Tempi e costi delle ispezioni si riducono mentre aumentano precisione e sicurezza. Intel li utilizza già negli Stati Uniti.
Ci sono ben 1.425 viadotti senza un proprietario né un gestore identificato nel nostro Paese. Lo ha certificato una recente inchiesta giornalistica di Milena Gabanelli per Dataroom. Per la maggior parte hanno tra i 40 anni e i 50 anni di età e sono praticamente privi di alcuna manutenzione. Una situazione incredibile che oggi è sul tavolo del Ministero dei Trasporti.
Ministero che, dopo il tragico episodio del Ponte Morandi ha, tra i vari provvedimenti, previsto l’utilizzo di sensori per il monitoraggio dei ponti italiani. Sensori che sono stati utilizzati anche sui piloni rimanenti del Ponte Morandi per monitorarne la stabilità. Intanto però, dall’altra parte dell’oceano arriva una nuova soluzione tecnologica in grado di misurare la sicurezza dei ponti in maniera accurata e più economica. E chissà, forse tra qualche tempo potremo vederli anche in Italia.
Si tratta dei droni Falcon 8+ realizzati da Intel e già utilizzati per sorvegliare alcuni ponti degli Stati Uniti. In particolare, per monitorare il Daniel Carter Beard Bridge, tra Ohio e Kentucky, e lo Stone Arch Bridge in Minnesota.
Quali vantaggi
I vantaggi sono diversi: innanzitutto, ogni ponte ha bisogno di ispezioni regolari, che spesso hanno un costo notevole. Il drone può tornare nello stesso posto per monitorare la situazione con una frequenza regolare, con costi molto minori dei metodi tradizionali. In più, il Falcon 8+ è un drone molto robusto e riesce a mantenere stabilità e precisione anche in caso di vento e interferenze elettromagnetiche.
“In tutto il mondo ci sono problemi strutturali non rilevati a causa di processi di ispezione e monitoraggio inefficienti e dati inaffidabili”, spiega il vicepresidente di Intel Anil Nanduri. Insomma, non siamo soli. Rispetto ai metodi tradizionali però, i droni consentono di ridurre tempi e costi delle ispezioni, hanno una precisione maggiore e offrono più sicurezza agli operatori.
Modelli 3D a costi più bassi
Ad esempio, sorvolando il Daniel Carter Beard Bridge, un ponte a otto corsie attraversato ogni giorno da 100mila veicoli, il Falcon 8+ di Intel è riuscito a catturare circa 2.500 immagini aeree ad alta risoluzione, che gli hanno permesso di creare un modello 3D del ponte. In questo modo gli ingegneri hanno potuto visionare la situazione da ogni prospettiva e valutare con maggiore precisione lo stato di degrado della struttura e gli interventi da mettere in atto.
“Le soluzioni basate sui droni”, spiega ancora Nanduri, “forniscono agli ingegneri informazioni preziose per valutare la sicurezza e pianificare azioni future”. Grazie a piani di volo programmati infatti, possono arrivare dove gli ispettori non arrivano. E ricostruire in maniera dettagliata ogni situazione.
È stato calcolato che, grazie a questi droni, si sono ridotte le ore di lavoro del 28%. E quindi anche i costi. Mentre aumenta la sicurezza, il risparmio calcolato per le casse pubbliche è di circa 160mila dollari in dieci anni.