Su carta i taxi volanti sembrano davvero imbattibili rispetto ad altri mezzi di trasporto. La startup californiana Joby Aviation, che nei giorni scorsi ha annunciato una partnership con Virgin Atlantic per inaugurare un network in Gran Bretagna, sostiene che i propri mezzi, una volta operativi, trasporteranno i clienti dall’aeroporto di Heathrow al centro di Londra in soli 8 minuti (in auto il viaggio dura oltre un’ora). Vediamo dunque i presupposti di questa nuova iniziativa in un ambito oggi ancora di nicchia della mobilità del futuro.
Il progetto di Joby e Virgin sui taxi volanti
Come si legge su The Verge, si tratta di un’iniziativa in aggiunta ad altre che in giro per il mondo, dal Giappone agli USA passando per il Medio Oriente, vedono importanti investimenti concentrati sui taxi volanti. Quelli di Joby sono in grado di decollare in maniera verticale, raggiungono i 320 km/h e hanno un’autonomia di 240 km.

Una delle differenze rispetto agli elicotteri riguarda anche la silenziosità: il rumore è 100 volte inferiore rispetto a quello dei velivoli tradizionali. I mezzi saranno brandizzati Joby e Virgin, ma al momento non si sa ancora quando decolleranno: la realtà USA deve attendere il via libera dalla FAA statunitense e in futuro – ma è soltanto un’ipotesi al momento – la società servirà diverse città in UK, da Brighton a Birmingham, con al centro ovviamente Londra e i suoi aeroporti.
Quali sono i progetti di taxi volanti in giro per il mondo?
Come per i robotaxi, i taxi volanti stanno incontrando entusiasmi, ma anche notevoli difficoltà. Non sono startup che fanno utili dall’oggi al domani. La tedesca Lilium ad esempio è in difficoltà e sembra aver trovare un giubbotto di salvataggio in Arabia Saudita. Il Ceo di Lilium Klaus Roewe, ha detto: «Il Medio Oriente è una priorità per Lilium e l’Arabia Saudita sarà un mercato molto grande per la mobilità aerea regionale elettrica ad alta velocità».

Meno bene è andata alla società tedesca Volocopter, fallita a inizio anno. Oltreoceano Hyundai ha annunciato nel 2023 il piano per aprire un vertiporto negli Stati Uniti. In Sud America abbiamo scritto di Eve, startup del gruppo aerospaziale brasiliano Embraer, che ha svelato il suo primo prototipo di taxi volante. Nel settore sono attive diverse compagnie automobilistiche: Stellantis ad esempio ha investito nei mezzi di Archer, realtà statunitense.