Parità di genere, lotta alla discriminazione di razza, sesso, orientamento sessuale. 14 profili di donne che quotidianamente si battono per ridurre il gender gap
La lotta alla discriminazione di genere passa anche dai social. Proprio perché l’8 marzo è davvero tutto l’anno, abbiamo ricercato i profili di tredici influencer che più animano quotidianamente i social network con messaggi positivi, contro la discriminazione di genere soprattutto, ma anche di razza, cultura, orientamento sessuale. Non sono femministe sfegatate ma si battono per avviare una comunicazione, principalmente su Instagram, contro ogni tipo di discriminazione. Queste ragazze da migliaia di follower sono impegnate in settori in realtà molto differenti tra loro: c’è chi parla di politica, chi di razza, psicologia, sessualità, violenza domestica, diritti LBGBTQ, inclusione. Ognuna a modo suo, tutte contribuiscono ad abbattere quel muro ancora troppo alto e spesso che impedisce di vivere a pieno il delicato tema della parità di genere. Un concetto di cui si parla spesso troppo poco ma con cui facciamo i conti ogni giorno.
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Quattordici donne contro la discriminazione
Tra le attiviste che hanno scelto Instagram e Twitter come piattaforme principali di comunicazione contro la discriminazione di genere ci sono:
- Gaia Zorzi, 23 anni e 194mila follower. È appassionata di politica, di cui parla apertamente sui social contro le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani. Il messaggio che vuole comunicare è quello di tenere sempre alta la guardia. Per questo è importante essere informati correttamente e avere, soprattutto su internet, dei luoghi dove trovare un’informazione libera e basata sul fact-checking. Gaia ha da poco intrapreso un Master all’Università delle Nazioni Unite e vive a Bruxelles.
- Maura Gancitano, classe 1985, è editrice, filosofa, scrittrice e co-founder di Tlon, un progetto multimediale che ha riscosso molto successo perché affronta in chiave ironica, interattiva, partecipata e semplice alcuni temi delicati di formazione filosofica con un’attenzione particolare alle tematiche attuali sociali e culturali, contro ogni tipo di discriminazione.
- Seguitissima su Instagram, dove vanta quasi 300mila followers, Carlotta Vagnoli è sopravvissuta a episodi di violenza domestica. Racconta in prima persona, con molto coraggio, quello che ha vissuto e il suo spazio social, così come le sue numerose attività, sono finalizzati ad aiutare le donne in difficoltà e a difenderle da pregiudizi, hate speech, sessismo e violenze. Una tematica difficile da raccontare, soprattutto per chi l’ha provata sulla propria pelle, che Carlotta tratta con leggerezza, tra tatuaggi e tanta ironia.
- Classe 1995, Jennifer Guerra si interessa di tematiche di genere, femminismi e diritti LGBTQ+. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato nel 2020 il libro “ll corpo elettrico”, in cui traccia un percorso che parte dall’autocoscienza del corpo femminile e arriva fino ai gender studies contemporanei, per recuperare i concetti e le lotte femministe e adattarle al nuovo millennio.
- Formatrice, scrittrice, podcaster e attivista femminista, Irene Facheris si occupa di formazione, parità di genere e diversity. Nel suo libro “Parità in pillole” insegna a combattere le piccole e grandi discriminazioni quotidiane. Nata su YouTube, Irene oggi gestisce due podcast di successo, “Manifesto femminista”, ad accesso libero, e “Lenti femministe”. Sui social si definisce una attivista transfemminista intersezionale.
- Violeta Benini si definisce un’ostetrica poliedrica e una “divulvatrice”. Attraverso il suo lavoro si prende cura delle donne nella loro totalità, aiutandole a migliorare la consapevolezza di sé stesse e a ritrovare il proprio equilibrio, senza tabù. «Su Instagram parlo di dolori mestruali, pavimento pelvico, ormoni – racconta Violeta – La festa della donna è sempre, è la liberazione femminile dei propri diritti. Spesso le donne devono imparare a pretendere di essere ascoltate».
- Bellamy Ogak, 43mila follower si occupa di comunicazione per associazioni umanitarie e di cooperazione internazionale. Ha fondato la piattaforma Afroitalian Souls, dove affronta temi legati alle migrazioni e agli italiani di origini africane. Il suo messaggio è incentrato sulla lotta alla discriminazione di genere e di razza.
- Aya Mohamed, nata nel 1996 in Egitto e cresciuta a Milano, è musulmana, femminista e influencer con la passione per la moda. Il suo profilo, seguito da più di 27mila followers, mostra la volontà di voler sdoganare i pregiudizi secondo cui femminismo e velo non possano andare d’accordo. Per Aya, la religione non può essere un ostacolo alla parità nelle opportunità politiche sociali ed economiche tra uomo e donna.
- Milanpyramid è una fashion creative e attivista che si batte per i diritti delle donne. Ha 22 anni ed è una ragazza musulmana italiana, ha studiato Scienze Politiche Internazionali alla Statale di Milano e sul suo blog racconta il proprio punto di vista su tematiche diverse come la politica, l’inclusione, lifestyle, fashion e beauty.
- Annachiara Chemello, in arte Naki, 38,7k follower, è una content creator che si occupa di femminismo, diritti LGBTQ+, economia circolare, sostenibilità, amore per la natura, per le piante e gli animali. Si batte per la lotta contro le disuguaglianze e le discriminazioni per orientamento sessuale, identità di genere, colore della pelle, e la lotta ai cambiamenti climatici e crede che, verso questo obiettivo, sia necessario fare tanta informazione e agire nel proprio personale per portare avanti dei reali cambiamenti.
- Francesca Fiore e Sarah Malnerich, attiviste e scrittrici dedite a «smontare la retorica della mamma perfetta e lenire i sensi di colpa», si occupano quotidianamente di maternità tramite la loro pagina @mammadimerda. Sono impegnate quotidianamente nella parità dei diritti delle donne che, in particolar modo durante la maternità, sono costrette a rinunciare a una serie di diritti, e chiedono di sensibilizzare politici e istituzioni sulla necessità di un’istruzione che metta al centro bambini, mamme e famiglie.
- Lorella Zanardo, attivista per i diritti diritti umani e la giustizia sociale. E’ coautrice del documentario “Il Corpo delle Donne” e dell’omonimo libro, che hanno dato vita a un’importante riflessione sociale sui temi della rappresentazione della donna nei media. Presiede l’Associazione “Nuovi Occhi per i Media”, percorso di educazione all’immagine e ai media frequentato da studenti delle scuole medie superiori. Speaker, docente, scrittrice, è autrice regista dello spettacolo teatrale “Schermi” sull’importanza della media education come strumento di cittadinanza attiva.
- Marina Terragni, milanese, femminista, giornalista e scrittrice. Tra le sue opere ci sono “Vergine e piena di grazia”, “La scomparsa delle donne”, “Un gioco da ragazze”, e il recentissimo “Temporary Mother – Utero in affitto e mercato dei figli”. É stata tra le prime blogger italiane con il blog “MaschileFemminile”, ora diventato “FemminileMaschile”.
- Teresa Cinque, pseudonimo di Elisa Giannini, è nata in Toscana negli anni ’70. Laureata in Lettere all’Università di Pisa, lavora da sempre in ambito artistico utilizzando diversi media tra cui la scrittura, il video, l’installazione, la recitazione e il teatro. Nel febbraio 2018 esce sul web il suo primo video che diventa virale. Tramite monologhi satirici, anche sui social, parla di amore, relazioni e femminismo.