Come la celebre applicazione disponibile su tutti i dispositivi per la riproduzione di centinaia di file musicali, con Perlego c’è la possibilità di avere una biblioteca universitaria, con più di 200mila testi accademici a disposizione, in modalità on-demand
Arriva lo “Spotify dei libri”. Come la celebre applicazione disponibile su tutti i dispositivi per la riproduzione di centinaia di file musicali, con Perlego c’è la possibilità di avere una biblioteca universitaria, con più di 200mila testi accademici a disposizione, in modalità on-demand.
Con Perlego si punta “ad aggredire” il mercato dei testi universitari che ogni anno fa registrare un costante aumento: si parla di una media di 400 euro l’anno in Italia. Molte volte, infatti, gli studenti, per minimizzare i costi dei liebri, si rivolgono alle copisterie con l’utilizzo di test fotocopiati: un danno per le case editrici che perdono molti introiti, così come capita alle case discografiche con i file musicali.
Con la musica è arrivato Spotify che ha rivoluzionato il mercato. Adesso, per i libri, c’è Perlego, che vuole fare altrettanto.
Una startup con founder italiani
La trovata è tutta italiana, realizzata da due ex studenti della Bocconi di Milano, per essere più precisi da Gauthier Van Malderen e Oliviero Muzi Falconi.
La startup è nata a Londra e con un contributo fisso si accede a contenuti illimitati, di qualsiasi genere, basta solo avere una connessione, Wi-Fi o tramite sistema dati.
Su Perlego con 14 euro al mese si ha accesso all’intero catalogo, una lista in continua espansione: al momento ci sono oltre 200mila manuali e testi d’esame in formato eBook; ma anche saggi, pubblicazioni, report e liste di libri per approfondire meglio argomenti specifici.
L’intervista
A StartUpItalia! parla uno dei fondatori, Olivero Muzi Falconi, che spiega come è nata la struttura commerciale e quali può essere il suo futuro.
L’idea di Perlego è nata all’università, poco meno di tre anni fa; spendevamo oltre 400 euro per i libri ogni anno, di cui leggevamo solo alcuni capitoli per passare gli esami, per poi provare a rivenderli agli amici o via gruppi universitari su Facebook (sperando che l’editore non avesse intanto cambiato l’edizione!). Mentre tutti utilizzavano Spotify per la musica o Netflix per i film, non esisteva un servizio semplice ed accessibile su cui poter leggere tutti i libri universitari.
Un anno piu tardi ci siamo ritrovati con Gauthier Van Malderen – con cui avevo studiato alla Bocconi – e Matthew Davis, ora il nostro CTO, per cominciare a costruire quello che ci sembrava mancasse nell’esperienza universitaria: una semplice piattaforma su cui poter trovare tutti i libri necessari per 12 sterline al mese, ovvero meno del prezzo di un unico libro.
Parlando con gli editori, abbiamo poi capito che il problema non era solo dal lato dello studente, ma che gli editori stessi stavano soffrendo dalle conseguenze di un modello commerciale che non è più adatto allo studente di oggi: le vendite di libri universitari sono calate di oltre 20% dal 2015, e la causa principale continua ad essere la pirateria online che sta crescendo rapidamente e che rimane argomento tabù nel mondo dell’editoria accademica. Lo stesso e successo dieci anni fa per la musica e la nostra generazione e ormai abituata al concetto di poter accedere a contenuti gratuitamente online; film, canzoni o software che siano.
Abbiamo cominciato Perlego a Londra nel Settembre del 2016, con 500mila sterline di finanziamento da business angels fra cui Simon Franks, l’imprenditore dietro a LoveFilm, il ‘Netflix’ inglese che e stato poi venduto ad Amazon. Nel primo anno e mezzo ci siamo dedicati a costruire il prodotto, l’esperienza di lettura e la libreria di contenuto in lingua inglese. Siccome il valore del prodotto sta nel trovare tutti (o quasi) i libri, era importante costruire una libreria consistente prima di un lancio pubblico.
Quest’estate abbiamo alzato un ‘venture round’ di 3,4 milioni dal fondo ADV assieme agli angels pre-esistenti, ad Alex Chestermann (il fondatore di Zoopla) e con il supporto ‘advisory’ di Ian Rogers (ex-CEO di Beats Music) per poter provare il modello in Europa. Questo settembre abbiamo fatto il nostro primo lancio pubblico in UK con oltre 200,000 titoli da piu di 600 editori, fra cui 8 dei 10 più grandi editori universitari mondiali.
Ora siamo in diciassette – un ‘team’ composto principalmente da membri ‘tech’ e poi da un parte più piccola per svolgere marketing, acquisizione di titoli, e vendite.
Come si dispiega l’offerta? Avete in mente di “aggredire” altre fette di mercato (magari lanciando l’offerta anche per gli studenti delle superiori?)
Perlego permette agli studenti di avere l’accesso illimitato ad oltre 200,000 titoli, in un unico posto, per meno del prezzo di un unico libro. Su Perlego gli studenti possono sottolineare e fare appunti su qualsiasi libro. Fra un mese esce la nostra app per mobile e tablet che permettera agli utenti di studiare anche ‘offline’.
Per il momento restiamo focalizzati sugli studenti universitari, ma stiamo ricevendo anche molto interesse da utenti che già lavorano, che usano Perlego come libreria di apprendimento personale, sopratutto in ambito ‘business’ e IT. Ancora non pensiamo alle scuole superiori.
Quanti accordi commerciali avete con gli altri attori sul panorama internazionale.
Entro quando avete intenzione di lanciare anche la piattaforma con libri italiani?
Stiamo già parlando a molti degli editori universitari Italiani per creare una libreria con una buona selezione di titoli in Italiano per poter lanciare Perlego in Italia. Vorremmo rendere Perlego accessibile agli studenti in Italia per l’inizio del prossimo anno accademico.
Il problema della proprietà intellettuale
Ci sono, però, diverse insidie. Una su tutti è quella della pirateria online. Gli utenti, infatti, su Perlego hanno accesso ai libri soltanto tramite streaming e non possono scaricarli. In questo modo la proprietà intellettuale è salva e i guadagni garantiti. Le case editrici, di fatto, hanno la possibilità di riappropriarsi di quella fetta di studenti che, in condizioni normali, non comprerebbe i libri.
Per adesso l’app prevede soltanto di sfogliare libri in lingua inglese.
Perlego ha l’ambizione, non tanto nascosta, di voler abbattere i costi dell’educazione in generale. Perché il diritto all’istruzione è universale e va garantito.