. Gli spin-off troveranno terreno fertile anche in Europa per la ricerca di capitali?
L’ecosistema sta diventando sempre più importante e soggetti come la British Business Bank possono svolgere un ruolo fondamentale nell’assicurare investimenti per le innovazioni universitarie, attirando più capitale di rischio britannico. Resta da assicurarsi che grandi mercati come quello dell’healthcare nazionale possano accogliere queste innovazioni attraverso normative che sostengano una nuova generazione di trattamenti clinicamente come terapie geniche e immunoterapie per tumori, Alzheimer e malattie rare.
Microchip e AI tra Cina e USA
Mentre gli Stati Uniti guardano ai semiconduttori più avanzati, la Cina si è già assicurata quasi il 40% della capacità produttiva globale dei cosiddetti chip fondamentali, fondamentali sono componenti indispensabili per auto, dispositivi medici e armi militari. 
La loro importanza deriva dalla pura ubiquità. Da un lato, qualsiasi dispositivo elettronico con un interruttore on-off quasi certamente li contiene, dall’altro costituiscono la spina dorsale delle infrastrutture critiche nazionali, gestendo la distribuzione dell’energia e le reti di telecomunicazioni. Per il Pentagono, ciò rappresenta una vulnerabilità profonda. Eppure il dibattito politico e industriale rimane incentrato quasi esclusivamente sulla corsa all’Intelligenza artificiale, trascurando la vulnerabilità più immediata e diffusa. Se le infrastrutture fondamentali della nostra economia e i componenti chiave del nostro arsenale militare sono costruiti dal nostro principale avversario, la competizione per la leadership nell’AI diventa irrilevante? Caccia F-16, missili Patriot e missili anticarro Javelin che difendono l’Ucraina dipendono tutti dai chip fondamentali. Cedere il controllo della loro catena di fornitura significa cedere il controllo dell’arsenale americano stesso.

Un recente sondaggio del Dipartimento del Commercio ha rilevato che i chip cinesi erano “onnipresenti” e che circa la metà delle aziende statunitensi non poteva nemmeno dire con certezza se li utilizzasse. Washington dovrebbe adottare un requisito “know your chip” — l’equivalente dei controlli “know your customer” nel settore finanziario — che obblighi le aziende a mappare e dichiarare le proprie catene di approvvigionamento.
Perplexity rende disponibile a tutti Comet
La startup di ricerca AI Perplexity rende disponibile a tutti nel mondo, gratuitamente, il suo nuovo browser Comet. La funzione principale di Comet è un assistente “sidecar” che ti affianca durante la navigazione, aiutandoti a rispondere a qualsiasi domanda sulla pagina web che stai visualizzando, a riassumere contenuti, gestire contenuti web e navigare le pagine al tuo posto.
Per alcuni abbonati a pagamento, la startup ha anche lanciato un nuovo “assistente in background” per gestire più attività tramite Comet. La decisione di rendere il software gratuito arriva mentre la startup combatte per competere sia contro gli incumbent come Google Chrome, sia contro i nuovi arrivati come Dia, il browser alimentato da AI di The Browser Company. Gli agenti diventeranno i nostri copiloti quotidiani? Per gli utenti gratuiti, l’esperienza del browser Comet di Perplexity è ancora limitata all’assistente sidecar. Tutti possono anche accedere a diversi strumenti come Discover (consigli personalizzati di notizie e contenuti, simile al nuovo Pulse di OpenAI); Spaces (per organizzare e gestire progetti); Shopping (aiuta a confrontare prezzi e trovare offerte tra i retailer online); Travel (offre informazioni aggregate su destinazioni, voli, alloggi, ecc.); Finance (strumenti per budget, tracciamento spese, monitoraggio investimenti); e Sports (aggiornamenti su risultati, calendari e notizie).

Gli utenti Max possono sbizzarrirsi con modelli AI ad alte prestazioni e usare l’assistente email di Perplexity che promette di scrivere risposte in un determinato tono, organizzare e dare priorità alla casella di posta e programmare riunioni.
Il nuovo generatore video di OpenAI, Sora 2, promette di democratizzare la creatività visiva, ma il suo lancio è già segnato da contenuti violenti, razzisti e protetti da copyright. Al lancio dell’app video sono seguite ondate di immagini violente e razziste mentre Sora 2 promette di democratizzare la creatività visiva.
Quale futuro per Sora 2?
Nonostante le regole che vietano danni e incitamento, i video diffusi mostrano quanto le barriere di sicurezza siano fragili. In tre giorni l’app ha raggiunto il primo posto sull’App Store, ma anche un’ondata di critiche da parte di studiosi di disinformazione che temono un futuro in cui verità e finzione diventano indistinguibili. L’episodio rivela l’urgenza di regole etiche e tecniche concrete, non semplici dichiarazioni di principio. Saremo pronti a vivere in un mondo dove i video non dicono più la verità? Se l’evoluzione dei generatori come Sora continuerà senza controlli efficaci, potremmo entrare in una fase in cui ogni immagine e ogni video saranno sospetti.
Le conseguenze toccheranno la fiducia sociale, l’informazione e la sicurezza personale, con rischi di manipolazione, frode e propaganda mai visti prima.
Ma se le istituzioni, le aziende e i media riusciranno a sviluppare standard condivisi di trasparenza e autenticazione, la stessa tecnologia potrà diventare uno strumento educativo e creativo, capace di raccontare il reale senza distorcerlo. Il futuro di Sora — e della verità visiva — dipenderà da questa scelta collettiva.

 
									 
					

