La missione è partita nella notte. Molto tricolore a bordo del razzo
Mentre in Utah la NASA testava il razzo più potente mai costruito, con uno spettacolare test su strada, nella base europea di Kourou della Guyana francese – in Sud America – si è registrato un altro grande successo del settore aerospaziale. E porta anche firme tricolore. Il razzo Vega VV 16 ha acceso i motori ed è decollato nella notte italiana. Dietro l’operazione ci sono i lavori e le tecnologie di due realtà d’eccellenza del nostro paese: l’Avio di Colleferro, vicino Roma, e la società D-Orbit.
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Vega: l’Italia nello scacchiere spaziale
In un settore come quello aerospaziale, rivoluzionato da Elon Musk, la competizione si gioca su tutti i fronti. Soprattutto su quello dei costi. Con la sua azienda SpaceX, fondata appena 20 anni fa, l’imprenditore sudafricano ha ridotto drasticamente il tariffario per i suoi clienti riuscendo, quest’estate, a diventare la prima azienda privata a trasportare in orbita due astronauti con la Crew Dragon. Il successo del lancio del razzo Vega conferma le competenze e il ruolo dell’Italia nello scacchiere spaziale. E il momento non potrebbe essere migliore: a breve ci sarà la nomina del nuovo direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea e Roma sente di meritarsi quella posizione di rilievo.
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Nella missione Vega le aziende italiane hanno avuto un ruolo cruciale. Il razzo e l’assetto del lancio è stato frutto del lavoro di Avio, che ha la base proprio nella Guyana francese, da dove è avvenuto il decollo. A bordo ci sono 53 satelliti di peso variabile (da 1 a 400 kg): i loro compiti sono tra i più disparati e uno di questi è stato realizzato dalla società italiana D-Orbit.