Non ci sono smartphone, ma c’è praticamente tutto il resto tranne i Mac. Annunci per tutti i gusti e tutte le tasche: compreso un processore costruito a 5 nanometri che equipaggia gli iPad Air
Una prova di forza, non potremmo definirla altrimenti: Apple ha dato una rinfrescata alla sua offerta di wearable e tablet, permettendosi il lusso di tralasciare il comparto smartphone, ed è riuscita nonostante tutto a farcire un evento durato 60 minuti di annunci di ogni tipo. Ci sono due nuovi Apple Watch, due nuovi tablet iPad e un nuovo processore costruito a 5 nanometri che è destinato probabilmente a equipaggiare anche i prossimi MacBook. E questa volta, sulla scia di quanto già fatto con iPhone SE, a Cupertino hanno anche tenuto in conto i portafogli dei clienti: ci sono device economici e device top di gamma, così da allargare sempre di più il pubblico potenziale di questi dispositivi.
Un iPad per tutti
L’ottava generazione di iPad, e il nuovo iPad Air che assomiglia sempre di più a un iPad Pro, hanno qualcosa in comune: sono l’ultima aggiunta a una linea di prodotti che ha già venduto mezzo miliardo di unità in 10 anni, dopo aver di fatto dato vita a una nuova categoria di prodotto. La scelta di condurre l’Air sempre di più verso il design e le capacità del Pro dice qualcosa anche in termini di dove intende portare questo device Apple stessa: sarà sempre più potente con l’evidente ambizione di trasformarlo in un possibile sostituto completo di un PC, una sfida in termini tecnologici e di interfaccia che non è ancora stata vinta ma poco ci manca.
Cominciamo proprio dall’Air: le linee ormai sono quelle del Pro, con in più dei nuovi colori pastelli per lo chassis di alluminio che sono assolutamente inediti su questo prodotto. In più c’è la compatibilità con la Pencil e la tastiera magnetica del Pro, altro segno che si fa sul serio: ma soprattutto, l’elemento più significativo è senza dubbio il processore che debutta su questo prodotto, il nuovo chip A14 che equipaggerà molto probabilmente anche i prossimi iPhone e magari persino i futuri Mac. Realizzato con un processo produttivo a 5nm, che definire all’avanguardia è poco, secondo quanto detto dai tecnici di Apple durante la conferenza offre performance doppie per quanto attiene la grafica rispetto a un PC, oltre a godere di una nuova CPU 6-core rivista nella sua architettura: con le dovute modifiche (più core per la GPU, magari più cache per la CPU) potrà tranquillamente finire sui MacBook o negli iMac, semplificando anche la vita agli sviluppatori di app.
In tempi di Covid non si può più prescindere dall’impronta digitale: mentre si vocifera che possa tornare anche su iPhone, il design dell’iPad Air incorpora un nuovo lettore d’impronte inglobato nel tasto di accensione, sulla falsa riga di quanto già visto altrove, consentendo in questo caso ad Apple di ridurre la dimensione delle cornici e rendere più omogeneo il frontale del dispositivo e garantendo maggiore risalto al display UHD. Nel complesso quello che è iPad Air è un tablet esteticamente moderno e molto potente: sarà interessante scoprire costa sta immaginando Apple per il prossimo aggiornamento del Pro, che a questo punto potrebbe anche solo mantenere le diagonali più ampie lasciando all’Air il campo dei 10 pollici.
Passando all’iPad di ottava generazione, non ci sono novità eclatanti da comunicare: monta un nuovo processore, ma è il “vecchio” A12 che offre comunque un guadagno significativo di performance rispetto alla generazione precedente, e il design rimane pressoché invariato. Più significativo valutarne il prezzo: a partire da 389 euro ci si porta a casa davvero un tablet interessante, in grado di competere con la stragrande maggioranza della concorrenza. Più costoso e dovremo aspettare ottobre per il nuovo Air: si parte da 699 euro, con già 64GB di storage a bordo, che tutto sommato sono anche giustificati se le performance sono quelle prospettate.
I nuovi Watch
Ci sono due nuovi modelli di Watch tra cui scegliere quest’anno: il nuovo Serie 6 aggiunge funzioni da tempo attese, come il display always-on, e offre anche feature come la scelta dei materiali (alluminio, acciaio, titanio) o il rilevatore del battito cardiaco in grado di effettuare una sorta di elettrocardiogramma o di misurare il livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue. L’SE non dispone dello stesso processore o delle stesse funzioni, ma condivide lo stesso design e permette di accedere a servizi quasi del tutto analoghi: come ad esempio il rilevamento di un battito cardiaco eccessivo o delle aritmie, il rilevamento di caduta, resistenza all’acqua fino a 50 metri di profondità. Non cambia neppure l’autonomia, fissata a 18 ore lontano dalla presa per entrambi.
Oltre alle novità per i cinturini, ci sono soprattutto delle qualità software da sottolineare. Iniziamo dalle funzioni Family, che permettono di dotare tutti in casa di un Watch e di tenere d’occhio per esempio dove sono i figli in tempo reale, limitarne i contatti con gli estranei, monitorarne l’attività fisica e lo studio. Poi c’è la parte sportiva, con il programma Fitness+: un abbonamento per avere un programma completo di esercizi da svolgere da soli guardando un istruttore sullo schermo del telefono o sulla TV, un’idea vincente in una fase storica in cui andare in palestra può essere complicato.
La scelta di tenere anche la Serie 3 di Apple Watch a listino non è comprensibile se non per una questione di prezzo: si parte da 229 euro per questo ormai datato device (che dispone di appena 8GB di storage onboard), mentre si parte da 309 euro per il nuovo SE (che è di fatto quasi un Serie 5 nel guscio di un Serie 6) e si passa a 439 euro per il Serie 6. Ricordiamo che gli Apple Watch sono pensati per lavorare in parallelo a un iPhone: è forse questo il limite principale di questo device, che tuttavia compensa con una integrazione notevole e una ricchezza di funzioni accessorie questo rapporto monogamo.
Una nuova era di servizi
Meno eclatante, ma estremamente significativo, l’annuncio di Apple One: un abbonamento tutto-in-uno per tutti i servizi offerti da Apple (iCloud, musica, arcade, fitness+ dove disponibile, tv+, news+) con tagli per single e famiglie. Parliamo di circa 15 dollari al mese come prezzo di partenza, fino a massimo di 30 dollari per avere tutto per tutta la famiglia: è una mossa che solo Apple al momento può permettersi, perché è l’unica che abbia a disposizione tutti i servizi e i device necessari a costruire un vero ecosistema. La forza di Apple è tutta qui: se si sceglie di stare nel suo giardino si godrà di un servizio unico. Non è il più economico, non è il migliore in tutto e per tutto: ma è chiaramente armonicamente studiato per soddisfare molti palati. Nessuno per ora è in grado di fare altrettanto: o di confezionare una conferenza digitale di lancio all’altezza dei 60 minuti sfornati da Tim Cook e compagni, con tanto di chicche con apparizioni a sorpresa e tanta autoironia.