Cafe X è un chiosco ibrido tra un bar e un distributore automatico: al posto del barista, c’è un robot che prepara le bevande in meno di un minuto
Risale al 1555 a Costantinopoli la prima bottega di caffè al mondo. Ora, 462 anni più tardi, sta avvenendo una vera e propria rivoluzione. A San Francisco ha aperto Cafe X, la prima caffetteria con il barista meccanico. All’interno del Metreon, un grande centro commerciale in centro città, tra cinema, ristoranti e negozi, spicca questo chiosco. Un ibrido tra un bar e i distributori automatici che troviamo in ogni ufficio. L’ordine si può fare attraverso il menu elettronico davanti al chiosco, oppure scaricando l’apposita app, disponibile per Android e iOS. Alla scelta del prodotto desiderato, un sistema interno invierà un SMS o una email con il codice dell’articolo. Il cliente non deve far altro che inserire i quattro numeri e il gioco è fatto, in meno di un minuto il caffè è servito.
Un caffè più veloce, un bancone più pulito
Cafe X è nato proprio per ridurre i tempi d’ attesa dei clienti. Il fondatore Henry Hu, grande consumatore di caffè, ha visto che i baristi trascorrevano la maggior parte del loro tempo nel pulire banconi, sistemare le tazze, a scapito della preparazione delle bevande espresse. Quindi Hu ha avuto la brillante idea di costruire una caffetteria completamente meccanizzata.
Cafe X dovrebbe essere in grado di aumentare i margini all’interno del settore, riducendo i tempi di attesa per gli utenti frettolosi.
Il velocissimo braccio meccanico Melfa è nato da una partnership tra Mitsubishi e Welfa. L’esperimento è sostenuto da un capitale di 5 milioni di dollari investiti da: Khosla Ventures, Social Capital, Jason Calacanis, Felicis Ventures, Silicon Valley Bank and The Thiel Foundation. Il finanziamento sottolinea una tendenza in crescita nella Silicon Valley, quella di sostenere startup alimentari e di bevande che utilizzano la robotica per tagliare i costi.
Le prossime caffetterie robotiche
Nonostante sia comprovata la facilitazione lavorativa da parte dei robot, la transizione verso un’economia più automatizzata fa ancora molta paura. “Dobbiamo lavorare sulla fornitura, sulle ricette, la manutenzione e l’assistenza clienti” ha detto Hu, interrogandosi su questa tendenza e soprattutto sul ruolo di Cafe X. Henry Hu punta a distribuire i suoi chioschi robotici in tutti gli Stati Uniti e non solo. La sua idea è di dare un’ampia scelta di semi di caffè locali in giro per il mondo. Dopo San Francisco, un altro Cafe X è stato aperto a Hong Kong. I consumatori, oltre che della velocità, stanno beneficiando anche di prezzi molto convenienti. Una bevanda da 200 ml a San Francisco costa in media 4/5 dollari, Cafe X ne costa solo 2,25. Solo il tempo ci dirà se l’idea è quella giusta, anche se la tecnologia non riuscirà a sostituire il “buongiorno” del barista.