Secondo una ricerca di idealo, la scarsa disponibilità di microchip oltre all’inflazione sta causando un aumento dei prezzi
Una partnership per garantire la fornitura interna di semiconduttori per i sistemi di difesa americani. L’accordo raggiunto tra Lockheed Martin e GlobalFoundries punta alla produzione di una gamma di chip avanzati e di nuova generazione negli Stati Uniti. La partnership consentirà, infatti, di sfruttare la tecnologia di GlobalFoundries per assicurare una maggiore sicurezza ai sistemi di microelettronica e alle catene di approvvigionamento.
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Il sostegno al Chips Act
L’intesa tra le aziende della difesa, che sono state alle prese con interruzioni della catena di approvvigionamento, comprese quelle dovute alla carenza globale di chip, punta a sostenere in modo diretto il CHIPS and Science Act degli Stati Uniti. L’obiettivo è quello di riportare la produzione di semiconduttori negli USA. La legge fornisce, infatti, circa 52 miliardi di dollari in sussidi governativi per la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti e un credito d’imposta sugli investimenti per impianti di produzione stimato in 24 miliardi di dollari. Lockheed Martin e GlobalFoundries fanno sapere che perseguiranno anche opportunità di finanziamento esterno, sviluppo tecnologico e collaborazione con il governo degli Stati Uniti e lavoreranno per sviluppare un ecosistema di “chiplet”: un insieme di chip che, uniti tra loro, garantiscono una produzione più rapida e conveniente.
La crisi dei chip
Secondo una ricerca di idealo, la scarsa disponibilità di microchip, oltre ad essere in parte la causa dell’inflazione, sta causando anche un aumento dei prezzi. Dall’analisi della fluttuazione dei prezzi online sui principali prodotti di elettronica, idealo ha notato costi più alti della media di circa il 9% rispetto al 2022. Tra i prodotti di elettronica che, più di altri, hanno fatto registrare online i rincari maggiori ci sono i PC, che nel corso dell’ultimo anno sono arrivati a costare il 18% in più. In dettaglio, prendendo come riferimento i costi di maggio del periodo 2021-23, un PC che in media costava 855 euro nel 2021 è arrivato a costare circa 1.000 euro nel 2022 e oltre 1.160 euro nel 2023. Un aumento di prezzo pari al 36% nel giro di due anni. Durante quest’anno a costare di più sono state anche le schede madri e le fotocamere digitali mirrorless (+17%), i tablet e i processori (+16%), gli smartphone (+15%), gli access point (+14%) e i router (+10%). Tra le poche categorie dell’elettronica che vanno in controtendenza, segnando una leggera decrescita dei costi rispetto allo scorso anno, idealo ha identificato le stampanti multifunzione (-3%) e i televisori (-8%).