Dal campo fino agli scaffali dei supermercati, la realtà aumentata potrebbe cambiare il modo in cui il cibo viene prodotto e consumato. Due startup che abbiamo conosciuto a Seeds&Chips
Gli agricoltori del futuro potrebbero passare più tempo con i Google Glass indosso piuttosto che seduti sul proprio trattore. E anche gli operai nelle aziende sostituiranno le chiavi inglesi con i tablet. Mentre i consumatori useranno sempre di più gli smartphone tra gli scaffali dei supermercati.
E’ il mondo della realtà aumentata che sovrappone alla realtà quotidiana contenuti digitali. Un mondo tutt’altro che futuristico che é già entrato nelle aziende e che presto prenderà il suo posto in tutta la filiera agroalimentare. I farmers del futuro potranno avere informazioni sui propri campi semplicemente guardandoli attraverso dei Google Glass.
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BaseCamp Network è una società statunitense che sta lavorando proprio a questo. Ha presentato ad esempio una applicazione che permette di contare i chicchi di mais su una pannocchia semplicemente guardandola attraverso il device di BigG. Funzionalità poco utile a dire il vero. Ma in futuro la realtà aumentata semplificherà il lavoro in campo, permettendo agli agricoltori di riconoscere una malattia guardando una foglia o di sapere quanto ha mangiato una mucca inquadrandola con uno smartphone.
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Le potenzialità della realtà aumentata arrivano anche nelle aziende. Guardando un impianto industriale un operaio può visualizzare il funzionamento delle varie parti, sapere quali macchinari sono operativi e cosa stanno facendo. Quale materia prima é entrata in azienda e in che fase della lavorazione si trova. In questo modo si riducono gli errori e si ottimizzano i tempi.
La realtà aumentata modificherà tutta la filiera agroalimentare
Durante Seeds&Chips, il summit internazionale dedicato all’innovazione nel settore AgroFood, l’italiana Pikkart ha presentato delle soluzioni futuristiche nell’ambito della realtà aumentata applicata al marketing. Come ad esempio Pikkart AR Logo che associa contenuti differenti alla stessa immagine ‘nascondendo’ un codice invisibile ad occhio umano ma rilevabile dall’app sviluppata dalla società di Modena.
Immaginiamo la corsia di un supermercato. Un consumatore inquadra una scatola di biscotti con il suo smartphone e vengono visualizzati contenuti digitali come immagini in 3d (stile Pokemon Go) o video e giochi. In questo modo l’esperienza di consumo si arricchisce e il brand che sfrutta la realtà aumentata ha una chance in più di vendita.
Il mercato di rifermento é piccolo ma in crescita ed entro il 2020 varrà 90 miliardi di dollari (fonte Digi Capital). Secondo Hidden Creative i prodotti che si avvalgono della realtà aumentata hanno un valore percepito superiore del 64% rispetto a quelli tradizionali, mentre i consumatori finali hanno una propensione all’acquisto maggiore del 164%.