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Gender gap: uno scoglio che per il momento sembra ancora insormontabile se si analizza lo studio delle discipline STEM. Secondo gli ultimi dati diffusi da AlmaLaurea ed elaborati da Valore D, infatti, la crescita della partecipazione femminile agli studi universitari è ancora accompagnata da una sotto-rappresentazione delle donne nelle facoltà di ingegneria e informatica e una sovra-rappresentazione nelle facoltà di educazione e formazione, nel campo linguistico e in quello psicologico. In particolare, nel settore Informatica e tecnologie ICT, nel 2022 soltanto il 17% degli studenti era di genere femminile.
Osservando la composizione di genere dei docenti universitari e dei ricercatori nei vari ambiti scientifici, globalmente, si osserva un aumento del 6,1% dal 2012 al 2022 delle donne tra i professori ordinari, percentuale che aumenta al 7,4% per i professori associati. A distanza di dieci anni, notiamo un aumento delle donne appartenenti alla qualifica dei professori ordinari, associati e ricercatori in tutte le aree. In particolare, nelle Scienze matematiche e informatiche dal 2012 al 2022 l’incremento è stato del + 3,2%, mentre nelle Scienze Fisiche del + 5,9%, nelle materie chimiche del + 15,4%, nelle Scienze Biologiche del + 7,6%. Da quanto emerge dall’ultimo rapporto ANVUR con focus sul gender gap pubblicato a gennaio 2024 e riguardante l’anno 2023, le direttrici delle Università statali sono passate dal 19,4% nel 2012 al 27,9% nel 2022, confermando un trend positivo della presenza femminile.
Il Premio L’Oréal-UNESCO For Women in Science
Con l’intento di ridurre il gender gap e dare visibilità ai progetti di ricerca guidati da donne che oggi fanno la differenza, lunedì 17 giugno al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano si terrà la XXII edizione italiana del Premio L’Oréal-UNESCO For Women in Science, promosso in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. L’iniziativa è nata per riconoscere, attraverso alcuni premi, i meriti e i percorsi di giovani donne che si distinguono nei campi delle scienze della vita e della materia, incluse ingegneria, matematica e informatica. Il 17 giugno sul palco della XXII edizione italiana del Premio L’Oréal-UNESCO For Women in Science saranno premiate le 6 vincitrici di questa ultima edizione. Un progetto che vuole continuare ad attirare l’attenzione anche sulle nuove sfide aperte per chi sceglie la scienza come campo di formazione, per fare la differenza e immaginare il proprio futuro – e quello del pianeta – attraverso la ricerca, le sperimentazioni e l’applicazione di tecnologie sempre più avanzate. Qui il form per registrarsi all’evento che sarà occasione non solo di scoperta ma anche di confronto sui grandi risultati raggiunti passando per la contaminazione tra più campi d’applicazione che difficilmente le giovani studentesse mettono a fuoco quando devono immaginare il proprio futuro o indirizzarsi verso le STEM. Sarà, quindi, una preziosa occasione per parlare di carriera, metri di giudizio e selezione, tra esperienze personali e una visione più ampia sul gender gap che ancora segna le scelte e le storie di tante donne di scienza.
I premi in palio
Fin dalla sua nascita, nel 1998 su iniziativa di L’Oréal e Unesco, “For women in science” è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico. Il programma in Italia ha scelto di conferire sei premi del valore di 20.000 euro ciascuno nei campi delle Scienze della Vita, Scienze Ambientali, Matematica, Fisica, Chimica, Ingegneria e Tecnologie, di cui uno di questi viene assegnato a livello nazionale. Un impegno su scala globale. Oltre ai premi che saranno assegnati alle 6 ricercatrici italiane, ogni anno vengono attribuite 15 borse internazionali e numerose borse di studio nazionali a giovani ricercatrici. Dal 1998 a oggi sono state sostenute nel loro percorso di carriera 3.900 ricercatrici in oltre 110 Paesi, compresa l’Italia. In Italia l’anno scorso a fare domanda sono state 153 candidate, mentre quest’anno il numero è in netta crescita, segnando quasi un raddoppio con 259 candidature e tornando ai livelli del 2021, quando a proporsi erano state 260 scienziate.