Il programma AAL apre il concorso per le migliori idee sull’utilizzo delle nuove tecnologie per aumentare la vita sociale degli anziani. In Italia gli anziani si avvicinano sempre di più alla Rete: i dati
Il programma europeo ALL (Active and Assisted Living) ha pubblicato il bando perla seconda edizione dello Smart Ageing Prize: saranno premiate le migliori idee sull’utilizzo delle tecnologie digitali innovative per stimolare gli anziani nelle attività e favorire un invecchiamento attivo. Scadenza per le domande: il 30 marzo 2018.
Cos’è il programma ALL
Il programma ALL è finalizzato allo sviluppo di soluzioni ICT per favorire un invecchiamento in salute. Svolge il suo obiettivo principale attraverso il finanziamento di progetti transnazionali che coinvolgono piccole e medie imprese, organismi di ricerca e appunto gli anziani. Gli obiettivi sono chiari. Primo: favorire la nascita di sistemi innovativi e delle tecnologie ICT (Information and Communications Technology) per aumentare la partecipazione alla vita sociale e l’autonomia degli anziani. Secondo: potenziare a livello europeo l’attività di ricerca e sviluppo in tecnologie per invecchiare bene in una società ormai basata sulle tecnologie dell’informazione. Terzo: fornire un quadro europeo coerente per approcci e soluzioni comuni, compatibili con gli aspetti normativi e le abitudini sociali. Una bella sfida, che punta a risolvere un paradosso europeo contemporaneo: la convivenza tra una popolazione sempre più anziana e una società ipertecnologica.
Al via lo Smart Ageing Prize
In questa ottica, il programma ALL, in collaborazione con il Nesta’s Challenge Prize Centre, ha lanciato la seconda edizione dello Smart Ageing Prize, una competizione che ha l’obiettivo di individuare le soluzioni più promettenti in Europa che usano le soluzioni ICT per l’invecchiamento attivo. Quest’anno il tema principale riguarda i prodotti e i servizi che utilizzano le tecnologie digitali innovative per supportare le persone anziane in una partecipazione piena alla vita sociale, stimolando appunto le esperienze sociali. I vincitori riceveranno un premio complessivo di 50.000 euro (35.000 il primo premio, 10.000 il secondo e un premio a scelta dei giudici pari a 5.000 euro). La giuria sceglierà 15 delle applicazioni più promettenti come semi-finalisti. Questi candidati saranno invitati a un’Accademia di mentoring a Bruxelles nel maggio 2018 e riceveranno un supporto di coaching continuo per sviluppare le loro proposte. Poi saranno selezionati i cinque finalisti che presenteranno poi le loro proposte. Il premio sarà assegnato nell’ottobre 2018. Il concorso è aperto a singoli, gruppi e organizzazioni in questi Paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.
L’Italia è sempre più anziana
Secondo i dati ISTAT, Al 1° gennaio 2017 si stima che la popolazione ammonti a 60 milioni 579 mila residenti. L’età media risulta essere di 44,9 anni. Le persone di 65 anni e oltre superano i 13,5 milioni e rappresentano il 22,3% della popolazione totale; quelli di 80 anni e più sono 4,1 milioni, il 6,8% del totale, mentre gli ultranovantenni sono 727 mila, l’1,2% del totale. Gli ultracentenari ammontano a 17 mila. A fronte di ciò nel 2016 la natalità tende a diminuire: il livello minimo delle nascite del 2015, pari a 486 mila, è superato da quello del 2016 con 474 mila. La vita media per gli uomini raggiunge 80,6 anni (+0,5 sul 2015, +0,3 sul 2014), per le donne 85,1 anni (+0,5 e +0,1). L’Italia, insomma, è sempre più anziana. A incidere molto sono stati i fattori di modernizzazione sociale e i progressi medici, che hanno aumentato la vita media delle persone. In questo contesto, la riduzione dell’isolamento sociale e lo sviluppo di reti relazionali diventano fondamentali per invecchiare con serenità.
Anziani e Web: un matrimonio contemporaneo
Ma oltre alle interazioni sociali reali, ci sono anche quelle virtuali. Secondo i dati Istat relativi al 2016, si assiste a un incremento dell’uso di Internet anche fra le persone più anziane. Il 52,5% delle persone fra i 60 e i 64 anni hanno utilizzato la Rete (il 45,9% nel 2015 e il 41,1% nel 2014); ma anche gli individui tra i 65 e i 74 anni hanno utilizzato Internet (il 28,8% nel 2016, il 25,6% nel 2015 e il 21,2% nel 2014). Non manca l’utilizzo della Rete neppure fra gli over 75 (il 7,7% nel 2016, il 6,7% nel 2015 e il 4,4% nel 2014). Insomma, Internet è sempre più diffuso anche fra gli anziani. È interessante anche vedere cosa i più anziani prediligono fare on line. Il 62% delle persone fra i 60 e i 64 anni che nel 2016 hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi e il 62,4% delle persone dai 65 ai 75 anni e più amano leggere giornali e riviste on line; a guardare contenuti video dai servizi di condivisione come You Tube sono il 44% degli individui tra i 60 e i 64 anni, il 41,1% tra i 65 e i 74 anni e il 31,3% degli over 75; a partecipare ai social network sono il 31,5% delle persone tra i 60 e i 64 anni, il 27,7% degli individui tra i 65 e i 74 anni e il 21,1% degli over 75. Buona anche la percentuale dei servizi di archiviazione su Internet: il 24, 4% delle persone tra i 60 e i 64 anni, il 19,9% degli individui tra i 65 e i 74 anni e il 15,9% degli over 75. Questi dati sono significativi perché dimostrano come il Web stia diventando anche per i più anziani un mezzo per la fruizione di contenuti e per l’interazione sociale. In questo senso le soluzioni ICT potrebbero davvero rappresentare il futuro. Va detto però che, nonostante i vari percorsi di alfabetizzazione informatica, resta facile per i più anziani ‘smarrirsi’ nella Rete. Diventa, dunque, fondamentale sviluppare e potenziare i servizi di supporto per un utilizzo consapevole e corretto della Rete, che – se vogliamo dirla tutta – diventa elemento prioritario non solo per i più anziani ma per tutti.