La biotech britannica, guidata dall’italiano Giuseppe Mazza, vede tra i finanziatori il gruppo farmaceutico italiano, Dompè. Un’alleanza che ambisce velocizzare la ricerca e la messa sul mercato di farmaci per la cura di patologie gravi.
C’è molta tecnologia italiana nel round record di 54 milioni di dollari destinati alla biotech britannica, Engitix, un team internazionale guidato dall’italiano, Giuseppe Mazza.
A investire 54 milioni il gruppo storico farmaceutico italiano Dompè e il fondo britannico, Netherton Investments di Mike Platt, miliardario inglese e gestore di altri fondi, tra cui BlueCrest Capital Management.
La parte più interessante di questa storia, tuttavia, non sono i soldi. Ma la possibilità di collaborazione fra due piattaforme tecnologiche, Dompè e Engitix, che vanno lungo una stessa direzione, ovvero, velocizzare la ricerca e la messa sul mercato di farmaci per la cura di patologie gravi.
L’incontro tra due piattaforme hitech
Scendendo più nel dettaglio, scopriamo come la biotech britannica abbia sviluppato una sua piattaforma tech che consente una più rapida scoperta di bersagli farmacologici a matrice extracellulare umana. Per chi è a corto di conoscenze mediche, nella moderna ricerca farmacologica per “bersaglio” si intende la molecola o il meccanismo biologico verso il quale il farmaco deve essere diretto, mentre la matrice extracellulare, su cui è focalizzata la ricerca di Engitix, è lo spazio che si trova tra le cellule e serve a mantenere forma e funzione del tessuto. In particolare, attraverso la sua piattaforma, chiamata ECM, Engitix è a lavoro sulla ricerca di patologie epatiche e sulla scoperta di farmaci associati alla fibrosi e ai tumori solidi.
L’accordo prevede un sodalizio tra ECM e Exscalate di Dompè, una piattaforma che sfrutta intelligenza artificiale e supercomputing, per velocizzare la progettazione di farmaci. Exscalate va immaginata come una sorta di libreria delle molecole (di 500 miliardi di molecole), che riesce ad elaborare oltre tre milioni di molecole al secondo, grazie anche alla collaborazione con il Consorzio interuniversitario CINECA. La tecnologia permette all’azienda farmaceutica di ridurre i tempi di progettazione e di sperimentazione di nuovi farmaci sul mercato.
L’accordo prevede l’accesso da parte della biotech alla piattaforma Exscalate, mentre Dompè potrà beneficiare dei risultati clinici di Engitix, oltre alle royalties che nasceranno dai prodotti commercializzati durante la collaborazione.
Tech e medicina personalizzata
L’accordo si inserisce poi in uno scenario più vasto che è quello della medicina personalizzata. Quantum computing, intelligenza artificiale e dati diventano strumenti fondamentali per combattere, con la realizzazione di proteine bersaglio, malattie come tumori al pancreas e al fegato e per sviluppare nuovi farmaci attraverso l’interazione tra le proteine. Tutto questo riducendo i tempi e migliorando anche l’efficacia della produzione di nuovi farmaci: oggi solo il 12% dei farmaci passa i test clinici per l’ingresso sul mercato.