A dirlo è la Polizia Postale in un comunicato ufficiale
La Polizia Postale ha dichiarato che le applicazioni disponibili, dove è possibile compilare una autocertificazione per circolare, non sono valide perché violano regolamenti sulla privacy e non evitano multe o guai ben peggiori. «Si precisa che il ricorso a tali servizi, seppur motivato da esigenze di apparente semplificazione e velocizzazione delle procedure, si pone in contrasto con le prescrizioni attualmente vigenti». Tramite il proprio sito la Polizia Postale ribadisce che l’unico strumento a norma resta il modulo cartaceo.
Leggi anche: Coronavirus, Xiaomi dona (di nuovo) migliaia di mascherine alla Lombardia
Autocertificazione: vale solo la carta
Chi non sta a casa e circola per comprovati motivi di lavoro e di salute deve sempre avere con sè l’autocertificazione scaricabile online e da compilare a mano. In tutto questo le app nate con l’idea di sostituire il modulo cartaceo non sono a norma. «L’acquisizione e la gestione di tali dati sensibili da parte di soggetti terzi, secondo quanto dispone il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR) e le prescrizioni nazionali in tema di diritto della privacy, sono sottoposte a precisi obblighi in tema, fra l’altro, di correttezza e trasparenza, consenso informato, limitazione del trattamento a specifiche finalità, aggiornamento e soprattutto integrità e riservatezza. Tali obblighi sono posti a garanzia di tutti i cittadini contro potenziali e pericolosi abusi».
Leggi anche: Coronavirus | Cina, il riconoscimento facciale funziona anche con la mascherina
Il nuovo modulo di autocertificazione per poter circolare in questi giorni è disponibile sul sito della Polizia Postale – qui per arrivare alla pagina del download – ma l’invito che tutti gli esperti e la politica rivolgono ai cittadini è di restare a casa il più possibile. Soltanto così si potrà limitare il contagio una volta superato il picco atteso nei prossimi giorni.