Golo Föllmer, 53 anni, musicista e musicologo alla Martin-Luther-Universität Halle, ha deciso di dar vita a una piattaforma, Radio Garden, che mette insieme tutte le radio locali del mondo.
Non c’è nessuna tecnologia al mondo che possa far scomparire la radio. Nessuna realtà virtuale, nessuna esperienza immersiva, nessun prodotto in ultra HD. La radio è uno strumento che ha saputo rinnovarsi, adattandosi ai desideri delle nuove generazioni. In ogni angolo del nostro Pianeta. Golo Föllmer, 53 anni, musicista e musicologo alla Martin-Luther-Universität Halle, ha deciso di dar vita a una piattaforma, Radio Garden, che potesse mettere insieme tutte le radio locali del mondo. È un progetto che viene portato avanti grazie al contributo di molti professori e ricercatori che si occupano di musica, new media e relazioni interculturali.
Un grande giardino da ascoltare
La mappa interattiva è piena di puntini verdi. Più o meno grandi. Rappresentano le realtà che hanno deciso di aderire al progetto e che, ogni giorno, trasmettono musica e fanno informazione, dando voce al loro territorio. Iran, Estonia, Stati Uniti. Persino le Isole Far Oer. È una moltitudine di voci, di canzoni, di lingue che si accavallano senza disturbarsi. Tutte unite dalla passione e dalla voglia di intrattenere il proprio pubblico. Un giro del mondo davvero speciale.
La radio come mezzo di connessione
«Radio Garden avvicina voci che stanno lontane. Connette persone e luoghi. Consente agli ascoltatori di esplorare identità diverse e sparse per la Terra». La radio, in fondo, ha sempre avuto il merito di “collegare” culture, arricchendo anche tutti quelli che sono semplicemente alla ricerca di compagnia. Quello che Radio Garden vuole fare, senza alcun costo, è creare una vera community. Tutto attraverso un mezzo che non ha nessuna intenzione di cedere il passo alle tecnologie del ventunesimo secolo.