Imparare una lingua straniera richiede ore e ore di lezione, studio e conversazione. Ma se invece non si ha tutto questo tempo a disposizione, oppure la possibilità economica di frequentare una scuola di lingue? La startup Maybe ha pensato di risolvere il problema con uno “smart speaker”, per apprendere il cinese senza l’ausilio di libri e dizionari
Un assistente digitale che risponde, traduce e riesce a conversare dall’inglese al cinese. Lo smart speaker Lily ha un unico obiettivo: insegnare il cinese a qualsiasi livello, dal principiante all’avanzato. Ed è già un incredibile successo su Indiegogo. Lanciato a fine novembre, ha raccolto più di un milione e duecentomila dollari da oltre 6000 finanziatori: le spedizioni sono previste a partire da aprile 2019. Il dispositivo è stato anche presentato nell’edizione 2019 del CES di Las Vegas.
Lily è stato realizzato dalla startup Maybe, che può vantare un team internazionale di professionisti e ha sede tra San Francisco e Shenzen, tutti con esperienza nell’apprendimento del cinese. “Ho dimenticato il cinese una volta lasciata la Cina, ero molto piccolo. E ho dovuto lottare dieci anni per impararlo di nuovo” ha spiegato Jie-Meng Gerard, CEO e founder dell’impresa. “Ho inventato uno strumento che avrei voluto anch’io mentre studiavo la lingua. Tutti coloro che imparano con successo una lingua straniera sanno che più la parli, più velocemente la impari. Lily è il primo tool di apprendimento focalizzato sulla pratica orale”.
Un “tutor digitale” utile e divertente
Con Lily il cinese si apprende semplicemente parlando. Si possono intrattenere conversazioni, chiedere traduzioni, ampliare il proprio vocabolario con giochi di parole. Oltre ad avere riposte in cinese a domande sul tempo o l’ora, per esempio. L’obiettivo è quello di favorirne l’utilizzo quotidiano, immergendosi completamente nella lingua a casa propria.
Certo, imparare solo grazie all’ascolto pone però dei problemi per quanto riguarda la scrittura. Il team che ha inventato Lily ha pensato anche a questo: con l’app dedicata infatti è possibile visualizzare le conversazioni in caratteri cinesi e pinyin (ossia la trascrizione fonetica del cinese moderno nell’alfabeto latino). C’è inoltre la possibilità di controllare la pronuncia e di seguire dei programmi di training per prepararsi agli esami di HSK (il test che misura la capacità di utilizzo della lingua cinese).
Le caratteristiche di Lily
Un design accattivante, un impianto audio di qualità e a 360 gradi, sei colori tra cui scegliere, un pannello touch screen e privacy garantita. L’intelligenza artificiale di Lily è stata creata appositamente per il dispositivo: non vengono memorizzati dati se non per l’apprendimento, e se ne può richiedere la cancellazione in qualsiasi momento.
Per il momento Lily è disponibile solo nella versione inglese-cinese, ma per il 2019 la startup ha in programma di aggiungere spagnolo e francese, per poi proseguire con altre lingue in futuro.
Il prezzo sul mercato sarà di 399 dollari, ma su Indiegogo è stato lanciato a partire da 149 dollari.
Di recente è stato pubblicato sul canale YouTube dell’azienda un video che mostra Lily in azione. Un modo anche per rispondere a chi aveva iniziato a mettere in dubbio, sulla stessa pagina Indiegogo, l’effettivo funzionamento del dispositivo.
La mission di Maybe
La startup Maybe sta puntando sull’AI nell’insegnamento con uno scopo preciso: rendere l’istruzione accessibile a un numero sempre più elevato di persone. Dal team infatti dicono di puntare a “una nuova era, in cui i robot insegnano agli umani e gli umani hanno accesso a un’istruzione illimitata”.