Come ogni mercoledì ospitiamo Notizie dal futuro, la rubrica di Paola Pisano, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Torino e già Ministro dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Un viaggio attorno al mondo su tecnologia, intelligenza artificiale ed ecosistemi hi-tech
Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
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WhatsApp Pay è la neonata carta di debito e credito dell’omonima società avviata in India questa settimana. Alle aziende non verrà addebitato alcun costo per i pagamenti in-app, ma Meta beneficia dell’aumento delle aziende che utilizzano WhatsApp e che pagano per inviare messaggi ai propri clienti. WhatsApp, con 400 milioni di utenti mensili in India, ha il potenziale per posizionarsi tra le prime tre applicazioni per i pagamenti digitali nel Paese. Meta si sta preparando per diventare una super app come Wechat? Diventare una super app non è solo una questione di aggregare diversi servizi ma è necessario offrire nuovo valore agli utenti, cosa che sarà possibile solo raccogliendo più dati. L’abilitazione dei pagamenti dei commercianti consente alla piattaforma di raccogliere più dati per aiutarla a indirizzare e personalizzare la pubblicità esistente.
La stretta statunitense sul commercio dei microchip verso la Cina ha spinto Huawei a produrre i propri microchip per i suoi cellulari Mate 60 Pro 5. Mentre Huawei continua a prendere in licenza i progetti di base dei microchip Arm, la sua azienda di progettazione di chip HiSilicon li migliora. Secondo gli analisti e gli addetti ai lavori, questo approccio permette all’azienda di avere la flessibilità necessaria per produrre smartphone di fascia alta nonostante i vincoli imposti dai controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti. L’embargo sulla tecnologia potrebbe aiutare la Cina a rendersi indipendente dall’ America più velocemente? La strategia di Huawei non è nuova nel settore della tecnologia. Apple ha migliorato l’architettura di base dei microchip Arm per dare ai suoi iPhone e Mac un vantaggio competitivo in termini di prestazioni. La complessità, gli enormi costi e le scarse risorse ingegneristiche nello sviluppo dei semiconduttori fanno sì che solo poche aziende siano in grado di adottare un simile approccio. Huawei potrebbe essere una di queste. Questo passo avanti le consentirà di avere una progettazione interna e di non dipendere troppo dai paesi stranieri.
Il Dipartimento di Giustizia americano ha accusato Google di abusare del suo monopolio di ricerca online. Il 90% delle ricerche su internet passa da Google. Sembrerebbe che Google avrebbe pagato più di 10 miliardi di dollari all’anno ad aziende come Apple per rendere il suo motore di ricerca predefinito sui dispositivi. Il gioco è sempre lo stesso: più ricerche passano da Google più l’azienda migliora i suoi prodotti e acquista più clienti. Dall’esito di questa azione legale dipenderà la postura americana verso le big tech e la nascita di nuovi modelli di ricavi nelle ricerche internet. All’inizio del 2020 gli europei hanno ottenuto il diritto di scegliere il proprio motore di ricerca. Da allora la quota di ricerca europea di Google è scesa dal 94% al 90%. Ricadute simili si aspettano qualora vinca la causa il Dipartimento di Giustizia Americano. Considerando che ogni punto percentuale vale 2 miliardi, il risultato della sfida non sarà così scontato.
Le grandi banche, un tempo erano in competizione, si uniscono per combattere un nemico comune. Le big tech JPMorgan Chase, Bank of America, Wells Fargo hanno in programma per il prossimo anno il lancio di Paze, un wallet per mobile che si collegherà direttamente ai conti delle carte di credito e di debito di 150 milioni di clienti. Paze è l’ultimo segnale del fatto che le grandi banche considerano le alleanze nel settore il modo migliore per fermare l’avanzata di aziende come Apple, Google e, più recentemente, X di Elon Musk che mirano a offrire servizi bancari ai loro milioni di utenti. Chi vincerà questa competizione? Le banche hanno a lungo dominato la parte dei pagamenti dei servizi finanziari, soprattutto quando si tratta di consumatori. A marzo Apple ha annunciato un nuovo prodotto buy now pay later – Apple Pay Later – che ha dichiarato di voler finanziare con il proprio denaro anziché ricorrere a finanziamenti bancari. Un mese dopo sempre Apple ha lanciato un conto di risparmio ad alto interesse, grazie a una partnership con Goldman Sachs.