Annunciato al mondo The Lord of the Rings – Gollum. Anche se sappiamo ancora poco, possiamo immaginare che andrà a scandagliare i recessi di uno dei personaggi più affascinanti del romanzo
L’universo fantasy ideato da J. R. R. Tolkien continua a essere “saccheggiato” (nel senso più positivo che il termine possa avere) da autori cinematografici, televisivi e videoludici. Non tutte le incursioni di questi soggetti hanno reso giustizia agli eroi che hanno salvato la Terra di Mezzo e, dato che ormai sappiamo davvero tutto dei fatti che hanno portato alla Guerra dell’Anello (la storia di Frodo, Aragorn, per capirci), molti hanno iniziato a esplorare periodi e personaggi alternativi, spesso attirandosi gli strali degli appassionati più rigorosi. Tra questi, la figura che sembrava avere meno possibilità di finire sotto i riflettori, protagonista di un’avventura tutta sua, è Gollum. Invece arriverà presto come eroe (?) di un videogioco.
Immagini tratte dai film de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit
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Il mio tesssssssoro!
Già nel 2011 (prima che Peter Jackson si avventurasse nuovamente per le Terre Selvagge per girare la trilogia de Lo Hobbit), la software house statunitense Snowblind Studios realizzò che, se voleva far rivivere ancora una volta l’epica del Signore degli Anelli, occorreva battere altre strade, lontane dal filone principale. Insomma, lasciare da parte i fatti narrati nel romanzo principale e poi portati di peso a più riprese in film e videogiochi per andare a esplorare quei territori appena abbozzati nelle mappe disegnate da Tolkien, appena accennati nei numerosi romanzi che fanno da cornice al Signore degli Anelli.
Il risultato fu Il Signore degli Anelli – La Guerra del Nord, che mischiò con intelligenza eventi e personaggi tratti per lo più dall’altro romanzo più noto di Tolkien, Lo Hobbit (su tutti Radagast il mago e un drago molto simile a Smaug), fondendoli con il periodo storico della Guerra dell’Anello. Un action RPG mediocre dal punto di vista del gameplay ma fresco per quanto concerneva situazioni e ambientazioni.
Il team di sviluppo, confluito successivamente in Monolith Production, creò poi due titoli che ebbero maggior successo tanto in termini di critica quanto di pubblico: Il Signore degli Anelli – L’Ombra di Mordor e Il Signore degli Anelli – L’Ombra della Guerra, una sorta (a voler brutalizzare il concept) di Assassin’s Creed in salsa Terza Era per via della sua natura stealth, con in più l’intrigante possibilità di mettersi alla guida di intere legioni di orchi da sottrarre al nemico.
Adesso tocca a Gollum
Quei videogiochi riuscirono a portare i fan di Tolkien in lande inesplorate, aggiungendo al bestiario della Terra di Mezzo un buon numero di personaggi inediti e di mostri spaventosi. Ma si trattava comunque di figure marginali, destinate a fare da riempitivo in un universo fantasy che ha già i suoi protagonisti. Con The Lord of the Rings – Gollum la sfida si fa molto più interessante perché, come lascia intendere il titolo, il protagonista sarà proprio Gollum.
E non è affatto una cattiva idea, quella venuta in mente ai ragazzi di Daedalic Days: tra tutti i personaggi tratteggiati da Tolkien, Gollum è infatti il più affascinante, sia per la sua natura mutevole che gli è valsa il doppio nome – Sméagol e Gollum – sia per l’evoluzione che attraversa proprio durante i tre tomi de Il Signore degli Anelli, che lo porta a essere prima un antagonista della Compagnia dell’Anello, quindi – forse – un sincero alleato di Frodo e Sam, per tornare malvagio a seguito dell’imboscata che i due Hobbit gli tendono assieme a Faramir e agli uomini di Gondor.
Gollum è il cane sciolto all’interno di un romanzo che altrimenti si limiterebbe a suddividere i suoi personaggi tra buoni e cattivi. Una pedina impazzita nella scacchiera. Vuole l’Unico Anello per sé. Non combatte né per la vittoria né per la disfatta di Sauron. Come fa Saruman, ma con una personalità che Tolkien si è divertito a scandagliare in modo più approfondito. Anche perché Gollum rappresenta il futuro di Frodo laddove il portatore dell’Anello decida di cedere alle tentazioni dell’oggetto magico che è costretto a portare e a distruggere. Quella sarebbe la sua fine.
In più, Gollum è un personaggio affascinante proprio perché non è sempre stato quel mostriciattolo zompettante che i Baggins incontrano nel suo antro e, successivamente, all’interno del labirinto degli Emyn Muil. Prima che scovasse l’Anello perso da Isildur – o, probabilmente, prima che l’Anello scovasse lui – era infatti una persona normale.
E noi proprio speriamo che i ragazzi di Daedalic Days guidati da Carsten Fichtelmann approfondiscano tutti questi aspetti che il personaggio offre, indagando sul suo passato e permettendoci di vivere in una prospettiva inedita gli accadimenti successivi, che finora abbiamo sempre visto parteggiando per gli Hobbit, quasi ignorando il dramma vissuto da Gollum mentre vede sfumare le possibilità di agguantare l’oggetto che brama da tutta una vita. Una speranza divenuta ossessione che lo ha consumato lentamente, trasfigurandolo.
Come speriamo che, dopo aver battagliato per ottenere i diritti, gli sviluppatori possano anche utilizzare le fattezze di Gollum e degli attori che presero parte ai film di Peter Jackson, dato che sono ormai entrati nell’immaginario collettivo. Senza quei volti i personaggi non godrebbero del medesimo carisma.
Ma, per toglierci questo dubbio, dovremo attendere la presentazione dei primi screen del videogioco: tutte le immagini che accompagnano questo articolo, infatti, sono tratte dalle pellicole cinematografiche.