Il dispositivo è in grado di avviare la fermentazione del lievito in assenza di gravità. Le applicazioni potrebbero aprire nuove scenari per il futuro della colonizzazione spaziale
Mentre la NASA sta cercando di far crescere le patate e le verdure in condizioni di crescita estreme sulla superficie marziana, un gruppo di studenti di ingegneria ha un altro obiettivop: produrre birra sulla luna. Gli studenti, che frequentano l’Università della California a San Diego, hanno formato il Team Original Gravity, e sono tra i finalisti del Google Lunar XPrize challenge, un concorso per la ricerca di applicazioni di robotica spaziale a basso prezzo. Se il loro progetto dovesse vincere, riceveranno 20 milioni di dollari per testare il proprio dispositivo con il lancio di un veicolo spaziale sulla Luna nel dicembre 2017.
Una lattina sulla luna
Il dispositivo, stampato in 3D, ha le dimensioni di una lattina e dispone di tre scomparti: uno che contiene piccoli controllori elettronici, uno che contiene un liquido zuccherino e uno che contiene lievito. Quando il rover atterrerà sulla luna, una valvola si aprirà automaticamente, il lievito confluirà direttamente nel compartimento degli zuccheri del liquido e produrrà l’anidride carbonica per creare la birra. Il dispositivo automatizzato potrà anche registrare i dati del processo di fermentazione, e inviare le informazioni tramite un trasmettitore per l’analisi da parte degli studenti. «Vogliamo diventare i primi a fermentare il lievito sulla luna» dice Neeki Ashari, uno degli studenti.
Le prossime possibilità
Il dispositivo è completamente automatizzato, ed è una delle sfide principali: bisognerà fare attenzione che l’operazione avvenga senza errori, spiega ancora Ashari.
Il team ha testato il dispositivo in ambienti a bassa gravità, e ha scoperto che il lievito e lo zucchero interagiscono molto più velocemente rispetto al normale.
Potrebbe avere altre applicazioni oltre birra. L’obiettivo principale è quello di capire come si comporta il lievito in un ambiente a gravità lunare. Se il dispositivo funziona, si apre la possibilità di produrre pane, altre bevande e prodotti farmaceutici, come l’insulina, nello spazio. «Questo esperimento potrebbe avere applicazioni di gran lunga superiore alla produzione di birra. Se riusciamo a capirlo e a svilupparlo, potrà svolgere un ruolo fondamentale nelle produzione di beni alimentari e di medicinali per il futuro della colonizzazione spaziale» conclude Ashari.