Il comune di Fidenza chiede a una start-up di Parma di individuare l’amianto nel suo territorio mediante i droni per rimuoverlo e riqualificare la città.
Nello stesso giorno in cui viene ritrovato un piccolo drone con telecamere sul tetto degli uffici del primo Ministro giapponese, causando stupore e preoccupazione, in Italia una piccola start-up offre il suo contributo alla salvaguardia dell’ambiente dimostrano che i droni opportunamente usati hanno degli impieghi di tutela del territorio finora solo immaginati.
Il comune di Fidenza, in Emilia Romagna, ha infatti annunciato di aver dato avvio ad un progetto sperimentale che ha l’obiettivo di mappare con foto aeree e droni tutto l’amianto presente sulla superficie cittadina. Non solo, l’ambizioso progetto vuole rilevare mediante l’uso di tecnologie avanzate gli sprechi di energia attraverso i tetti. L’indagine, secondo i suoi ideatori, servirà alla riqualificazione urbana della cittadina che aspira a diventare una vera smart city.
A realizzare l’intervento, della durata di tre anni, sarà la società AeroDron Srl, una start-up hi-tech di Parma che si occupa di ricerca, produzione e sviluppo di applicazioni professionali legate alle riprese aeree a bassa quota. Incubata da b-ventures, la società è specializzata in remote sensing, fotogrammetria, modellazione 3D e produzione cartografica. Nel caso di Fidenza la Aerodron integrerà con le rilevazioni dei droni i dati acquisiti dai voli aerei effettuati dalla Cgr (Compagnia generale di ripreseaeree) e poi in base alle immagini multispettrali catturate da Cgr coi suoi voli identificherà la traccia dell’amianto attraverso modelli matematici realizzati dallo spin off Res Gea, dell’Università di Chieti.
Bandire l’amianto
L’obiettivo del progetto è mettere al bando tutto l’amianto contenuto nelle coperture in eternit (fuorilegge dal 1992 per la sua natura cancerogena) che ancora sopravvive sui tetti di fabbricati civili e industriali. Una volta mappata la presenza dell’amianto si procederà con le verifiche tramite droni e a terra di tutti i casi dubbi e con una verifica a random sul 15% delle coperture censite. Considerando che il progetto è molto ambizio, costa pure poco: ammonta a 30.000 euro.
Secondo l’assessore all’Ambiente del Comune di Fidenza, Giancarlo Castellani
“L’acquisizione di dati scientifici chiari serve per programmare interventi di riduzione degli sprechi energetici e le scelte conseguenti per una migliore pianificazione urbanistica”,
perciò per intervenire sulla dispersione energetica delle case del comune i droni “acquisiranno informazioni spettrali all’infrarosso, producendo migliaia di immagini digitali del territorio comunale che saranno una vera e propria mappa su singoli edifici o interi quartieri, attraverso la quale leggere le principali situazioni di inefficienza termica”, ha spiegato nel dettaglio il responsabile di Aerodron Romeo Broglia. Alle riprese dei droni saranno associate, anche in questo caso, le immagini catturate dai voli Cgr. Che sia l’inizio di una buona pratica?