Nonostante la pandemia, il bilancio delle scoperte scientifiche emerse in questi anni è tutto sommato positivo. La rivista Nature riporta alcune delle ricerche più rilevanti
Un altro anno dominato da Covid-19 volge al termine e nonostante la pandemia ancora in corso, il bilancio delle scoperte scientifiche emerse in questi anni è tutto sommato positivo. Anzi, paradossalmente in questo arco di tempo le novità sono state molte di più degli anni passati.
Alcune scoperte del 2020
Il 2020 come ricorda Nature è stato l’anno delle sottilissime celle solari così sottili e leggere da potersi appoggiare su una bolla di sapone, messe a punto della King Abdullah University of Science and Technology di Thuwal, in Arabia Saudita, per esempio. Gli scienziati hanno utilizzato una stampante a getto d’inchiostro per realizzarle. O ancora l’anno dei calamari resi trasparenti con la tecnica di editing genomico CRISPR-Cas9 tramite cui hanno rimosso un gene chiamato TDO responsabile del colore degli stessi. Nello stesso anno per la prima volta è stato utilizzato un raggio ionico per squarciare una cellula tumorale (la tecnica si chiama fresatura a fascio ionico) e mostrare una sezione trasversale che ha permesso ai ricercatori di guardare al suo interno con dettagli senza precedenti.
Le scoperte del 2021: gli embrioni-ibridi
Anche il 2021 ha regalato però numerose scoperte. Ad aprile, per esempio, un gruppo di scienziati ha riferito di aver coltivato con successo i primi embrioni di scimmia contenenti cellule umane. Gli ibridi uomo-animale potrebbero un giorno fornire modelli migliori per testare i farmaci o essere utilizzati per coltivare organi umani per i trapianti. La ricerca però ha anche sollevato questioni etiche.
Roditori fluorescenti e lucertole subacquee
Intanto a febbraio si è scoperto anche che la lepre sudafricana (Pedetes capensis) emette fluorescenza rosa caldo sotto la luce ultravioletta. La funzione dei colori intensi, unici tra i mammiferi biofluorescenti conosciuti, è però ancora un mistero. I biologi evoluzionisti invece hanno riferito che alcune specie di lucertola Anolis si sono adattate a respirare nuovamente l’aria espirata sott’acqua, usando una bolla creata sul muso. Il trucco permette loro di rimanere sommersi per più di 15 minuti, nascondendosi dai predatori.
Buchi neri, missioni marziane e stelle di antimateria
Ancora, l’astrofisico Jeremy Schnittman del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland ha utilizzato un supercomputer per calcolare il percorso compiuto dai raggi di luce attraverso lo spazio-tempo deformato attorno ai buchi neri supermassicci simulati, i quali distorcerebbero la luce emanata dai gas caldi che li circondano. Restando ancora nello Spazio non si possono dimenticare le numerose missioni marziane che si sono susseguite nel corso dell’anno: sono arrivate su Marte missioni dalla Cina, dagli Stati Uniti e dagli Emirati Arabi Uniti. Ad aprile, Ingenuity l’elicottero del rover Perseverance della NASA, calato sulla superficie del pianeta rosso, è diventata la prima macchina a raggiungere il volo a motore su un altro pianeta.
Alcuni scienziati inoltre potrebbero aver individuato stelle fatte di antimateria. La scoperta suggerisce che potrebbero essere sopravvissute quantità sostanziali di antimateria. Ma dimostrare l’esistenza delle antistelle sarà estremamente difficile perché, a parte i raggi gamma studiati, la luce che queste stelle emettono assomiglierebbe alla luce delle stelle normali.
Cosa ci attende nel 2022
E il 2022? Sarà ancora un anno di stretta convivenza con il virus Sars-Cov-2, tra nuove varianti e strategie per arginare la pandemia. Da una parte si cercherà ancora di comprendere l’origine della pandemia con l’Organizzazione mondiale della sanità che ha nominato un team di 26 scienziati a tale scopo. Dall’altra arriveranno nuovi vaccini anche con piattaforme differenti da quella a mRna. Ma la vera sfida resterà vaccinare tutti, anche chi vive nei Paesi più poveri e difficili da raggiungere.
Riprendono le ricerche degli acceleratori di particelle
Al di là del Covid-19 ci si aspetta che a giugno riprendano le attività al CERN del Large Hadron Collider, come riporta ancora Nature. I principali esperimenti di LHC, ATLAS e CMS, sono stati aggiornati e ampliati con ulteriori livelli di componenti del rivelatore. Ciò consentirà loro di raccogliere più dati dai 40 milioni di collisioni di protoni che ciascuno di loro produce ogni secondo. Dopo i loro aggiornamenti, i quattro rilevatori di onde gravitazionali del mondo – uno in Giappone, uno in Italia e due negli Stati Uniti – inizieranno una nuova serie di osservazioni a dicembre.
All’inizio del 2022 dovrebbe anche entrare in funzione la Facility for Rare Isotope Beams alla Michigan State University di East Lansing. L’acceleratore multistadio da 730 milioni di dollari mira a sintetizzare migliaia di nuovi isotopi di elementi noti e studierà la struttura nucleare e la fisica delle stelle di neutroni e delle esplosioni di supernova.
Ancora missioni spaziali
Continueranno anche le missioni su Marte e in particolare ne è prevista una congiunta russo-europea ExoMars, che dovrebbe decollare a settembre e trasporterà il rover Rosalind Franklin dell’Agenzia spaziale europea per cercare segni di vita passata. La Cina prevede anche di completare la sua stazione spaziale, Tiangong, e ha organizzato più di mille esperimenti, che vanno dall’osservazione astronomica e della Terra agli effetti della microgravità e delle radiazioni cosmiche sulla crescita batterica. Il 2022 sarà anche l’anno del ritorno dell’uomo sulla Luna. La NASA lancerà l’orbiter Artemis I e l’orbiter CAPSTONE dell’agenzia condurrà esperimenti in preparazione del Gateway, la prima stazione spaziale in orbita attorno alla Luna. Ma in lista ci sono anche l’India, il Giappone la Russia e la Corea del Sud. Senza dimenticare poi le società private che si apprestano a raggiungere il satellite della Terra.
Foto in alto: Artem Podrez da Pexels