Capo Comunicazione e Relazioni Istituzionali Mediobanca, nominata nella classifica Influence 100, la selezione dei più autorevoli comunicatori aziendali a livello internazionale realizzata da PRovoke Media
Tra i 100 migliori professionisti al mondo della comunicazione aziendale del 2022 c’è un’italiana, Lorenza Pigozzi, Direttore comunicazione e relazioni istituzionali di Mediobanca.
A stilare la classifica ci pensa anche quest’anno, con il suo report The Influence 100, PRovoke Media, la media company che produce analisi, insight e news sulle tendenze più importanti del mondo della comunicazione d’impresa. Un ranking che rappresenta la più completa mappatura dei direttori della comunicazione e marketing più influenti, che hanno il maggior peso in termini di reputazione, anche perché nella maggior parte dei casi a diretto riporto di alcuni dei CEO più autorevoli del mondo.
Si tratta dell’unica italiana presente nel ranking nonché dell’unico corporate brand italiano.
Chi è Lorenza Pigozzi
Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano. Dopo alcune importanti esperienze nel mondo della finanza in aziende come Lazard e Banca IMI, Lorenza Pigozzi arriva in Mediobanca nel 2001, dove ha rivestito numerosi ruoli fino a diventare il Direttore comunicazione e relazioni istituzionali della Banca a partire dal 2013. Lorenza Pigozzi, nel corso della sua carriera come capo comunicazione di Mediobanca, ha gestito la reputazione del brand anche a cavallo di due cambi di governance, oltre che durante la crisi del debito dell’Eurozona.
Per 6 anni consigliere di amministrazione di CheBanca!, la banca del Gruppo Mediobanca dedicata al risparmio e agli investimenti, attualmente consigliere di MIS – Mediobanca Innovation Services, la società di servizi informatici, amministrativi e di facility management delle società del gruppo Mediobanca e di R&S in liquidazione (Ricerche e Studi la società del gruppo che sviluppa studi economici e finanziari sulle imprese e sui mercati italiani) , membro del Consiglio Direttivo di UPA – Utenti Pubblicità Associati , consigliere di amministrazione di Auditel, un organismo a controllo incrociato che riunisce tutte le componenti del mercato televisivo.
Pigozzi ha inoltre curato #Oltre, progetto ideato nel 2016 per sostenere i valori dello sport paralimpico in occasione dei Giochi Paralimpici di Rio 2016.
E’ inoltre Adjunct Professor del Master “Executive Corporate Communications” presso la Luiss Business School e tiene diverse testimonianze sulla comunicazione corporate presso altri corsi universitari.
Le donne più numerose degli uomini
Nella classifica del report The Influence 100, PRovoke Media, per il terzo anno consecutivo le donne sono più numerose rispetto agli uomini, 57 contro 43. Una presenza femminile che è in continuo aumento nel tempo (erano 47 nel 2019, 54 nel 2020 e 55 nel 2021). A livello geografico, il 53% dei migliori direttori comunicazione lavora negli USA, seguiti dall’Europa (24%), dall’Asia (13%), dal Medioriente e dall’Africa (7%) e dall’America Latina (3%). In un’era sempre più tecnologica e digitale, non sorprende che il settore più rappresentato sia proprio quello della tecnologia /telecomunicazioni/elettronica (17%), seguito da finanza e i servizi (16%), beni di largo consumo (15%), healthcare (11%) e food e drink (11%).
La reputation al centro del budget
A livello di budget gestiti, gli Influence 100 spendono per le pubbliche relazioni oltre $4,8 miliardi, in lieve aumento rispetto $4,7 miliardi del 2021, anche se ancora inferiore ai $6,5 miliardi registrati nel 2012, il primo anno del report. La reputazione è al centro della spesa: per il 66% sarà la priorità per il 2023. Seguono poi le iniziative di corporate and social responsibility/ESG (59%), lo sviluppo di contenuti anche per il marketing (56%), per i social e per il coinvolgimento dei collaboratori (entrambi 49%). Oltre un terzo (69%) gestisce poi team da oltre 100 persone, in aumento rispetto al 52% del 2021.
Background e esperienze professionali
In media i 100 comunicatori in classifica lavorano nella loro attuale azienda da 8,2 anni, con alcune personalità che hanno superato addirittura i 30 anni di servizio nella stessa società, come il recordman Masayoshi Shirayanagi, in Toyota da 38 anni, Conny Braams, in Unilever da 31 anni, Jan Runau, in Adidas da 30 anni e Bea Perez, in Coca-Cola da 28 anni. Il 97% dei nomi in lista ha almeno una laurea, con il 30% che ne possiede anche una specialistica. È interessante notare che la percentuale dei non laureati è in lieve aumento (il 3% contro il 2% del 2021). Chissà, forse nel tempo le competenze sempre più digitali ed eterogenee richieste per aver successo nelle pubbliche relazioni potrebbero avere un peso superiore rispetto ai titoli di studio. Per quanto riguarda il percorso formativo, i corsi da cui provengono i 100 sono per lo più: comunicazione, giornalismo, pubbliche relazioni, scienze politiche, relazioni internazionali e marketing.