La visual search annunciata da Menlo Park
Il gruppo Facebook è al lavoro per sviluppare una tecnologia che consentirà di scoprire dove si acquista un vestito o una t-shirt (che marca è?, quanto costa?, in che negozio posso trovarlo?), scattando una semplice foto attraverso Instagram (piattaforma di proprietà di Menlo Park). La notizia, ripresa da Engadget, segna un passo avanti per il settore dell’ecommerce verso la cosiddetta visual search. In base alle prime informazioni disponibili, gli utenti di Instagram potranno così sfruttare l’intelligenza artificiale e la tecnologia del social network per una nuova esperienza di shopping in tempo reale. Nel momento in cui ci piace una maglietta indossata da qualcuno basterà farle uno scatto e decidere se comprarla o meno. Unico inconveniente che ci sentiamo di suggerire: nel caso immortalassimo l’ultimo acquisto di un amico questa feature potrebbe essere poco utile (basterebbe chiedergli maggiori info su quella maglietta, non trovate?); nel caso invece incontrassimo uno sconosciuto o una sconosciuta, con un abito top per strada, il rischio è scattargli/le una foto in maniera impacciata, farsi notare e non farci proprio una bella figura.
Va detto che la tecnologia in questione non è pionieristica. Snapchat e Pinterest hanno già soluzioni simili. Il fatto che una società Big Tech come Facebook voglia investirci con la sua punta di diamante (leggi Instagram) conferma che questo trend va monitorato. Al momento non è ancora noto quando questa funzione verrà rilasciata per gli utenti. La forza delle immagini – che siano foto o video – non si è ancora esaurita. Sembra invece soltanto all’inizio del suo percorso: basta dare un’occhiata alla tecnologia da poco acquisita dal gigante della GDO USA Walmart, che consente alle persone di provarsi i vestiti su smartphone grazie a un sistema che modifica le nostre foto, vestendoci nel vero senso della parola e dandoci una prima idea su quanto ci doni o meno un particolare outfit.
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Tornando a Facebook l’altra novità interessante riguarda WhatsApp – che fa sempre parte del gruppo – sulla cui piattaforma verrà presto lanciato un marketplace. La strada, anche in questo caso, non segna un’innovazione vera e propria, ma prende spunto da casi concreti già avviati. L’esempio più notevole è quello di WeChat, la super app cinese di Tencent, che funziona sia da app di messaggistica, sia da piattaforma tutto fare con cui si comprano biglietti, prodotti e si effettuano prenotazioni al ristorante.