Nata dall’idea di tre giovani salentini Giovanni Zappatore, Dario Pianese e Duilio Madaro: ADAM’S Hand è la protesi mioelettrica con componenti stampate in 3D che permettono di personalizzare la lunghezza delle dita per ogni utente in base alle dimensioni dell’altra mano. La startup leccese Bionit Labs
ADAM’S Hand, acronimo di “A Dialogic, Adaptive, Modular, Sensitive Hand”, è una protesi di mano che permette di afferrare gli oggetti tramite apertura e chiusura di tutte le dita, mosse da un solo motore attraverso un meccanismo “adattivo”, in fase di brevetto e composto da ingranaggi, che la rende robusta e ne semplifica l’utilizzo. Adam’s Hand nasce dall’idea di un ingegnere meccanico salentino, Giovanni Zappatore, che ha deciso di trasformare la sua tesi di laurea in una startup: Bionit Labs
Una interfaccia di calibrazione basata su machine learning analizza i dati rilevati, adattando in misura ancora maggiore il dispositivo ad ogni utente. Un’altra particolarità di Adam’s Hand è l’utilizzo della stampa 3D realizzata con materiali tecnologicamente avanzati, che riduce notevolemtne i costi e permette di creare per ogni utente falangi robuste, con lunghezza personalizzata in base alle dimensioni dell’arto controlaterale.
Come funziona Adam’s Hand
Adam’s Hand, acronimo di “A Dialogic Adaptive Modular Sensitive Hand”, è una protesi mioelettrica della mano. L’obiettivo principale è quello di potenziare chi la indossa migliorando la connessione dell’utente con l’ambiente esterno.
Le tecnologie innovative hanno permesso un facile utilizzo della mano robotica, merito della sinergia tra un’avanzata meccanica e un algoritmo di auto – apprendimento. Chi la indossa può comunicare agevolmente con il proprio ortopedico grazie ad un’integrazione app/web.
Per quanto l’oggetto sia estraneo al corpo, grazie alle ultime innovazioni tecnologiche è possibile personificarlo al meglio. Chiunque non presenti un arto superiore può utilizzarla: la progettazione modulare permette l’adattamento di tutti i livelli di amputazione.
L’estensione ‘naturale’ del braccio, per chiunque indossi l’Adam’s Hand, è resa tale grazie ai feedback visivi, audio e vibratori forniti dall’utente stesso. I segnali dei sensori, inoltre, sono raccolti e conservati in un cloud apposito.
Adam’s Hand stampata in 3D
Adam’s Hand è inoltre progettata in maniera modulare: processi industriali classici uniti ad innovative tecnologie di stampa 3D consentono una completa personalizzazione del dispositivo.
La protesi è composta da alcune componenti stampate in 3D con un materiale resistente, il CarbonPA Roboze, un nylon caricato con fibra di carbonio. La resistenza è una caratteristica fondamentale per un oggetto di uso quotidiano che viene sottoposto a continui urti, la cui vita media è di 4-5 anni.
La stampa 3D aiuta anche ad abbattere notevolmente i costi della protesi.
Bando Pugliesi Innovativi e molto altro
Grazie al bando PIN, Pugliesi Innovativi della Regione Puglia – che ha finanziato il progetto con 30mila euro a fondo perduto – Giovanni ha fondato la BionIT Labs Srl insieme a Matteo Aventaggiato e Federico Gaetani.
Attualmente il team, la cui età media è di 30 anni, è composto da dodici giovani, tutti soci. Sono ingegneri meccanici, biomedici, informatici, un grafico e un business manager. Hanno partecipato a diversi concorsi ed eventi ottenendo sempre ottimi risultati: tra i più importanti, la fiera South by Southwest ad Austin, in Texas e le startup competition Digithon, Heroes meet in Maratea e Startcup Puglia. Hanno vinto licenze software per un valore di 150mila euro e ottenuto il Certificato di eccellenza da parte dell’Unione europea.
Bionit Labs colabora con uniersità e centri di ricerca
La startup pugliese Bionit Labs collabora con l’Università del Salento, il Politecnico di Bari e il Politecnico di Torino per le attività di ricerca. Nel team è presente anche un ragazzo focomelico, Paolo Congedo, al quale durante un evento di beneficenza è stata donata una protesi Adam’s Hand. Attualmente è il loro tester e sarà il primo a utilizzarla. Al momento Adam’s Hand infatti è un prototipo. Secondo il cronoprogramma della startup dovrebbe arrivare sul mercato nel 2020 e per farlo hanno intenzione di lanciare a inizio 2019 una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd. Che dire, i fondi in questo campo non bastano mai.