«Sanzionare non è l’obiettivo finale della Commissione. Il nostro obiettivo finale è la conformità da parte di tutte queste piattaforme». Bruxelles ha aggiornato Meta rispetto alle modifiche proposte per adeguarsi al DMA, ovvero il Digital Markets Act che l’Unione Europea ha approvato per regolare le attività dei cosiddetti gatekeeper, quelle piattaforme digitali che operano nel Vecchio continente. Il commento da parte della Commissione è negativo: «Meta ha proposto solo un numero limitato di modifiche alle sue opzioni pubblicitarie disponibili nell’Ue. Questo non è sufficiente. Le discussioni con Meta sono in corso».

Perché Meta è stata multata per 200 milioni di euro?
Nell’aprile 2025 la Big Tech era stata multata dalla Commissione per 200 milioni di euro (Apple per 500 milioni) con l’accusa di violazione del DMA. L’ex Gruppo Facebook aveva reagito con toni duri nei confronti di Bruxelles, con la garanzia d’altra parte di un appoggio esplicito da parte della presidenza Trump contro l’UE. «La Commissione – erano state le parole di Meta – sta tentando di danneggiare imprese statunitensi di successo, mentre consente a marchi cinesi ed europei di operare con altri standard».

Lo scontro risale all’aprile scorso, quando l’Ue ha puntato il dito contro il modello pubblicitario introdotto da Meta nel 2023, il cosiddetto “consenso o pagamento”. Gli utenti Facebook e Instagram possono infatti scegliere se avere una pubblicità personalizzata sulla base dei dati personali oppure pagare un abbonamento senza pubblicità. Bruxelles si era opposta parlando di una violazione del DMA, dal momento che agli iscritti non viene proposta una soluzione che contempli un minore sfruttamento dei dati personali.