Treevoice è un progetto tutto italiano che da due anni è in continua evoluzione. Oltre alla raccolta dati delle alberature urbane, nel suo futuro c’è la possibilità di completarsi con il sistema Quakebots per monitorare l’integrità delle infrastrutture
Da qualche tempo, i pini marittimi che circondano il Tecnopolo, a Roma, sono gli unici a godere di buona salute in caso di nubifragio. Essi infatti sono stati scelti dal team di Treevoice per testare il loro dispositivo che, a detta dello Chief Organization Officer Nicola Di Donato, è pronto ad andare sul mercato.
L’intervista
Nicola, ripercorriamo le tappe del percorso di Treevoice.
Il progetto ha preso corpo durante lo “Startup weekend” del 2016. Lì ho conosciuto Gianni Alessandroni, che stava già lavorando su Quakebots e insieme abbiamo pensato a come applicare un sistema di sicurezza simile per monitorare la stabilità delle alberature urbane. Nello stesso anno abbiamo partecipato e vinto alla call for startup dell’acceleratore Tim Wcap e il bando ESA. Inoltre, quest’anno abbiamo vinto il bando Europeo SME Instrument, che ci hanno consentito di avere ulteriori risorse per lo sviluppo del sistema.
Quali caratteristiche rendono competitivo il vostro dispositivo sul mercato?
Treevoice per funzionare non deve essere collegato alla rete elettrica, perché è alimentato da due batterie di tipo D al Litio cloruro di tionile da 3.6V che consentono al dispositivo di lavorare ininterrottamente dai cinque agli otto anni. I dati che raccoglie, monitorando l’albero 24 ore su 24, vengono trasmessi alla piattaforma tramiti reti LoraWan, ed in sviluppo l’integrazione NB-IoT.
I dati provenienti dal sistema consentono di ottimizzare la manutenzione e ridurre i costi, facendo interventi mirati ed offrendo informazioni tempestive per evitare situazioni di pericolo.
Treevoice è in grado di rilevare anche eventuali malattie contratte dall’albero?
I parametri che monitoriamo, attraverso la nostra rete di sensori accelerometrici, sono le sollecitazioni che un albero riceve dall’esterno. Analizzando la frequenza delle oscillazioni, le vibrazioni ed altri parametri ambientali, riusciamo a valutare elasticità del legno, cambi di verticalità e resistenza offerta al vento. Il dato arriva alla piattaforma che li analizza con un algoritmo di intelligenza artificiale il quale, mettendo in relazione il comportamento nel tempo del singolo esemplare con alberi vicini, può offrire all’utente notifiche di un’eventuale criticità.
Il vostro obiettivo è offrire un supporto alle ditte che gestiscono il servizio del verde pubblico.
Sì, perché con Treevoice gli operatori possono intervenire in maniera mirata su ogni singolo albero e quindi erogare un servizio migliore ai clienti con cui lavorano, siano essi amministrazioni pubbliche che gestori di verde privato.
La scelta di affiancarci ai gestori del verde, pubblico o privato, è motivata dalla scelta di offrire un supporto innovativo al settore, per poter portare i dati necessari per una valutazione non solo più soggettiva ma più vicina alla realtà dei fatti.
Oltre al monitoraggio delle alberature urbane, Treevoice potrebbe evolversi ed essere applicato anche a quello infrastrutturale.
Abbiamo scelto di progettare TreeVoice come sistema espandibile ed estensibile, a cui possono essere aggiunti nuovi sensori e nuove funzionalità, consentendo al dispositivo di adattarsi ed offrire servizi come, ad esempio, analisi della qualità dell’aria, livello dei fiumi, misurazione dell’illuminazione stradale, ecc. Inoltre, stiamo collaborando con università e società di ingegneria per l’utilizzo del dispositivo per il monitoraggio infrastrutturale di ponti e viadotti. L’idea è di offrire una soluzione innovativa ed a basso costo per garantire un monitoraggio continuo su migliaia di infrastrutture viarie, con lo scopo di evidenziare precocemente eventuali anomalie strutturali.