Negli USA sono 15 gli unicorni nel settore. Epic Games è in seconda posizione
L’ultimo report pubblicato da CB Insights sulle startup del settore tech più finanziate negli Stati Uniti ci mostra in cifre qual è la differenza tra un mercato comunque in crescita come quello italiano – l’ecosistema ha appena visto un aumento di capitale record di Satispay – e quello degli Stati Uniti. Non è certo una novità, ma i numeri aiutano a inquadrare bene a quante galassia di distanza siamo dalla Silicon Valley (e non solo). CB Insights ha pubblicato una cartina degli USA, identificando per ciascuno Stato la startup che ha raccolto più fondi per il proprio business. Quella che – di gran lunga – svetta in classifica è JUUL, azienda californiana che ha raccolto finora oltre 15 miliardi di dollari in finanziamenti.
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JUUL in fuga
A sorprendere non è tanto il business, quanto il distacco che c’è tra JUUL e la seconda startup tech più finanziata negli USA. Infatti in questa posizione troviamo una realtà nota al grande pubblico come Epic Games, al centro di mille polemiche con Apple per l’affare Fortnite. L’azienda che sviluppa videogiochi, di stanza in North Carolina, ha raccolto finora 3,4 miliardi in equity funding. Chiude il podio la startup specilizzata in VR e realtà aumentata della Florida, Magic Leap che in tutto ha ottenuto quasi 3 miliardi di dollari.
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Fonte: CB Insights
Sempre nel report di CB Insights, l’istituto ha evidenziato che fra le startup tech USA ci sono 15 unicorni – termine con cui si identificano le realtà valutate per almeno un miliardo di dollari – e di queste citiamo Toast, azienda del Massachusetts che si occupa di digitalizzare il lavoro nei ristoranti, e Compass dello Stato di New York, attiva nel campo della compravendita immobiliare online. Colpiti dalla crisi dovuta al coronavirus, negli Stati Uniti – e anche altrove – certi settori non sono stati penalizzati dal lockdown: hanno invece accelerato il business, scalando. Basta un’occhiata all’elenco di CB Insights sulle startup più finanziate per convincersi (di nuovo) che il trend del digitale non può essere più visto come una opzione se si vuole avviare un’azienda.