Integrando piccoli dispositivi laser nelle scarpe si può proiettare al suolo un riferimento visivo utile per camminare
Scarpe laser contro il morbo di Parkinson. È questa l’idea di Murielle Ferraye, neuroscienziata dell’Università di Twente, per migliorare concretamente la qualità di vita delle persone affette da questa terribile malattia. Il suo studio – finanziato dalla Brain Foundation Hersenstichting e dal Settimo programma quadro della Comunità europea – è stato pubblicato sulla rivista specializzata Neurology.
In particolare, il sistema studiato da Ferraye è pensato per aiutare la deambulazione dei pazienti. Chi soffre di questa malattia infatti, soprattutto negli stadi più avanzati, è soggetto a un disturbo chiamato “congelamento dell’andatura”.
Un fenomeno pericoloso, perché causa l’impossibilità di comandare le articolazioni, nonostante la volontà di spostarsi porti il corpo a tendersi in avanti. Questo blocco, che può durare da alcuni secondi a oltre un minuto, può provocare perdite dell’equilibrio e, nei casi più gravi, delle rovinose cadute.
Un laser nei piedi
La fase di impasse può essere superata concentrandosi su un elemento a breve distanza, come un gradino o una crepa nell’asfalto. Da qui l’idea: integrare un piccolo dispositivo laser sulla punta delle scarpe, in grado di proiettare al suolo un riferimento visivo utile per compiere il passo successivo.
Fino ad oggi infatti, le prime soluzioni costringevano il paziente a premere un interruttore con le mani per proiettare il laser. Una soluzione complicata: le scarpe laser rappresentano dunque uno strumento più user-friendly per i pazienti.
Le scarpe sono progettate in modo tale che, quando i pazienti mettono il loro peso sulla pianta del piede, si innesca l’interruttore che genera il raggio laser. «Il peso corporeo del paziente attiva automaticamente il laser – ha spiegato Ferraye – in modo che l’intero processo sia molto più semplice e il segnale laser intermittente sia coordinato al passo del paziente».
Il fascio di luce che appare al suolo poi, della larghezza di circa 45 cm, si spegne mentre la scarpa è ormai in movimento. Il sistema può essere regolato con precisione sulla lunghezza del passo di ogni paziente.
Test in corso
I primi test, condotti su una ventina di persone, hanno dimostrato che l’impiego di queste particolari scarpe può aiutare i pazienti a camminare normalmente. «Queste scarpe laser hanno ridotto della metà il numero incidenti di deambulazione e di più del 50% la durata dei congelamenti dell’andatura», ha detto l’autrice dello studio.
Gran parte di coloro che si sono sottoposti ai test si sono detti disposti a indossarle nella quotidianità. Il team guidato da Murielle Ferraye sta ora pianificando una più ampia sperimentazione clinica di conferma con più di 100 pazienti, da effettuare anche in ambito casalingo. «I pazienti normalmente camminano meglio in laboratorio – ha concluso Ferraye – quindi è importante studiare questi aiuti anche nell’ambiente domestico».