Artshell, piattaforma di art management e recente partner di Fiera Milano nella realizzazione dell’evento digitale miart 2020, ha acquisito il network di clienti del competitor Archeto
La nascita dell’hub digitale più grande d’Europa per la gestione di opere d’arte, con oltre 200 mila opere caricate e gestite. È il frutto dell’accordo raggiunto fra Artshell, piattaforma di art management, e il competitor Archeto, per l’acquisizione del suo network di clienti. Si espande quindi il servizio dello strumento online che offre la propria tecnologia a centinaia di artisti, esposizioni, gallerie e collezionisti.
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Cos’è Artshell
Fondata nel 2018 a Milano, Artshell è una piattaforma per gestione online di opere d’arte, in grado di digitalizzare intere collezioni e gestire più funzioni in un unico ambiente. Il tutto, mantenendo il totale controllo sui propri contenuti, attraverso un’infrastruttura cloud agile e pienamente rispettosa degli standard di privacy e riservatezza. Uno strumento che oggi si sta affermando quale uno standard fra le più grandi gallerie e collezioni.
© Foto: Miart
Per svolgere le proprie finalità, Artshell si serve di un sistema di archiviazione intelligente di opere e di tool per gestire comunicazioni ed eventi. La piattaforma usufruisce poi di servizi collaterali, come assicurazioni, valutazioni e trasporti. In questo modo, i suoi servizi permettono e favoriscono la collaborazione fra artisti ed esperti del settore, all’interno di un ecosistema comune. Rendendo l’arte interconnessa e fruibile.
Il significato dell’accordo con Archeto
La chiusura dell’accordo con il competitor Archeto dà il via a una nuova fase per l’art management digitale. I contenuti di Archeto, webapp nata per l’archiviazione professionale di opere d’arte, specializzata in piccole collezioni, confluiscono ora all’interno del cloud di Artshell. Gli utenti potranno quindi accedere a un’offerta di servizi già ampiamente utilizzati da artisti ed espositori.
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L’accordo permetterà inoltre di sviluppare un linguaggio comune all’interno della community, migliorando le relazioni fra player e riducendo tempi e costi di gestione. Soddisfatto il fondatore di Archeto, Giovanni Scarzella: “Siamo felici di poter far confluire i nostri utenti nell’ecosistema di Artshell. Dopo qualche anno di esperienza nella trasformazione digitale delle collezioni e degli archivi di opere d’arte, questa ci è sembrata quasi naturale per garantire ai nostri utenti di proseguire il lavoro di archiviazione con la piattaforma più evoluta nel panorama nazionale”. Obiettivo numero uno, dunque, evitare la frammentazione tecnologica del settore.
© Foto: Artshell
Artshell e Fiera Milano, un connubio di successo al miart
Altra partnership di successo è stata quella siglata da Artshell con miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea da Fiera Milano. In un contesto obbligato a ridirezionarsi verso il digitale, a causa della pandemia, la risposta del pubblico è stata strabiliante. Più di due milioni di interazione per il miart in versione digitale, tenutosi dal 9 al 13 settembre.
Grazie alla potenza e alla flessibilità del cloud, in grado di gestire picchi di traffico, interazioni e contenuti multimediali di alta qualità, sembra prendere piedi un nuovo modo di godere delle bellezze artistiche. Gli “stand virtuali” che hanno ospitato la fiera, saranno disponibili anche nelle prossime settimane da espositori e visitatori, così da facilitare contatti e follow up successivi tra appassionati, esperti e professionisti.
© Foto: Artshell
L’arte digitale di Milano
La partnership con Fiera Milano rappresenta l’ultimo tassello di una fase di crescita per Artshell, al centro di molti progetti volti a favorire la digital transformation nell’arte. Nelle scorse settimane, infatti, l’azienda ha lanciato l’app di MuseoCity, contenente le opere di 114 musei milanesi e ottenendo oltre 165 mila interazioni nei primi due giorni. Artshell ha poi dato il proprio contributo nel progetto Milano Art Community e ha realizzato, insieme ad Art Defender, il progetto The Vault, il primo caveau digitale per gestire le proprie opere in totale sicurezza.
“Il mondo dell’arte è la più grande rete non-realizzata nell’era digitale. Un ecosistema estremamente destrutturato, basato su una molteplicità di soluzioni in gran parte obsolete, che non sono in grado di comunicare da sole. Con Artshell stiamo invertendo la rotta, permettendo agli attori di questo mercato di adottare uno standard condiviso e accessibile per digitalizzare l’arte“, ha commentato Bernabò Visconti di Modrone, fondatore di Artshell.
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Insomma, anche nell’arte, l’alternativa virtuale si sta facendo sempre più strada. Secondo un recente studio, quasi il 70% degli attori del settore è convinto che la svolta continuerà imperterrita nel prossimo quinquennio. Chissà con quante altre sorprese da scoprire.