Fa il suo debutto un processore i9 per computer portatile. I nuovi chip, basati sul design Coffee Lake, sono pensati per offrire prestazioni superiori in movimento
6 core e 12 processi in esecuzione in contemporanea su un laptop: il nuovo Intel Core i9 di 8a generazione fatto debuttare da Intel a Pechino è probabilmente la CPU più estrema mai vista in un computer portatile, pur restando legata a consumi di (appena) 45W è pensata per supportare realtà virtuale e gestione di contenuti 4K sia per diletto che per lavoro. Forse l’epoca dei “desktop replacement” è finita, ma questo Core i9 ci si avvicina parecchio: finirà, o è già finito, in laptop pensati per chi fa lavori impegnativi di grafica e gioca duro, anche grazie a una nuova GPU integrata e al supporto allo storage Optane.
L’ottava generazione dei processori Intel Core sta attraversando uno dei lanci più lunghi della storia: a differenza dalle sette che l’hanno preceduta, in questo caso ci sono molteplici design e architetture che finiscono tutti sotto il cappello “8th generation”. Una scelta legata a doppio filo con le modalità di produzione dei microprocessori, che stanno raggiungendo i limiti fisici della tecnologia attuale: a Santa Clara stanno provando a spremere fino all’ultimo megahertz il processo produttivo a 14 nanometri, per poi passare (forse già entro la fine del 2018) a quello a 10 nanometri che si sta dimostrando più complicato da affrontare del previsto.
6 core posson bastare?
Per la prima volta un processore laptop si fregia del marchio Core i9: la sigla in questione contraddistingue la linea di CPU con le prestazioni massime, e in questo caso Intel prova a fare la differenza con un “comune” Core i7 anche integrando una modalità di overclock nativa. L’hanno chiamata Thermal Velocity Boost, e in pratica consente di mantenere una frequenza di esercizio superiore (fino a 4,8GHz) fino a quando il processore si mantiene sotto la soglia dei 53C: il nuovo Core i9-8950HK come detto supporta fino a 12 processi in esecuzione in contemporanea grazie ai 6 core montati, supporta la RAM DDR4-2666 e dispone di un quantitativo aggiuntivo di cache L3 per singolo core.
Sebbene il suo TDP sia fissato a 45W, va precisato che questo valore si riferisce alle funzioni base: quando si spinge in su la frequenza si può tranquillamente arrivare a 100W, fattore che inevitabilmente condiziona il design dei laptop che lo montano. Il nuovo i9-8950HK non è una CPU da ultrasottili con raffreddamento passivo, ma il suo guadagno in termini di prestazioni (circa il 30 per cento) dovrebbe valere peso aggiuntivo per dissipatori e batteria che esige.
Se volete a tutti i costi 6 core nel vostro laptop ma non siete alla ricerca di un i9, Intel è pronta ad accontentarvi: a catalogo ora ci sono anche i nuovi i7-8850H e i7-8750H, che cedono qualcosa in termini di frequenza massima di esercizio e di cache montata, ma che sono pienamente parte della famiglia Coffee Lake e dunque sfruttano l’ultima iterazione del processo produttivo 14nm++. Tra i due l’unica differenza è in pratica legata al parziale sblocco dell’overclock sul primo, che supporta anche la tecnologia vPro, ma il prezzo di listino è lo stesso. Le altre novità di questa tornata sono i due Core i5, quad-core, l’i5-8400H e i5-8300H: anche qui le differenze sono legate soprattutto alla presenza della tecnologia vPro sul primo e non sul secondo (se non sapete cos’è vPro, probabilmente non vi serve).
GPU più potenti per il mobile computing
Mostri a parte – difficile immaginare che di questi Core i9 se ne venderanno milioni – la vera novità di questa tornata sono i nuovi Core con a bordo una versione rinnovata della GPU Iris. Si chiama, con poca fantasia, Iris Plus e porta la versione GT3e della grafica Intel nella fascia di potenza che fissa il TDP a 28W. Per dirla in parole povere, stiamo parlando di CPU con un ambito di applicazione decisamente più ampio delle precedenti: laptop potenti ma con form factor più sottili e compatti.
Le quattro CPU che debuttano oggi sono la i7-8559U (quad-core, fino a 4,5GHz), la i5-8269U (quad-core, fino a 4,2GHz), i5-8259U (quad-core, frequenza massima 3,8GHz) e infine la i3-8109 (solo dual-core, fino a 3,6GHz). Tutti montano lo stesso comparto grafico, Iris Plus, e sfruttano la eDRAM da 128MB come una sorta di cache L4 per incrementare le prestazioni della grafica (e non solo): questo equivale a dire che i flussi video da 4K sono decisamente alla portata di queste CPU, sia in codifica che in decodifica, con aumenti di prestazioni che possono toccare il 60 per cento in alcune attività e che rendono i nuovi laptop decisamente appetibili per chi gioca o svolge lavori che comprendono grafica ed elaborazione video.
I nuovi chipset
Assieme a questi nuovi processori arrivano anche nuovi chipset per le schede madri che li supportano: la serie 300 offre novità come il supporto al protocollo USB 3.1 Gen 2 che porta il picco di velocità di trasferimento a 10Gbps, un nuovo chip per la gestione del WiFi con il protocollo 802.11ac (c’è anche una versione con antenne 2×2 per massimizzare le prestazioni), senza contare varie ottimizzazioni e novità per garantire consumi inferiori quando i computer sono in standby. Novità che valgono sia per i desktop che per i computer portatili.
Da sottolineare come Intel stia anche progressivamente ampliando le capacità e le possibilità di Optane: il suo nuovo sistema di storage è ora qualcosa di più che una semplice cache veloce piazzata davanti alla memoria di massa, trasformandolo in un meccanismo per accelerare non solo il disco rigido che contiene il sistema operativo ma potenzialmente qualsiasi disco montato. Nella pratica questo significa poter concepire configurazioni che prevedono un SSD ad alte prestazioni dedicato al sistema operativo, e abbinarlo a un disco tradizionale accelerato da Optane: un vantaggio in termini economici, sebbene sia lecito aspettarsi che in futuro la tecnologia Optane possa fare molto più di quanto non faccia oggi.