Il finanziamento alla startup milanese dal network di EIT. Obiettivo: continuare lo sviluppo e allargare i test del sistema di monitoraggio e allarme sull’allettamento a nuovi Paesi
Oltre un milione di euro per TeiaCare, la startup milanese alle spalle di Ancelia, un sistema che sfrutta intelligenza artificiale e algoritmi di computer vision per sostenere i “caregiver” nell’accudimento degli anziani nelle case di riposo.
Da dove viene Ancelia
Un progetto che nasce da lontano, da un primo prototipo noto battezzato Heart Watch realizzato da uno dei cofondatori, Guido Magrin, 26enne di Monza, per assistere il nonno reduce da un ictus. Dopo il braccialetto è decollata un’altra idea, più vicina a quella attuale: un sistema di videocamere che inquadrano il volto e ne colgono impercettibili cambiamenti cromatici, anticipando l’insorgenza di problematiche varie. Ma ancora non era la configurazione giusta. Sarebbe arrivata appunto con Ancelia e con il sensore ottico posizionato sopra al letto del paziente per minimizzare le conseguenze dell’allettamento e ridurre i rischi di lesioni e cadute, una specie di “assistente digitale per infermieri e operatori sanitari” come hanno spiegato a Open. Un’intuizione che è valsa il titolo come startup digital health più promettente in Europa da EIT Health, la branch dedicata alla salute dell’European Institute of Innovation & Technology.
Il finanziamento dalla rete di EIT
Adesso la giovane società ha annunciato di aver raccolto 1,1 milioni di euro di finanziamenti proprio con l’aiuto della rete di investitori di EIT per accelerare lo sviluppo della tecnologia. Un interessamento che si deve molto probabilmente all’attenzione guadagnata nel corso dell’EU-Startup Summit, specialmente da parte del business angel Stefan Glänzer che faceva parte della giuria.
L’invecchiamento della popolazione
Il percorso entra a gamba tesa nel grande e complicato tema dell’invecchiamento della popolazione e dell’alleggerimento delle procedure per gli operatori sanitari che si dedicano alla loro cura e che sono sempre troppo pochi, soprattutto in contesti come quello italiano, uno ogni 40 anziché uno ogni sei, come dovrebbe essere. All’impresa si sono aggiunti Luca Iozzia nel 2016 e Roberto Salamina l’anno seguente (il team al completo nella foto sotto). Secondo i primi test TeiaCare consente alle residenze sanitarie assistenziali e a strutture simili di risparmiare circa 5mila euro all’anno per posto letto ed è in fase di sperimentazione in una struttura.
TeiaCare intende infatti lanciare il sistema – sviluppato con un team di infermieri e professionisti e articolato in un sistema di dashboard e un’app per dispositivi dove vengono raccolti e mostrati tutti i dati sui movimenti dei pazienti – in altri Paesi, dalla Spagna alla Francia fino alla Gran Bretagna. Oltre al monitoraggio, ovviamente, Ancelia si occupa anche di allertare in caso di possibili anomalie, in una sorta di “health intelligence” che sfrutta i dati raccolti per anticipare e prevenire infortuni o peggioramenti dello stato di salute. Almeno quelli evitabili con una migliore gestione del paziente. Scaricando anche lo stress degli infermieri e dando una mano alla privacy, visto che diminuisce la necessità di blitz improvvisi in camera.
Europa, nel 2030 il 25% dei residenti avrà più di 65 anni
“In Europa abbiamo una popolazione che sta invecchiando rapidamente – spiega Kurt Höller, Director of Business Creation all’EIT Health – al momento il 16% della popolazione è over 65 e le proiezioni ci dicono che aumenterà al 25% entro il 2030. Uno dei grandi obiettivi di EIT Health è migliorare la qualità della vita delle persone di quelle fasce d’età in modo che possano rimanere indipendenti e in salute il più a lungo possibile. Supportare l’innovazione che punta a migliorare la cura degli anziani è molto importante perché non ci sono molte soluzioni in questo campo”.
“Siamo determinati a supportare sia i pazienti che gli operatori fornendo loro l’accesso a tecnologie smart che rendano le loro vite più sicure e semplici – ha spiegato Magrin, appena 26enne – sono orgoglioso dei progressi che abbiamo fatto in questo settore in Italia e vogliamo espanderci geograficamente, così da poter avere molti pazienti in giro per l’Europa”. In Italia ci sono quasi 3 milioni di persone che non sono in grado di svolere autonomamente attività di base, nei prossimi dieci anni saliranno a 6,3 milioni. Solo un pezzo della popolazione fragile di over 65 che conta ormai 14 milioni di individui. Come se non bastasse, il rapporto degli over 65 sulla popolazione fra i 15 e i 64 anni passerà infatti dal 35 al 53%. C’è un ran bisogno di soluzioni come quelle di TeiaCare.