La navicella Crew Dragon ha attraccato sulla ISS. Ma l’imprenditore sudafricano ha le mani in pasta su molto altro ancora
Tutto il mondo parla di Elon Musk perché in queste ore la prima parte della missione Crew Dragon si è conclusa, con l’attracco della navicella alla Stazione Spaziale Internazionale. Era dal 2011 che la NASA non portava astronauti in orbita ed è stata la prima volta che l’agenzia USA ha “appaltato” questo servizio a un’azienda privata, SpaceX. Fondata nel 2002, è il fiore all’occhiello di Elon Musk, la sua creatura più riuscita perché meglio di tutte le altre rappresenta non soltanto una realtà estremamente tecnologica, composta da esperti di livello internazionale e stagisti che farebbero a pugni per passare un solo giorno in più dentro quelle mura. SpaceX è la missione che l’imprenditore sudafricano si è assegnato: rivoluzionare il settore aerospaziale, portare l’uomo su Marte e dare un nuovo orizzonte all’umanità. Ma in una giornata tipo di cosa si occupa Elon Musk? Cosa c’è oltre a SpaceX?
Tesla
Prima di rivoluzionare il settore aerospaziale, Elon Musk ha rotto parecchi equilibri anche nel mondo automotive. Tesla, di cui è CEO, è un’azienda che ha scommesso prima di tutte sulla mobilità elettrica, sfidando a viso aperto i giganti delle quattro ruote. Come spiega Ashlee Vance nell’autobiografia di Musk, l’America non vedeva la fondazione di una casa automobilistica dal 1925, quando la Chrysler venne fondata a Detroit. Quest’anno, poco prima che la pandemia stravolgesse la quotidianità dell’imprenditore, Tesla è riuscita a realizzare la sua milionesima vettura. Non tanto se paragonato ai numeri che devono macinare le altre case.
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Eppure Tesla continua a sfornare idee e quattro ruote. Oltre alla Model S, Musk ha battezzato Cybertruck qualche mese fa, un pickup elettrico dalle forme eccentriche. Negli Stati Uniti è già partita la gara tra città e stati per aggiudicarsi la fabbrica che dovrà produrlo e, fra le tante, Joplin, 50mila abitanti nel Missouri, ha messo sul piatto un miliardo di dollari per convincere Elon Musk.
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Pannelli solari
I Solar Roof di Tesla sono pannelli solari prodotti dalla stessa azienda di Elon Musk. A differenza di altri prodotti, sono praticamente invisibili e si confondono con il tetto. Nei piani dell’imprenditore, la sostenibilità è uno degli asset su cui puntare. A differenza delle auto elettriche, decisamente non a buon mercato, i Solar Roof sembrerebbero più a portata di mano (per così dire).
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The Boring Company
La mobilità, che sia interstellare o cittadina, ha sempre interessato l’azione imprenditoriale di Elon Musk. Con The Boring Company, un’altra delle sue aziende, ha intenzione di rivoluzionare il settore dei trasporti (privato e pubblico) attraverso una fitta rete di tunnel sotterranea in grado di risolvere il problema del traffico e, cosa non da poco, tagliare il tempo che ci si impiega per andare da un punto A a un punto B. Come ha spiegato durante un TED di qualche anno fa, questi tubi sotterranei non avrebbero limite di lunghezza e sarebbero molto più convenienti e sicuri di auto volanti e droni. Basterebbero pochi ingressi in superficie, dove le macchine si posizionano per scendere sotto terra con un ascensore e farsi portare a 200 chilometri orari da pedane automatizzate, senza consumare una goccia di benzina.
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Strano è strano: l’uomo che vuole dare un futuro all’umanità guardando a Marte che pensa intanto di farci spostare sottoterra. Dentro il contenitore futuristico di The Boring Company – diversi tunnel già sono in fase di test a Los Angeles – c’è anche l’altra sfida di Elon Musk, Hyperloop. Se oggi c’è l’alta velocità, questa è un’altra cosa. Si parla di 1200 km/h. Come ha raccontato lo stesso Musk, l’idea di questo convoglio non è partita proprio sul serio, ma quasi per scherzo e non occupa più del 3% dei suoi impegni quotidiani. Cifra che dà l’idea di quanto debba essere ricca la sua giornata lavorativa.