Carlotta Cagnin, Vanessa Guimaraes, Audrey Endalle Mbody, Sofia Calathopoulos. Sono solo alcune nella rosa di 200 donne che hanno aperto una (piccola) impresa durante i mesi del Covid
“La mia passione nasce dieci anni fa, dopo un viaggio a Lanzarote: ho capito che lavorare nel turismo era la mia vocazione”, dice Sofia Calathopoulos, 28 anni, titolare di “My Digital Travel Agency”. Inizia così il viaggio di 200 donne che hanno avuto la forza e il coraggio di mettersi in proprio creando una loro piccola impresa, proprio durante il periodo della pandemia.
200 donne si mettono in proprio: le storie
Oltre a Sofia, ci sono Alessia, Carlotta, Vanessa, Audrey, Sharina, Anna. Hanno meno di 30 anni, sono tutte italiane, alcune tra loro figlie di immigrati di prima o seconda generazione che si sono messe in proprio, tra il 2020 e il 2021, sfidando la pandemia. Donne forti e volenterose che hanno trovato e creato il loro primo impiego grazie ai progetti di formazione e avvio di un’attività imprenditoriale Yes I Start Up, attuato dall’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e SELFIEmployment, incentivo finanziato dalle risorse di due Programmi operativi di Fondo sociale europeo, Pon Iog e Pon Spao dell’Unione europea.
Il microcredito per i NEET (i dati)
Iniziative rivolte ai giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) sotto i 29 anni e dal 2021 anche agli over 30 – donne inattive e disoccupati di lunga durata. Attraverso tali progetti di accompagnamento e finanziamento negli ultimi quattro anni e mezzo sono state formate e avviate al lavoro circa 3000 persone. Favorendo la nascita di quasi 1500 aziende, di cui circa 400 durante il periodo del Covid (dati calcolati tra il 1° marzo 2020 e il 15 settembre 2021), metà delle quali guidate da donne, per il 74% sotto i trent’anni d’età: gran parte di loro, prima di questa esperienza, erano considerate NEET.
Secondo l’ultimo Rapporto Annuale dell’Istat, nel 2020 i NEET in Italia erano 2,1 milioni, su un aggregato complessivo di 9,8 milioni nei 27 stati membri dell’Ue. Si tratta di oltre il 23% dei giovani tra i 15 e i 29 anni e in Italia, paese con il record continentale per presenza di NEET, a segnare una presenza maggiore sono i ragazzi tra i 25 e i 29 anni (sono Neet oltre il 30%). Ma a volte mancano le occasioni e le possibilità, non la spinta a crescere e darsi da fare come testimoniano le storie imprenditoriali finanziate dal programma SELFIEmployment. Tanto che oltre la metà delle 400 imprese finanziate sono guidate proprio da ragazzi tra i 25 e i 29 anni.
Le testimonianze: il microcredito è donna
“Mi è sempre piaciuto stare a contatto con i bambini e ho studiato per poter diventare maestra d’asilo. Mi sono accorta però di volere qualcosa di diverso dal solito: un negozio che facesse la differenza, che garantisse, oltre all’altissima qualità dei prodotti, anche un vero supporto alla mamma e al bimbo nei vari stadi della loro vita», racconta Carlotta Cagnin, 23 anni, oggi titolare dello spazio “BIOebimbo” di Treviso. «I docenti di YesIStartUp mi hanno aiutata, passo dopo passo, per trasformare un’idea iniziale, nata un po’ ‘tra le nuvole’, in un piano d’impresa concreto. Il corso è stato fondamentale per capire tutto ciò che andava fatto, dall’apertura della partita IVA all’iscrizione alla Camera di Commercio”.
“Sono originaria del Camerun ed è lì che ho avuto modo di osservare e imparare a confezionare abiti tipici del mio paese con tessuti locali, principalmente il “wax” (tessuti in cotone colorati prodotti con una tecnica di tintura a riserva a cera, di utilizzo molto comune nell’abbigliamento africano)», dice sorridendo Audrey Endalle Mbody, alla guida della sartoria Petite Couturière di Schio (Vicenza), dove confeziona capi d’abbigliamento su misura ed effettua riparazioni tessili. «Avviare un’attività a ridosso dell’emergenza Covid è stata un bel colpo per me, ma ho superato questo momento difficile e ora mi sto facendo conoscere sempre di più tramite il passaparola e la pubblicità sui social, che è sempre fondamentale”.
Anche per Sofia Calathopoulos aprire un’attività, a Milano, durante la pandemia non è stato semplice, eppure ce l’ha fatta, grazie al supporto di Yes I Start Up e SELFIEmployement. «È stata una sfida: il settore è fermo da un anno. Nonostante questo, il momento di stop è stato fondamentale perché mi ha dato la possibilità di elaborare il progetto nei minimi dettagli e di cogliere l’opportunità di diventare imprenditrice e costruire la mia azienda. My Digital Travel agency, che è completamente online, è figlia della pandemia, di un mondo che si è digitalizzato ancora di più. Mi piace l’idea che oggi posso essere a Milano, domani in America e dopodomani non lo so: chiudo il mio computer, lo metto nel mio zaino e porto la mia attività ovunque».
“Sono Vanessa Guimaraes e gestisco il negozio, Missinina – Bottega della Festa, dove vendo articoli personalizzati per feste di compleanno. Io sono brasiliana, vengo da San Paolo, una grande città che è piena di negozi di questo tipo. Una volta arrivata qui, a Bassano del Grappa, non ho trovato nulla di simile e ho visto un’opportunità». «Consiglierei a tutti gli aspiranti imprenditori di seguire innanzitutto il corso Yes I Start Up (il corso formativo, totalmente gratuito, che supporta gli aspiranti imprenditori nel costruire un business model e presentare la domanda di finanziamento) prima di accedere a SELFIEmployment perché è indispensabile creare un business plan che funzioni. Non a caso, quando ho richiesto il finanziamento la prima volta non ero pronta, il mio piano d’impresa era incompleto perché non conoscevo molti aspetti fondamentali. Il docente mi ha aiutata a comprendere che ideare e condurre un’attività non è semplice e sono necessarie pianificazione ed organizzazione”.
Campania, Calabria, Lazio e Puglia, le regioni in testa
Tra le Regioni che hanno aperto più imprese (presentando anche più domande) durante l’emergenza Covid (sempre nel periodo 1° marzo 2020-15 settembre 2021) spiccano Campania, Calabria, Lazio e Puglia. Regioni dove tra l’altro la presenza di NEET è superiore alla media nazionale. Ovunque la partecipazione femminile è stata fortissima, con il 91% in Lombardia e punte del 100% in Trentino-Alto Adige, Toscana, Liguria e Friuli-Venezia Giulia. Dal 2021 Yes I Start Up e SELFIEmployemt si rivolgono anche a coloro che hanno più di 30 anni: fascia d’età che nel corso della pandemia ha dato vita a 73 nuove imprese, il 66% delle quali “in rosa”.