La sede italiana della multinazionale ospita il primo evento della settimana. Il sindaco Sala: “Milano deve essere frontiera del nuovo”
Si è aperta oggi a Milano la Microsoft Digital Week, evento che anticipa e si integra con la Digital Week organizzata dal capoluogo lombardo per promuovere la tecnologia, la sua conoscenza e l’adozione a tutti i livelli. Saranno 7 giorni pieni, all’insegna di quanto è già il presente e quanto invece sarà il nostro futuro: con una visione ma anche esempi concreti, come il nuovo assistente virtuale Chiara che ha debuttato con la benedizione del sindaco Beppe Sala, intervenuto per inaugurare l’evento alla Microsoft House.
Le parole di Sala
Una visione lucida e pragmatica quella che il sindaco Beppe Sala ha rivolto ai cittadini di Milano: secondo lui “I cittadini hanno aspettative chiare rispetto ai servizi e al contributo che la tecnologia può offrire in termini di qualità della vita”, e in quanto tale l’innovazione tecnologica è non solo accettata di buon grado ma anzi una richiesta esplicita degli abitanti del capoluogo.
Ma, avverte Sala, guai a “imporre servizi”: meglio “offrire quanto è richiesto dai cittadini”, che come detto si aspettano semplificazione ed efficenza. Proprio per questo il Sindaco si dice certo che Milano sia il terreno ideale per far crescere una nuova forma di pubblica amministrazione profondamente intrisa di tecnologia, anzi “Milano deve essere frontiera del nuovo” capace di costituire esempio di quanto è possibile fare e trascinarsi dietro il resto del Paese.
Coglie l’occasione il Sindaco per annunciare la nascita di Chiara: il nuovo assistente virtuale che supporterà i turisti in cerca di cultura per le vie di Milano, per ora parla la lingua italiana e l’inglese ma in futuro ci saranno anche altri idiomi. Chiara è il frutto della collaborazione tra l’amministrazione, Microsoft e Teorema: fa leva sulle capacità della nuvola di Microsoft, Azure, che integrano capacità avanzate per ciò che attiene l’intelligenza artificiale in molte sue incarnazioni. Ma soprattutto Chiara è un esempio di come potranno evolvere i servizi al cittadino nella città di Milano: parliamo di una smart city, che con questo strumento vuole porre la prima pietra e iniziare un percorso più ampio.
La scelta di Sala di essere presente alla Microsoft House non è infine frutto del caso: secondo il Sindaco “Microsoft ha fornito un contributo importante con questa sede nel cuore di quello che è ormai da tutti identificato come il quartiere della tecnologia: ha avvicinato tanti ragazzi e tanti studenti al digital, e i giovani sono il presente e il futuro di questa città”. E poi il Sindaco chiosa: “Questa è la migliore garanzia che possiamo fornire per il futuro di Milano”.
Una settimana di innovazione
Hardware, software, intelligenza artificiale, business: per un’intera settimana a partire da oggi, con tantissime iniziative anche nel weekend, la Microsoft House ospiterà la sua Digital Week che fa parte del più ampio programma che in tutta la città comprende più di 400 eventi. L’AD di Microsoft Italia Silvia Candiani ha voluto chiarire quali saranno i temi trattati in questi sette giorni: soprattutto l’AI, l’intelligenza artificiale, “lo strumento attraverso cui i computer possono analizzare e comprendere il mondo che li circonda, trasformando la realtà in dati processabili” che a loro volta si traducono in servizi che possono svolgere un ruolo per altre parti della PA o direttamente al cittadino.
In realtà l’AI fa molto più di questo: non si limita a studiare, ma prova anche a suggerire delle analisi e delle possibili soluzioni che poi possono essere tradotte dagli esseri umani in azioni concrete. L’AI può avere un effetto diretto su settori fondamentali come la medicina: le capacità di elaborazione di enormi quantità di dati può influire nella diagnosi o nel collegare assieme sintomi distanti che potrebbero sfuggire ai medici. L’agricoltura può giovarsi del contributo di intelligenza pur se artificiale. L’intera economia di un Paese può fruire dell’AI per mettere a segno crescite che potrebbero portare al raddoppio del PIL in in 20 anni.
Più nel concreto, ha spiegato Silvia Candiani, l’AI agisce come motore della trasformazione digitale di molte imprese traducendosi in un’ottimizzazione dei processi interni e delle operazioni, una comunicazione interna più efficace, strumenti per tenere vivi l’attenzione e l’interesse dei clienti. Non è un caso se grandi aziende come Italgas decidono di appoggiarsi al cloud Azure, o se grandi nomi come Europ Assistance scelgono Microsoft come partner per mettere in piedi un nuovo progetto, MyClinic, che consenta di migliorare la diagnosi a distanza con l’ausilio di chatbot e videoconferenza, con provvede all’analisi delle cartelle cliniche e fornisce preziosi suggerimenti personalizzati per velocizzare l’iter diagnostico.
Non mancano poi esempi di visione che vanno al di là di quanto ormai è quasi abitudine. Il computer olografico Hololens è al centro di una demo sperimentabile all’Arco della Pace, nel cuore di Milano, che CocaCola ha voluto per mostrare le qualità della sua nuova linea di prodotti con l’ausilio della realtà aumentata. L’obiettivo della settimana, nelle parole dell’AD di Microsoft Italia, è quello di mostrare a tutti quanto già oggi l’AI sia una realtà facilmente accessibile: per innovare un grande paese nella PA, nell’istruzione e ovviamente nell’industria, questo può essere lo strumento giusto. Per farlo serve una visione, e a fornirla sono stati tra l’altro gli ospiti della prima giornata tra cui il professor Carlo Ratti del MIT, Maurits Tichelman vicepresidente Intel e Carlo Barlocco, presidente di Samsung Electronics Italia.
Il futuro del lavoro
Ed è proprio per questo che alla Microsof Digital Week il primo prodotto presentato è stato quello frutto della collaborazione tra Microsoft e il MIP Politecnico di Milano, la business school del PoliMi, ed è pensato per rendere il mondo del lavoro più efficace ed efficiente. FLEXA sarà la nuova piattaforma dell’E-MBA del MIP, per fornire qualcosa di più della sola istruzione del Politecnico ai suoi studenti post-graduate: l’obiettivo è fornire ai lavoratori le competenze e le skill per affrontare il cambiamento, il dean Andrea Sianesi la chiama “continuous personalized lifelong learning”, un’esperienza ritagliata su misura del singolo studente.
Ciò è possibile proprio grazie all’AI di Azure: FLEXA, che è di fatto la quarta generazione di un nuovo MBA ad alto tasso di digitalizzazione, confronta le competenze del singolo studente con quelle di altri studenti e professionisti per fornire un suggerimento mirato su quali capacità affinare o sviluppare per incrementare la propria crescita, o su quali eventi presenziare per sviluppare il proprio network di relazioni e conoscenze.
Inoltre, FLEXA sfrutta le capacità dei CMS, dei CRM e dei social Microsoft per promuovere un approccio connettivista all’istruzione: lo fa incoraggiando e sostenendo la collaborazione e il dialogo tra gli studenti sulla piattaforma, ma anche fornendo accesso a contenuti multimediali che amplificano il rendimento. L’obiettivo finale è unico: avviare la trasformazione di una business school come il MIP da ricettacolo unico della conoscenza a luogo dove reperire indicazioni indispensabili su dove trovare le informazioni necessarie agli studenti. “Da know-how a know-where” spiega Sianesi, che descrive FLEXA come il futuro del mondo dell’istruzione.
Obiettivo digitale (e digitalizzazione)
Conferenze verticali, lo showroom trasformato in esposizione delle tecnologie dei partner (tra gli altri: 4ward, Agic Technology, Alterna, Altitudo, Avanade, Capgemini Italia, COMPAREX Italia, Contaclab, Insight, MHT/Engineering, Microsys, NAV-lab, Porini – Var Group, Softjam, Teorema, Würth Phoenix ), installazioni in giro per la città, hackathon: l’obiettivo della Microsoft Digital Week, e di tutta la Digital Week, è quello di spingere nella direzione indicata dal sindaco Sala. Fornire dunque l’esempio pratico di ciò che la tecnologia è in grado di offrire al pubblico, anche in termini di qualità della vita ma con un occhio di riguardo alla trasformazione digitale delle aziende.
Nell’occasione sono stati distribuiti anche i dati di una ricerca commissionata dalla stessa Microsoft a KRC Research, che ha coinvolto 20mila dipendenti provenienti da 21 paesi. Il risultato emerso mostra come nelle aziende ad alto tasso di digitale i dipendenti siano 2 volte più produttivi: ma soprattutto si sentono parte dell’azienda poiché il digitale e la digitalizzazione dei processi garantisce una valorizzazione del loro lavoro che si traduce in una motivazione decuplicata, oltre ad offrire lo spazio per generare innovazione. Numeri che da soli dovrebbero spingere l’Italia, che è ancora indietro in questo settore, a investire e puntare sulla tecnologia per migliorare la propria competitività.