Non sono durati molto, insieme. Donald Trump ed Elon Musk non hanno mai litigato in pubblico, sanno che ciascuno deve all’altro molto del proprio successo e della propria popolarità odierna. Quel che è successo nei giorni scorsi è però indicativo: il Ceo di Tesla ha criticato una norma che, a suo dire, vanificherebbe il lavoro svolto dal suo ormai ex dipartimento del DOGE voluto dal tycoon per effettuare tagli draconiani alla spesa federale. Ormai però l’uomo più ricco del mondo è tornato a concentrarsi su altro, Tesla in primis. Secondo Bloomberg il 12 giugno ad Austin, in Texas, la società potrebbe battezzare le prime corse del proprio servizio di robotaxi. Ma ci sono alcune questioni da chiarire.
For the past several days, Tesla has been testing self-driving Model Y cars (no one in driver’s seat) on Austin public streets with no incidents.
— Elon Musk (@elonmusk) May 29, 2025
A month ahead of schedule.
Next month, first self-delivery from factory to customer.
Quando sarà attivo il servizio di robotaxi Tesla
The Verge ha suggerito cautela, dal momento che l’imprenditore sudafricano è solito porre scadenze molte ravvicinate per poi posticipare annunci importanti. Il problema che la stampa di settore ha riscontrato rispetto ai robotaxi di Tesla è che finora nessuno di questi veicoli è stato testato su strada senza conducente. Certo, abbiamo visto il Cybercab, le elettriche di Musk possono circolare con la guida autonoma ma al momento soltanto all’interno dei circuiti delle fabbriche, ambienti estremamente controllati.

Tesla, in sostanza, non ha ancora dimostrato pubblicamente l’affidabilità dei propri veicoli una volta che si imposta la guida autonoma e si fanno scendere tutti gli esseri umani dal mezzo. Secondo le indiscrezioni dal 12 giugno ad Austin inizieranno a circolare fino a 20 Model Y – non dunque i Cybercab – a guida autonoma. Non si sa se si tratta di modelli analoghi a quelli venduti, oppure no. Con una flotta così ridotta è evidente che si potrà richiedere una corsa soltanto su invito.
I competitor di Musk nel settore dei robotaxi
Da considerare inoltre che l’Autopilot di Tesla – da non confondere con la guida completamente autonoma – è finita da tempo sotto la lente delle autorità americane: la National Highway Traffic Safety Administration sta indagando su incidenti collegati a questa tecnologia. Nel frattempo negli Stati Uniti la guida autonoma sta procedendo: Waymo – sussidiaria del gruppo Alphabet – sta allargando il proprio servizio; Zoox, startup di Amazon, ha di recente effettuato un paio di richiami di veicoli per mostrarsi collaborativa e attenta alla sicurezza agli occhi dei regolatori; Cruise, invece, non si è più rialzata. In che posizione si trova Tesla? Per il momento ancora non lo sappiamo.