Secondo una ricerca effettuata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, In Italia ci sono 140 milioni di oggetti connessi, 2,4 per abitante e il mercato dell’Internet of Things (IoT) continua a crescere. Nel 2023 ha raggiunto un valore di 8,9 miliardi di euro, +9% rispetto al 2022. Scopriamo i risultati emersi dall’analisi del Politecnico nel dettaglio.
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Quali sono gli oggetti connessi?
Dalla ricerca effettuata dall’Osservatorio del Politecnico, la fetta più grande nel mercato degli oggetti connessi è rappresentata dalla smart car, con un fatturato di oltre 1,5 miliardi di euro, il 18% del totale. Al secondo posto, ci sono le applicazioni IoT nel mondo utility, come la telelettura dei contatori di energia con 1,38 miliardi di euro (+1%). Seguono smart building (1,3 miliardi, -1%), smart city (950 milioni, +15%), smart factory (905 milioni, +16%), smart home (810 milioni, + 5%). Nel nostro Paese ci sono 41 milioni di connessioni IoT cellulari (+5%), 100 milioni abilitate da altre tecnologie (+17%), di cui 3 milioni di connessioni tramite reti Lpwa (+25%), un tipo di comunicazioni wireless. E rimane grande l’interesse verso le potenzialità di impiego del 5G per supportare le applicazioni IoT. Il 18% delle grandi aziende ha anche avviato progetti di Industrial IoT nell’ultimo anno e il 60% dei produttori di macchinari ha familiarità con impianti connessi. Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio IoT, ha affermato che tra le grandi sfide che il mercato dovrà affrontare ci sono «l’integrazione tra IoT e Intelligenza Artificiale e un maggior focus sulla sostenibilità».