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La prima è stata Barbra Streisand 37 anni fa. Nomadland inoltre è il primo film diretto da una donna a vincere il premio
La regia non è un mestiere per donne. Lo sanno bene le ragazze di Amleta che in Italia sostengono le professioniste di questo settore. L’anno scorso BBC Culture realizzato un’idagine per selezionare i 100 film migliori in lingua straniera di tutti i tempi, ha rivelato un dato quantomeno imbarazzante: solo quattro di quei film erano diretti da donne.
Le motivazioni sono piuttosto subdole se di pensa che fare il regista è un mestiere che ha a che fare con la cultura, l’organizzazione, la creatività, tutte qualità in cui le donne eccellono. Eppure poche donne fanno e registe forse per lo stesso motivo per cui poche donne fanno le direttrici d’orchestra o le imprenditrici: per fare cinema servono finanziamenti e in un mondo in cui gli intermediari sono principalmente uomini, l’investimento su una donna è ancora considerato un rischio maggiore di quello fatto su un uomo. Investitori e produttori continuano a preferire un uomo a una donna.
Un Glolden Globe da ricordare
Fatta questa premessa oggi è una giornata in cui bisogna festeggiare. Infatti la 78esima edizione dei Golden Globe consegna la vittoria più importante al primo film diretto da una donna, Chloé Zaho, che è anche la prima regista di origine asiatica a vincere il premio come miglior regista. Il film di cui stiamo parlando è Nomadland, già vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Bisogna tornare indietro di ben 37 anni per trovare un’altra donna vincitrice del globo d’oro per la regia. Si trattava di Barbra Streisand con il film Yentl. Dopo di lei, alla nomination sono arrivate Jane Campion per Lezioni di piano nel 1994, Sofia Coppola per Lost in Translation nel 2004, Kathryn Bigelow per The Hurt Locker nel 2010 e per Zero Dark Thirty nel 2013 e, per ultima, Ava DuVernay per Selma nel 2015: nessuna di loro, però, era riuscita a portarsi a casa il premio.
Chloé Zhao takes home the award for Best Motion Picture Director for Nomadland. #GoldenGlobespic.twitter.com/YvPeTUvn1b
— Golden Globe Awards (@goldenglobes) March 1, 2021
Nomadland, che non è ancora uscito in Italia, racconta la storia di Fern (Frances McDormand), una vedova emotivamente instabile che guida un furgone per gli Stati Uniti accettando lavori occasionali e incontrando altri nomadi lungo la strada. Il film ha ricevuto quattro nomination in totale, incluso quello per la miglior sceneggiatura.
Chloé Zaho
Chloé ha 38 anni ed è nata a Pechino da padre dirigente d’acciaieria e madre infermiera. Affascinata fin da giovane dalla cultura occidentale ha ottenuto una borsa di studio per studiare a Londra a soli 15 anni. Per fare eco a tante influencer di oggi si potrebbe definire una “Multi-potenziale”. Completa infatti gli studi superiori a Los Angeles, per poi iscriversi all’università di arti liberali di Mount Holyoke, nel Massachusetts, dove ottiene un bachelor’s degree in scienze politiche. Dopo alcuni brevi impieghi nel settore pubblicitario e immobiliare, oltre che come barista, studia cinema alla Tisch School of the Arts dell’università di New York.
Nel 2017 scrive, dirige e co-produce The Rider – Il sogno di un cowboy, su di un giovane mandriano che si trova a ripensare la sua vita dopo che un incidente quasi fatale pone fine alla sua carriera. Come nel film che le è valso il Golden Globe anche in questo caso Zhao utilizza un cast composto per la maggior parte da attori non professionisti, tra cui il protagonista Brady Jandreau, che è effettivamente un mandriano. Il film ha ottenuto quattro candidature agli Independent Spirit Awards.