Un concentrato di tecnologia permette di calcolare la distanza di sicurezza minima tra le persone e, nel caso in cui siano troppo vicine tra loro, di segnalarglielo con un semplice segnale acustico o visivo
Da installarsi facilmente sul soffitto, il sensore ottico calcola la distanza di sicurezza minima tra le persone e, se sono troppo vicine, le avvisa con un segnale acustico. Tutto in assoluto rispetto della privacy: LEO, questo il suo nome, non colleziona alcun dato e non si connette ad alcun dispositivo. Obiettivo facilitare la riapertura dei luoghi pubblici garantendo il distanziamento sociale. Nato da tre Aziende di startupper italiani WI4B S.R.L , Design Factory 21AM e Twin Advisors&Partners si tratta di uno strumento facile ed intelligente che aiuta tutti i giorni a rispettare le misure di sicurezza nei luoghi pubblici (e non solo).
Leo, il dispositivo che calcola la distanza di sicurezza
Con l’avvio della Fase II Post Covid-19 dovremo fare i conti con un cambiamento di abitudini e con l’introduzione di nuovi automatismi: il rispetto del distanziamento sociale sarà fondamentale e obbligatorio, come allacciare la cintura di sicurezza in auto oppure mettere il casco in motorino.
Installato nei luoghi pubblici o normalmente affollati come uffici, aziende e spazi comuni, LEO calcola la distanza di sicurezza minima tra le persone e, se sono troppo vicine, le avvisa con un segnale acustico. Il funzionamento di LEO è simile a quello dei segnalatori di fumo: una volta installato sul soffitto, questo piccolo concentrato di tecnologia salvaguardia la sicurezza delle persone e garantisce il rispetto delle norme vigenti anche in termini di privacy.
Non colleziona alcun dato
LEO non colleziona infatti alcun dato e non si connette ad alcun dispositivo; la sua installazione è semplice così come il suo funzionamento: nessuna connessione a reti e device. L’efficacia di LEO dipende da un dispositivo ottico che avverte l’affollamento e lo comunica con un segnale acustico. Il suo nome è un omaggio al genio di Leonardo da Vinci, al Leone di San Marco, all’Italia e alle sue eccellenze artistiche e tecnologiche. Il suo cuore è contenuto in un solido le cui forme poliedriche omaggiano il “De Divina Proportione”, il grande studio condotto da Leonardo con Luca Pacioli. La sua particolare simmetria su base pentagonale riflette l’intelligenza matematica che si cela dentro l’oggetto e che ne rende possibile il funzionamento.
Realizzato dall’ingegno di 3 aziende italiane
LEO è prodotto da Wi4b S.r.l, una società specializzata in progettazione di soluzioni per l’Internet delle Cose (IoT), in collaborazione con la Design Factory 21AM e con Twin Advisors&Partners Limited, riferimento per le startup tecnologiche e per la space economy.
Andrea Toppan, CEO di Wi4b S.r.l: “Siamo orgogliosi di aver ideato, sviluppato ed ingegnerizzato una soluzione in tempi così rapidi, che risponda alla richiesta di aiutare le attività del nostro paese ad una riapertura in sicurezza. Il tutto nel massimo rispetto della privacy. Distanti ma vicini, come recita il nostro slogan”.
Andrea Alessandri, 21am: “Abbiamo subito colto la sfida di progettare in pochissimo tempo una scocca in grado di accogliere Leo, capace di trovare il suo spazio in questa difficile ripresa ed allo stesso tempo raccontare una storia di ingegno tecnico: ecco quindi l’omaggio a Leonardo ed alla proporzione geometrica, l’utilizzo delle più avanzate tecniche di produzione rapida per una forma semplice ma unica”.
Alessandro Sannini, CEO di Twin Advisors&Partners: “Leo rappresenta l’esempio di una tecnologia facile e utile per le persone. La tecnologia utilizzata da LEO è simile per funzionamento ad alcune videocamere installate su alcuni satelliti. Rappresenta un’ottima realizzazione con un ottimo rapporto qualità/prezzo nel mondo dell’Internet delle Cose”.