Il mercato social è affollato e la content creator economy in continua crescita
Mark Zuckerberg ha annunciato l’intenzione di stanziare 1 miliardo di dollari per pagare influencer e content creator che pubblicano contenuti frequenti su Facebook. Il più anziano dei social network, dato per morto più e più volte, deve infatti confrontarsi con competitor agguerriti: TikTok, la gemma di ByteDance, cresce mese dopo mese ed è già l’app di intrattenimento più scaricata al mondo. Se un tempo c’era soltanto la grande F dove pubblicare e fare nuove conoscenze, oggi influencer da una parte e utenti dall’altra hanno una scelta più ampia. Da YouTube a Twitch, da TikTok a Instagram, il mercato è davvero affollato.
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Il New York Times ricorda che non è la prima volta in cui Facebook decide di pagare i content creator (la misura da 1 miliardo interesserà anche Instagram). Di recente la società di Menlo Park si è infatti impegnata a investire 10 miliardi di dollari per sostenere la comunità nera di sviluppatori di videogiochi, con pagamenti mensili. Non è un segreto che molte piattaforme stringano rapporti e collaborazioni con gli influencer, guadagnando non certo i diritti di esclusiva, ma mettendo la firma sul successo di celebrità mondiali. Il caso più emblematico è quello di Khaby Lame, secondo tiktoker con più follower al mondo e ambasciatore globale del social network cinese.
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Ma gli influencer non sono soltanto quelli seguiti da eserciti a sei zeri. Ci sono anche i micro influencer e content creator che in tutto il mondo dialogano a ritmi quotidiani con la propria fan base. Stando a questa ricerca sono oltre 50 i milioni di persone che si reputano content creator e a cui Facebook potrebbe potenzialmente rivolgersi con questo tesoretto da 1 miliardo. In questo caso si potrebbe guardare all’attività di Facebook – inteso come gruppo – come a quella di editore che punta a corteggiare e aiutare i propri talenti a guadagnare. Ma non è il solo: lo scorso anno TikTok ha messo sul piatto 2 miliardi per i content creator.