Il Maestro Mario Buonoconto ha impiegato sette anni nella costruzione del primo prototipo dell’accordion disegnato dal Genio
300 anni prima che nascesse la fisarmonica come la conosciamo oggi, Leonardo Da Vinci ne aveva già disegnato un esemplare. Era il 1500 quando il Genio mise a punto il suo organo portativo con tastiera verticale a mantice. Un’intuizione che attirò l’attenzione di molti esperti di strumenti musicali per culminare nella nascita della fisarmonica odierna.
L’idea di Leonardo, a lungo rimasta solo su carta, è diventata uno strumento in grado di suonare: l’Accordion.
Il primo prototipo, realizzato dal Maestro artigiano Mario Buonoconto, ha suonato in occasione del 7º FIM (Salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale), a Milano, per mano di Denis Biasin accompagnato dal violoncello del musicista Riccardo Pes.
Sette anni per costruire l’Accordion
Ha impiegato ben sette anni il Maestro Buonoconto, originario di Majano (Udine), per mettere a punto lo strumento, sulla base di uno schizzo e di poche parole di commento di Leonardo da Vinci. “Da sempre sono appassionato di musica – racconta Mario Buonoconto a StartupItalia – ma se a suonare non ho mai fatto grandi progressi, mi sono reso conto che, invece, avrei potuto impiegare la mia abilità manuale nella costruzione di strumenti musicali. Vivevo a Buenos Aires e Internet ancora non esisteva, perciò mi era molto difficile reperire informazioni su come si riproducesse uno strumento. Nei primi anni ’90 sono tornato in Italia e mi si è aperto un mondo sino ad allora sconosciuto”.
Perseveranza, costanza, ingegno e abilità permettono al Maestro di fare di questa passione un lavoro a tempo pieno. Si dedica alla costruzione di strumenti musicali antichi, medievali e rinascimentali, come clavicembali, ghironde, liuti, finché non si imbatte nello schizzo di Leonardo. “In realtà, quello disegnato dal Genio è un organo che assomiglia molto ad una fisarmonica – spiega il Maestro – con tastiera verticale e mantice a doppia azione (fino ad allora inesistente). Il suono viene condotto da canne schiacciate di carta o di legno sottile“.
A differenza della fisarmonica, composta da un solo mantice e all’interno della quale il suono viene riprodotto da ance libere, l’accordion di Leonardo è formato da un mantice a doppia azione, che permette un flusso d’aria continuo, mediante la stessa apertura e chiusura, e il suono viene riprodotto dalle canne, come gli organi. “E’ stato molto difficile realizzare questo strumento – spiega Buonoconto – Prima di tutto perché non sono un organaro. Gli organari si occupano esclusivamente di costruire organi per la loro complessità. Studiavo, comunque, organologia, e anche grazie all’aiuto del mio maestro, munito di tanta pazienza, dopo 7 anni di studio sono riuscito a riprodurre l’idea di Leonardo”.
Il primo prototipo presentava, però, molti problemi. Tra questi, dallo schizzo di Leonardo non si capiva come potesse funzionare il mantice a doppia azione. “Ho impiegato quasi 3 anni per rendermi conto che si trattava di due mantici accostati”. Per giunta, Leonardo era solito inserire errori nei suoi disegni, affinché nessuno potesse riprodurli e mantenesse il “copyright”.
Costanza, impegno e passione hanno, alla fine, ripagato il Maestro con la creazione di questo piccolo patrimonio musicale lavorato interamente a mano con materiali naturali.
Il suono di questo accordion è parecchio flautato e flebile, essendo generato da canne in legno, e molto differente da quello delle fisarmoniche moderne ad ancia libera. Anticipando di circa trecento anni l’invenzione della fisarmonica, lo schizzo di Leonardo rappresenta l’anello di congiunzione tra l’organo portativo e l’organetto.
L’accordion riprodotto dal Maestro Buonoconto è in esposizione permanente nel Museo Internazionale della Fisarmonica di Castelfidardo.
“Al momento sto lavorando anche alla creazione di una viola organista, sempre sulla base degli schizzi del Genio. In totale, ho riprodotto 12 strumenti musicali dai disegni di Leonardo”, conclude il Maestro.
Tecnologia e musica al FIM
Tra le innovazioni in campo musicale presentate al FIM, ci sono ArniaTrumpet; ViMotion ed Elettro Acqua 3D.
ArniaTrumpet nasce da un’idea del trombettista/compositore Francesco Cilione e dall’apicoltore/clarinettista Marco Calvo, e unisce i suoni della tromba con quelli provocati dal movimento di 25/30.000 api all’interno dell’arnia.
ViMotion, realizzato da Alessandro Mynus Scaglione, propone uno spettacolo in cui i ballerini, danzando all’interno di una proiezione, influiscono sull’immagine e sul suono, creando un legame perfetto tra le parti. Grazie a software e ad una telecamera a infrarossi, il corpo dei danzatori e i loro movimenti vengono mappati per essere riutilizzati in tempo reale.
Infine, Elettro Acqua 3D, ideata dal cantautore Marco Di Noia con il compositore Stefano Cucchi e la collaborazione del sound engineer Alberto Cutolo, sfrutta elementi binaurali per riprodurre suoni in realtà aumentata.