La cerimonia di lancio delle novità di Cupertino è priva di novità hardware. Quelle sono state già annunciate. Ma c’è molta carne al fuoco: almeno per gli USA
I quattro cavalieri di Apple per il 2019: News+, TV+, Arcade e Card. Sono quattro le novità presentate da Tim Cook e soci sul palco dello Steve Jobs Theathre, anche se purtroppo per ora solo una arriva ufficialmente in Italia (i giochi di Arcade). Ciò nonostante, Apple gioca le sue carte per cercare di circondare per sempre i propri affezionati utenti: mettendo in campo persino lo strumento perfetto per pagare i suoi device e i suoi servizi, sotto forma di una carta di credito che punta a fare proseliti grazie a condizioni economiche che forse solo Apple può permettersi di offrire al momento.
Le riviste si muovono
Era il 2010 quando Apple rivoluzionava il mondo della tecnologia con un dispositivo che avrebbe dato vita a una nuova categoria di prodotti: iPad era (ed è) un tablet, un prodotto da usare in punta di dita perfetto per fruire di contenuti multimediali. La sua somiglianza con una pagina di un libro aveva fatto presto a solleticare l’appetito degli editori di carta: peccato che ci siano voluti ben nove anni per arrivare a un’offerta all-you-can-eat degna di questo nome, standardizzata nelle forme e nelle funzionalità, e facilmente fruibile a partire da una singola app progettata dalla stessa Apple. Per ora sarà disponibile in Nordamerica, non si parla ancora di un lancio qui da noi in Italia.
News+ è il programma di abbonamento da 9,99 dollari al mese che mette a disposizione di chi ha un iPhone, un iPad o un Macbook circa 300 testate d’Oltreoceano: su tutto spicca ovviamente l’offerta Conde Nast, ma non mancano quotidiani come il Los Angeles Times o periodici come Time. La particolarità in questo caso, naturalmente, è che non parliamo di semplice trasposizione del magazine su schermo: c’è dietro un lavoro di grafica e adattamento, che prevede anche copertine animate e interattività. Niente che non si veda già nei website di queste riviste, ma ovviamente la comodità è avere tutto a portata di mano in un solo posto e con un device perfettamente ottimizzato.
Dulcis in fundo, Apple ha anche pensato che fosse una buona idea rendere questo abbonamento un abbonamento di famiglia: quindi le riviste saranno disponibile per tutti gli account associati al gruppo famiglia dell’intestatario. Resta da capire quale formula di remunerazione sia stata prevista per gli editori: 10 dollari al mese sono pochi per riuscire a compensare tutti in modo sostanzioso, dunque è più probabile che si vada verso un modello di microtransazioni sullo stile Spotify.
La TV con dentro le celebrità
Steven Spielberg, JJ Abrams, Jennifer Aniston, M Night Shamalayan, Jason Momoa, Jennifer Garner, Steve Carell: la sfilata di celebrità sul palco è impressionante, e va dato atto ad Apple di essere una delle poche realtà al mondo capace di attirare e convincere un tale coacervo di creativi a partecipare al lancio di un suo servizio offre contenuti multimediali. Purtroppo anche TV+ da noi non arriva, e negli USA arriverà in autunno: ma se avete un dispositivo Apple, ecco un nuovo modo di fruire di show, film e serie alternativo agli ormai consolidati Netflix, Prime Video ecc.
Ancora, il punto qui è che nelle promesse l’ecosistema Apple offrirà piena libertà creativa agli artisti: quindi spazio alle storie che vogliono raccontare e nel mondo in cui vogliono raccontarle, anche se va detto che non manca ampia libertà espressiva anche altrove (Amazon in primis). Vedremo quale sarà la formula economica che sceglierà anche di adottare Cupertino: acquistare il singolo show, abbonamento come i diretti concorrenti (sulla scia di quanto fatto con Apple Music), e quanti show effettivamente sforneranno al lancio. Le premesse sono buone, ai critici l’ardua sentenza.
Pagare con la Mela
Diciamolo subito: il servizio di Apple Card non arriva in Italia, per ora, e per come è progettato è difficile che arrivi mai. La formula di funzionamento, le dinamiche delle app di gestione, sembrano davvero troppo allineate a quelle che sono le abitudini degli americani: quando scade il credito da rimborsare, dove e come vengono effettuati gli acquisti, un cashback fisso a ogni spesa (2 per cento) accreditato ogni giorno. Di positivo c’è l’assenza di qualsiasi fee di iscrizione o gestione, per il resto non c’è molta differenza da una carta di credito qualsiasi: ma gioca su un terreno assolutamente favorevole, l’enorme quantità di utenti Apple che già usano Apple Pay per i propri acquisti.
Da un certo punto di vista è l’uovo di Colombo: Apple chiude il cerchio e offre ai suoi clienti l’opportunità di portare anche i risparmi in casa, di controllare tutto a mezzo cellulare (ma volendo c’è anche l’equivalente di titanio della carta) e si allea con Mastercard e Goldman Sachs per gestire il servizio. Promessa massima privacy, i dati non dovrebbero lasciare la piattaforma, e promessa anche estrema sicurezza: sono stati adottati tutti gli accorgimenti possibili per cercare di limitare i rischi di frodi.
Come detto, purtroppo non arriva da noi: ma già solo il mercato nordamericano, con tutto ciò che comporta in termini di diffusione di iPhone e utilizzo massiccio della carta di credito, basta e avanza per garantire ad Apple un modello di business vincente. C’è anche da dire che gli americani sono abituati a un tasso di interesse decisamente diverso dai nostri: il tasso annuale di interesse varia tra 13,24 e 24,24 per cento, aggiornato a questo mese di marzo, mentre qui da noi tipicamente si vaggia su valori più bassi.
Giocare senza limiti
Resta da raccontare solo un servizio, quello dedicato ai videogame e che è già confermato sarà lanciato anche in Italia. Arcade è un’idea diversa da un semplice abbonamento flat, visto che prevede 100 titoli e un’attenzione particolare ad autori e valore dei giochi compresi nell’offerta. L’idea è convincere grandi studios e grandi firme a pubblicare su una piattaforma con una grandissima platea, ma che ovviamente non è pensata prettamente per i giocatori incalliti.
Apple con Arcade entra proprio nella filiera: sarà al fianco degli sviluppatori, anche finanziandoli, per garantire che il risultato finale sia all’altezza dele aspettative. E con l’accesso completo ai titoli, senza formule freemium e senza acquisti in-app, si potrà provare l’esperienza di gioco completa senza limitazioni. È un’idea interessante quella messa in campo dalla Mela: di nuovo, qui Cupertino fa leva sulla sua enorme forza finanziaria per cercare di creare titoli platinum di richiamo per la sua piattaforma, che ha dalla sua tanta potenza ma poco appeal per chi gioca sul serio. Arcade arriverà in autunno, ma già oggi gli sviluppatori possono iniziare a studiarlo, candidarsi e partecipare a questa iniziativa grazie a un sito dedicato.