A Berkeley hanno inventato una stampante 3D che, come il replicatore di Star Trek, utilizza i raggi di luce per trasformare dei liquidi appiccicosi (tipo resina) in oggetti solidi e il tutto in pochi minuti
La stampante di ultima generazione è capace di creare oggetti più lisci, più flessibili e in generale più complessi, a detta dei ricercatori dell’Università della California di Berkeley, coordinati dal professore di ingegneria meccanica Hayden Taylor: può essere utilizzata per produrre una vasta quantità di oggetti differenti, tra cui una fedelissima riproduzione in miniatura de ‘Il pensatore’, la celebre statua realizzata dallo scultore Auguste Rodin verso la fine del diciannovesimo secolo. Una cosa simile l’abbiamo vista solo in Star Trek. E infatti il suo nome è Replicatore, proprio come l’incredibile strumento utilizzato da Spock &co.
Particolarità di questa innovativa stampante in 3D è che può fare una cosa che le stampanti attuali fanno fatica a fare: può aggiungere nuove parti ad un oggetto già esistente; ad esempio può aggiungere una maniglia ad un cacciavite metallico, modificare le lenti degli occhiali o le protesi.
Una resina fotosensibile da plasmare
Lo studio pubblicato il 31 gennaio su Science, spiega la tecnologia dietro a questa stampante. Differentemente dalle altre stampanti 3D basate sulla luce, che costruiscono gli oggetti strato per strato, questo nuovo dispositivo della Berkeley si basa su un liquido viscoso che reagisce diventando solido quando viene colpito da un certo livello di luce.
I raggi di luce possono essere accuratamente calibrati tramite un cilindro rotante: in questo modo è possibile solidificare la forma desiderata tutta in una volta.
Come spiega Hayden Taylor, professore di ingegneria meccanica presso la Berkeley e autore senior dello studio, “Fondamentalmente, hai un videoproiettore pronto all’uso, che puoi letteralmente portare da casa, collegarlo a un laptop e utilizzarlo per proiettare una serie di immagini calcolate, mentre un motore gira un cilindro che ha una resina da stampa 3D. Naturalmente, per creare un oggetto solido ci sono, al momento, ancora molti calcoli da fare e parametri da configurare prima di premere il tasto “start”. Ma lo stesso scienziato è fiducioso e pensa che si possa creare una versione di questa stampante più semplice da utilizzare.
Quello che avanza riciclabile al 100%
Per effettuare la stampa, a differenza delle stampanti 3D basate sulla tecnica della sovrapposizione degli strati di materiale, il dispositivo utilizza una resina formata da polimeri liquidi, molecole sensibili alla luce e ossigeno disciolto. Solidificandosi, questa sostanza permette di ottenere l’oggetto desiderato. Per testare il funzionamento della stampante 3D, i ricercatori non hanno realizzato solo la miniatura de ‘Il pensatore’, ma anche il modello di un’arcata dentale. Hossein Heidari, uno dei membri del team di ricerca, spiega che grazie alla nuova tecnica è possibile evitare gran parte degli scarti di materiale. “Quello che avanza è riutilizzabile al 100%”, conclude l’esperto.