L’azienda di James Dyson risponde all’appello di Boris Johnson: in dieci giorni ha sviluppato CoVent, apparecchio portatile e sicuro, che funziona a batteria e può essere utilizzato in ogni ambiente di cura
L’emergenza, l’impreparazione e la conversione del business è l’inaspettato triangolo che sta caratterizzando l’azione di molte grandi aziende a livello globale. La pandemia Covid-19 sta facendo saltare quasi tutte gli anelli della catena distributiva bloccando la produzione industriale che, allo stesso tempo, offre un aiuto prezioso per rimediare ai limiti del sistema sanitario. Una situazione che si ripete in tanti paesi: così se in Italia abbiamo avuto valvole per respiratori stampate in 3D e aziende di vari settori pronte a produrre mascherine, nel Regno Unito è scesa in campo Dyson per progettare il respiratore CoVent. Dispositivo di cui la sanità d’oltremanica ha estremo bisogno.
Servono almeno 10.000 unità
“Come in ogni battaglia, ci sono molte sfide da superare e in questo caso, oltre alla necessità di realizzare uno strumento necessario di cui c’è carenza, c’è poco tempo per produrlo”. Così James Dyson ha risposto all’appello del governo britannico, con il premier Boris Johnson che ha chiamato a raccolta tutte le principali società del paese. Nel caso dell’azienda con sede a Malmesbury, la richiesta iniziale riguarda la fornitura di 10.000 apparecchi da aggiungere agli 8.175 che il Dipartimento per la salute che regolamenta Gran Bretagna e Irlanda del Nord ha affermato essere attualmente disponibili (e insufficienti) negli ospedali del Regno Unito.
Come funziona CoVent
Così, come successo negli Stati Uniti con i grandi gruppi del settore automobilistico, anche Dyson ha convertito la produzione dagli aspirapolvere ai ventilatori per la respirazione medica dei pazienti colpiti dal coronavirus centrando un risultato immediato con CoVent, la macchina sviluppata dagli ingegneri Dyson insieme ai colleghi di The Technology Partnership. Serviva un progetto sicuro, efficace ed efficiente nella conservazione dell’ossigeno, ma anche facile da usare, portatile, da montare sul letto e senza la necessita di un’alimentazione fissa. Caratteristiche rispettate dal respiratore che, funzionando a batterie, può essere trasportato e utilizzato in diversi ambienti di cura, come gli ospedali da campo, restando in funzione anche durante il trasporto dei pazienti.
Donazioni negli altri paesi
Decisivo per bruciare le tappe e ridurre i tempi di sviluppo è stato il know-how della società britannica, con competenze ed esperienza di lungo corso nella ventilazione e nella messa a punto di motori digitali. Quest’ultimo, riprogettato e ottimizzato per garantire sicurezza ed efficacia nella fornitura di aria, è il cardine di CoVent: che conta anche su una interfaccia utente semplice da gestire per gli operatori sanitari. Nella produzione e nell’utilizzo dei ventilatori, inoltre, Dyson e TTP lavoreranno a stretto braccio con la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (l’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari) che dovrà approvare il prodotto e il suo processo di fabbricazione.
Oltre ai 10.000 pezzi ordinati dal governo nazionale, l’intenzione di James Dyson è di rendere disponibile CoVent anche negli altri paesi colpiti dalla Covid-19: il fondatore e baronetto inglese ha dichiarato che donerà 5.000 unità, mille delle quali destinate al proprio paese.