Finanziato dal programma europeo Horizon 2020, City.Risks ha come obbiettivo aumentare la sicurezza dei cittadini che vivono nelle grandi metropoli, attraverso una collaborazione virtuosa tra persone e istituzioni
La tecnologia può aiutare a rendere più sicure le grandi città? Certo che sì: da oggi, il progetto City.Risks, finanziato dall’Unione Europea con 4 milioni di euro, ha messo a punto una serie di strumenti hardware e software per migliorare la sicurezza dei cittadini, attraverso un virtuoso processo partecipativo tra persone e istituzioni.
L’obiettivo finale è di garantire una tempestiva condivisione di informazioni adeguate sia per prevenire le minacce alla sicurezza, sia per attenuare l’impatto quando si verificano, utilizzando dispositivi mobili per trasmettere velocemente le informazioni e farle confluire alla piattaforma web.
I ricercatori dei sette Paesi che vi hanno partecipato, fra cui l’Italia, hanno sviluppato una piattaforma principale con un’applicazione RMRS: Risk Management and Response Engine, e una banca dati. Quest’ultima archivia i contenuti generati dagli utenti e da altre fonti esterne, le statistiche sulla criminalità e le mappe. Per le autorità c’è anche un centro operativo basato sul web, da cui monitorare la situazione complessiva in tempo reale.
City.Risks, la app che mette al centro la partecipazione dei cittadini
Le applicazioni sviluppate all’interno di City.Risks consentiranno di prevenire o attenuare l’impatto degli episodi di criminalità o di altre minacce alla sicurezza in modo collaborativo.
Il concetto principale di City.Risks è quello di mettere al centro i cittadini nella condivisione delle informazioni per affrontare le sfide della sicurezza per chi vive nelle grandi metropoli.
I cittadini, infatti, sono attivamente impegnati sia come destinatari che come fonti delle informazioni, in un canale di comunicazione bidirezionale tra i cittadini e le autorità o tra i cittadini stessi all’interno di reti consolidate o in comunità più ampie.
L’obiettivo finale è quello di garantire una tempestiva condivisione di informazioni appropriate, sia per prevenire le minacce alla sicurezza che per mitigare il loro impatto quando si verificano realmente. Attraverso un’App e un portale web.
Secondo il coordinatore del progetto Socrates Costicoglou, condividere informazioni con il pubblico su questioni relative alla criminalità, e consentire ai cittadini di contribuire a migliorarne la sicurezza, genera un senso di fiducia e responsabilizza le persone.
“Quando vengono coinvolte, le persone cambiano comportamento e contribuiscono attivamente a creare città più sicure e spazi pubblici inclusivi”.
L’app City.Risks: il cittadino reporter
City.Risks ha progettato una app per dare la possibilità ai cittadini di interagire con le pubbliche autorità per prevenire crimini, rilevare e raccogliere informazioni e segnalare possibili rischi. Affidando al cittadino il ruolo di reporter.
Le funzioni che utilizzano lo scambio di informazioni nel gruppo sono una delle principali caratteristiche dell’app City.Risks che interagisce con il sistema RMRS: il rapporto sugli eventi e che include la gestione dell’incidente, un avviso automatico e la gestione delle scelte da intraprendere per la centrale operativa.
Una volta che l’utente ha inviato un rapporto tramite l’app (testo, video, immagini), il sistema lo tradurrà per associarlo ad una categoria già stabilita dei tipi di rischio, deciderà se sia il caso di pubblicare la notizia, la aggiornerà sulla base di nuove informazioni che arriveranno e alla fine la renderà disponibile al gruppo di utenti City.Risks.
L’app visualizza anche gli incidenti che sono nelle vicinanze in tempo reale e comunica gli avvisi che provengono dalla pubblica autorità. Fornendo inoltre agli utenti informazioni sui percorsi alternativi e sulla loro sicurezza.
Importante è poi la presenza di un rilevatore dei furti: in caso di furto, infatti, l’utente segnala l’oggetto come rubato attraverso l’applicazione e la Centrale Operativa invia le informazioni alla rete di rilevamento, che include i gateway (posizione fissa, copertura ampia e statica) e gli smartphone degli utenti (posizione mobile, copertura ridotta). Tracciando gli oggetti rubati attraverso le reti. Se gli articoli sono dotati di tag, sarà più facile individuarne la posizione.
L’app City.Risks è già disponibile, ma bisogna abilitare sugli smartphone l’installazione di software di terze parti non provenienti dallo store ufficiale.