La startup veneta Sunrise ha brevettato il primo “Covid detector”, ispirato alle tecnologie usate a Wuhan
Ci avviciniamo alla cosiddetta “Fase 2”. E, anche se non conosciamo ancora ufficialmente le procedure che caratterizzeranno la ripresa, sappiamo bene che molti dei nostri vecchi comportamenti dovranno cambiare. Chi gestisce luoghi pubblici, ad esempio, dovrà garantire la sicurezza a clienti e personale, coordinando sapientemente i flussi di clientela e bloccando le persone portatrici di Covid-19.
Ecco perché a Caorle, nel Veneziano, è nata la startup Sunrise, fondata da un gruppo di imprenditori che hanno unito le loro competenze nel mondo del digitale, dell’artigianato e del management. La loro prima idea è Spray For Life, un “Covid detector” che riprende le tecnologie oggi usate a Wuhan. Il dispositivo unisce un termoscanner per la misurazione della febbre a due apparati evoluti di disinfestazione per mani e scarpe. Nelle intenzioni dei suoi creatori, potrà essere usato per controllare gli accessi in aziende, bar e ristoranti.
Tre dispositivi in uno
La necessità di Spray for Life nasce da una analisi: oggi si trascorre il 90% del proprio tempo in luoghi chiusi, si stima che il 40% sia in spazi pubblici o di lavoro. Si tratta in sostanza di una colonnina, del tutto simile ai metal detector degli aeroporti.
Il sistema è formato da tre dispositivi. Il primo funziona come una specie di filtro all’ingresso: si tratta di un termoscanner a infrarossi che, a un metro di distanza e in meno di un secondo, analizza la temperatura corporea con margine di errore di 0,2. Chi ha la febbre non passa, l’altolà viene comunicato con un messaggio audio e video.
Inoltre, tramite la scansione del video verranno fermate tutte le persone che non sono dotate di mascherina o che, dal riconoscimento facciale, risulta abbiano già commesso in precedenza la violazione.
Per chi supera il test della febbre, ci sono poi due dispositivi, entrambi “no touch”. Il primo è un dispenser che si attiva con una fotocellula e disinfetta le mani con gel igienizzante. Il secondo è un nebulizzatore con fotocellula che disinfetta piedi e calzature, garantendo la sanificazione immediata. Stando ad alcuni degli studi più recenti, il Covid-19 sarebbe capace di sopravvivere anche a terra e dunque l’igienizzazione dei piedi diventa fondamentale.
Si parte dalle spiagge
Per tutelare la loro idea, gli imprenditori hanno già depositato il brevetto: nessun’altro dispositivo finora ha infatti unito e assemblato in questo modo i dispositivi per la sicurezza. “Ma questo è solo il primo prototipo della nostra startup – spiegano i fondatori – il nostro obiettivo è lanciare anche Box for Life, un prodotto riservato ai grandi concentramenti di persone”.
Si tratta del modello pensato per i luoghi all’aperto. In sostanza, una cabina dotata di augelli nebulizzanti che circondano la persona e la sanificano in estrema velocità. “Pensiamo a spiagge, discoteche, concerti, eventi sportivi, piazze. Per realizzarlo – proseguono – ci siamo ispirati ai dispositivi che oggi vengono usati in Cina e a Wuhan in particolare”. Molti enti pubblici si sono già interessati ma, per il primo test pilota massivo del prodotto, Sunrise ha scelto, in sintonia con l’amministrazione comunale, il litorale di Caorle nel veneziano. L’obiettivo è permettere ai bagnanti di accedere in sicurezza al mare ma anche a bar e ristoranti e dare così una mano alle strutture turistiche a rischio collasso.