Una tecnologia pensata per garantire la sicurezza dei bagnanti, ma anche per approfondire lo studio degli squali bianchi. Siamo in California, per la precisione a Padaro Beach, vicino Santa Barbara, dove il progetto SharkEye è stato lanciato dal Benioff Ocean Science Laboratory. Grazie ai droni messi in volo sopra il mare gli esperti possono avvistare uno squalo vicino alla riva e inviare immediatamente una notifica agli 80 utenti che hanno fatto richiesta di ricevere il segnale di allerta.
Come funziona SharkEye
Tra le persone coinvolte nel progetto ci sono negozi e genitori di bambini che prendono lezioni di surf a Padaro Beach. «Usiamo modelli di machine learning per scansionare il video e rilevare automaticamente grandi squali bianchi nel filmato», si legge sul sito del progetto. Tutti i dati poi finiscono in un database a disposizione dei ricercatori e biologi marini.
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«L’automazione nel rilevamento degli squali può essere davvero utile per molte comunità al di fuori della California» ha detto alla CNN Neil Nathan, uno scienziato impegnato nel progetto. La convivenza degli uomini con gli animali, specie quelli di grossa taglia, è spesso al centro di polemiche in Italia (i casi degli orsi in Trentino ne sono un esempio).
Per quanto possa spaventare l’idea di essere attaccati da uno squalo, nel 2023 gli incidenti a livello globale sono stati 69 (e di questi dieci sono stati letali). La tecnologia può senz’altro aiutare a garantire la sicurezza per le persone, aiutandole anche a capire come stanno cambiando le abitudini di questi animali, costretti dall’aumento delle temperature di mari e oceani a esplorare nuovi habitat.