Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
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AI e mondo editoriale
La BBC sta progettando di costruire modelli di AI e di vendere l’accesso ai suoi vasti archivi a gruppi Big Tech di AI. L’emittente nazionale britannica sta cercando di utilizzare i suoi decenni di giornalismo per “addestrare” un modello di intelligenza artificiale generativa. Questo modello potrebbe, poi, alimentare alcuni prodotti come strumenti per aiutare i giornalisti a produrre storie, che possono essere utilizzati internamente. Ma non solo. BBC sta pensando di aprire i propri archivi per aumentare le fonti di ricavo del proprio modello di business. Gli archivi diventeranno, quindi, un elemento importante di ricavi nel mondo delle emittenti televisive, radiofoniche e editoriali? Qualsiasi accordo sulla vendita dell’accesso agli archivi della BBC potrebbe essere redditizio. Alcuni gruppi di media, come Axel Springer e Le Monde, hanno stretto accordi multimilionari con OpenAI per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Anche Thomson Reuters ha stretto diversi accordi di questo tipo con sviluppatori di AI. Adesso i dirigenti della BBC temono che molte aziende di AI stiano già utilizzando i contenuti per addestrare altri modelli, dato che gran parte dei contenuti della BBC sono liberamente disponibili online piuttosto che dietro pagamento.
Data center e risparmio energetico
Con l’aumento del numero dei data center e delle loro attività, aumenta anche il consumo di energia elettrica. Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, la domanda da parte dei data center potrebbe raddoppiare dal 2022 al 2026. I data center hanno bisogno di fonti di energia affidabile e pulita. Negli Stati Uniti, dove oggi si trova circa un terzo dei data center del mondo, la percentuale del settore sul totale della domanda di energia elettrica nazionale dovrebbe passare da circa il 4% al 6% entro il 2026. In Irlanda, la destinazione europea scelta da molte multinazionali del settore tecnologico, la percentuale salirà dal 17% al 32%. Un tale incremento metterebbe a dura prova non solo le fonti di energia elettrica ma anche l’infrastruttura di rete. I piccoli reattori modulari nucleari potrebbero essere la soluzione? Sono progettati per essere prodotti rapidamente, a basso costo e su vasta scala. Producono energia 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e non emettono anidride carbonica, a differenza dell’energia generata da combustibili fossili. A gennaio, Microsoft ha assunto il suo primo direttore delle tecnologie nucleari, con il compito di sviluppare e implementare una strategia energetica globale per i piccoli reattori modulari e i microreattori. Unico neo: i primi piccoli reattori modulari (SRM) non saranno in commercio prima della fine del decennio.
Quanto conta il supporto delle startup nell’AI?
La strategia di Microsoft nell’AI prevede una serie di investimenti in startup e persone rilevanti nel settore. La nuova divisione di Microsoft focalizzata sul mercato dei consumatori di applicazioni di AI sarà guidata da Mustafa Suleyman, CEO di Inflection – competitor di AI – e cofondatore di Deepmind.
Questa modalità di assunzione non è nuova in casa Microsoft, già disposta ad assumere Sam Altman e il suo team durante il periodo di “vacancy da OpenAI”. Microsoft ha già investito 13 miliardi in OpenAI e 15 milioni in Mistral AI, startup francese. L’acquisizione di startup è la strategia per rendere le big tech più veloci sull’AI? Questa potrebbe attrarre l’attenzione delle autorità di antitrust americane, inglesi e europee e rallentare la curva di apprendimento e diversificazione delle bigtech. La regolamentazione potrebbe essere una buona motivazione alla base dell’assunzione da parte di Microsoft di Suleyman e di circa 70 persone all’interno di Inflection. Apple sta, invece, seguendo una strategia differente ed esplorando un possibile legame con Google per portare l’intelligenza artificiale nei suoi prodotti.
Neuralink e le prossime frontiere
Neuralink, la startup di Elon Musk, ha trasmesso in diretta streaming un uomo tetraplegico che ha utilizzato l’impianto cerebrale dell’azienda per giocare a scacchi al computer. Il ventinovenne, rimasto paralizzato sotto la spalla in seguito a un incidente subacqueo, è stato anche in grado di giocare a “Civilization VI”, un videogioco, per otto ore, utilizzando solo i suoi pensieri. Le “brain computer interface” si basano sui modelli di segnali cerebrali unici per interpretare le intenzioni di una persona e utilizzano queste informazioni per controllare un dispositivo che aiuti soggetti con problemi di mobilità o di linguaggio a comunicare o a svolgere le attività quotidiane con il solo pensiero.
La dimostrazione di Neuralink rappresenta l’inizio di una tecnologia di assistenza o potrebbe esserci altro? Il primo esperimento risale al 2004, quando una persona paralizzata è stata in grado di muovere un cursore ma non in modalità wireless come Neuralink. L’anno scorso, la Food and Drug Administration statunitense ha concesso a Neuralink l’autorizzazione a condurre test clinici sull’uomo. Anche altre aziende, come BlackRock e Synchron, hanno dimostrato come i pazienti paralizzati possano usare le interfacce cervello-computer per controllare i dispositivi elettronici. Paradromics e Precision Neuroscience stanno lavorando a impianti cerebrali per competere con Neuralink. Sebbene Neuralink sia stato inizialmente proposto come tecnologia di assistenza, Musk ha dichiarato di volerlo impiantare in persone perfettamente sane per migliorarne le capacità.