Stefania Rinaldi guida Rinaldi Group, società benefit e Pmi innovativa nata nel 1965 a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Si tratta di una family business giunta alla generazione e tra le FAB50 di GammaDonna. «Come imprenditrice valorizzo le differenze. Ogni persona dà un contributo unico»
A spingere il mondo in una direzione più sostenibile è il vento dell’innovazione e del cambiamento, un vento che soffia anche grazie al lavoro di donne che, con le loro idee, talento e intraprendenza, stanno rivoluzionando il nostro modo di vivere e di immaginare il futuro, contribuendo al progresso economico, sociale e tecnologico del nostro Paese. Imprenditrici, ricercatrici e scienziate che hanno avuto il coraggio di investire nei propri progetti ambiziosi e trasformarli in imprese ad alto tasso di innovazione. Con l’obiettivo di continuare a promuovere lo spirito imprenditoriale, la leadership e l’innovazione in tutto il Paese, GammaDonna ha raccolto anche quest’anno cinquanta storie di imprese guidate da donne che appartengono a settori diversi, ma condividono lo stesso obiettivo: rendere l’economia e la società più sostenibili, eque e inclusive attraverso l’innovazione applicata all’impresa, e generare un impatto positivo. StartupItalia ha intervistato Stefania Rinaldi, Amministratrice Delegata di Rinaldi Group che compare tra le FAB50.
Stefania Rinaldi, è presidente e amministratrice delegata di Rinaldi Group SpA, impresa familiare al suo terzo passaggio generazionale. Rinaldi Group è una wellness tech-company con sede a Salerno, attiva nella produzione e commercializzazione di materassi e sistemi letto. Numerosi i brevetti registrati per l’innovazione di processo e di prodotto in un’ottica di Industria 4.0 e Digital Innovation. Oggi Rinaldi Group è una società benefit e grazie all’iniziativa della sua AD, che ha avviato un piano di gender equality e diversity management, ha ottenuto la certificazione sulla parità di genere. L’intento principale è valorizzare le differenze per consentire a ogni persona che lavora in azienda di dare un contributo unico e innovativo.
Iniziamo dal principio. Ci racconta la storia della sua azienda?
Sono una donna imprenditrice in un’azienda che mi piace definire femminile: io sono l’amministratore delegato, e insieme ai miei fratelli consiglieri del gruppo, portiamo avanti il progetto imprenditoriale o come mi piace chiamarlo il sogno di mio padre che ha fondato la Rinaldi Group nel lontano 1965. Il Gruppo si occupa della produzione e commercializzazione di materassi e sistemi letti e ha saputo conquistarsi nel corso degli anni, anche grazie ad importanti intuizioni commerciali che l’hanno resa riconoscibile nel mercato di riferimento, un ruolo di primo piano come partner professionale per clienti prodotti di qualità curati nei dettagli e rigorosamente Made in Italy. Un successo che per me dipende anche da una condivisa “sensibilità femminile”.
Ci racconta il suo percorso imprenditoriale?
Il mio percorso imprenditoriale è particolare. Il mio ingresso in azienda avviene a metà degli anni ’90 in un contesto competitivo in profondo mutamento, che ho affrontato a partire da un training preliminare fatto di teoria e pratica. All’esperienza dei lunghi pomeriggi in fabbrica, specie estivi, a fianco di mio padre e dei miei fratelli, ho affiancato un’intensa attività di studio e ricerca del settore compiuta lungo il periodo di tesi, che mi ha consentito di iniziare un’operazione di benchmarking d’eccellenza che non ha avuto ancora fine, restando un driver del mio agire imprenditoriale, pronta a confrontarmi costantemente con le best practices del settore. Un’analisi di scenario che mi ha permesso, una volta entrata ufficialmente in azienda, di restituire una visione privilegiata, attenta e puntuale, sui principali trend e tendenze evolutive di un mercato in rapido cambiamento, nel quale andare a costruire una propria posizione di mercato, ispirandosi ad una prospettiva interpretativa più ampia del sistema-letto, inteso quale “filiera emozionale del vivere italiano”.
L’impostazione familiare è stata determinante per la sua attività?
Di fatto sono nata e cresciuta professionalmente in questa realtà, che ha nell’impostazione famigliare uno dei suoi punti di forza. È importante dirlo perché nel mio lavoro quotidiano continuo a portare avanti quei valori in cui credo e che hanno contraddistinto l’azienda a cominciare dall’operato di mio padre. E per questo dico che per me, essere una donna imprenditrice in questo momento storico, significa conciliare due anime: quella più strettamente economica, che prevede di portare l’azienda verso risultati certi, di creare valore, anticipando le necessità dei nostri clienti; e quella incentrata sulla responsabilità sociale, intesa nel senso più ampio del termine: una responsabilità che coinvolge i dipendenti, ma anche la comunità virtuale con cui ci relazioniamo quotidianamente. Si tratta, di fatto, di farsi continuamente delle domande, di fare delle scelte.
Ci vuol parlare del business model dell’azienda?
Ho sempre lavorato affinché l’azienda portasse avanti un business model fondato da un lato sulla costante attività di Ricerca e Sviluppo e dall’altro sull’innovazione continua, E’ in quest’ottica che ho avviato un’intensa e proficua collaborazione con istituti ed enti di ricerca e centri di eccellenza, facendomi promotrice di una ricerca accademica in cui trovare il lascia passare scientifico, per intuizioni imprenditoriali che fossero orientate a valorizzare sempre di più il comfort del sonno, inserendosi nel filone dello Human Center Design, arrivando a depositare due brevetti. Oggi siamo l’unica Società in Italia che presenta nella propria offerta commerciale materassi scientificamente testati sul comfort e sull’ergonomia, secondo i principi del modello Comfort-Driven Design.
Puntate su innovazione e digitalizzazione costante. Una sfida importante per un’azienda?
Certo. Ho puntato sull’innovazione di processo e di prodotto in un’ottica di Industria 4.0 e Digital Innovation. Quella della digitalizzazione aziendale è stata una delle tante sfide intraprese nel corso degli ultimi anni. Nonostante la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra esistenza, molte aziende faticano a inserirla nei propri processi in modo sicuro e costante, in quanto manca la consapevolezza, il più delle volte, perché oltre ad acquisire figure professionali e strumenti adatti, è necessario operare un profondo cambio di mentalità. Per questo ho lavorato affinchè il processo di digitalizzazione diventasse parte della cultura aziendale attraverso percorsi di formazione continua che hanno coinvolto diverse aree aziendali ognuna delle quali rappresenta un anello importante del processo di sviluppo.
Che cosa è il progetto Trama I 4.0?
Il progettoTrama I 4.0 è stato il primo passo nella direzione d’innovazione, il più soddisfacente realizzato negli ultimi anni, attivo in azienda dai primi mesi del 2022. Si tratta di un sistema in grado di massimizzare il controllo qualità delle materie prime a partire dal loro ingresso in azienda, ottimizzare il lavoro degli operatori lungo tutta la catena produttiva e ridurre gli errori, offrendo vantaggi anche in termini di data analytics, con un’analisi dei dati in collaborazione col Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno. Grazie a questo progetto, l’azienda è stata insignita di due Premi Innovazione SMAU, uno a livello regionale a dicembre 2021 e l’altro a livello nazionale ad ottobre 2022.
Ci racconta quando è avvenuta la vera evoluzione dell’azienda?
Nel 2021 Rinaldi è diventata Società Benefit (SB), questo ha rappresentato un’evoluzione del concetto stesso di azienda, in quanto ha visto l’integrazione all’interno dell’oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo a livello di governance, di lavoratori, di ambiente, di clienti e di comunità. Diventare società benefit ha significato continuare un percorso che mi sta molto a cuore ovvero lavorare affinchè il diversity management diventi parte della cultura aziendale ed elemento chiave su cui puntare per migliorare il clima aziendale, superando le disuguaglianze di genere attraverso la valorizzazione inclusiva di tutte le diversità. In tale ottica è stato avviato un piano Gender Equality che è valso l’ottenimento della certificazione sulla parità di genere UNI PdR 125:2022. L’intento principale è valorizzare le differenze per consentire ad ogni persona di dare un contributo “unico”.
Un consiglio per chi fa impresa?
Partire da noi stessi dalla nostra energia per creare valore e avere sempre ben chiaro perché stiamo facendo impresa.
E uno per le donne imprenditrici?
Lasciare che le persone interne all’azienda siano libere di osare, per crescere a livello personale e professionale. Così facendo, la loro realizzazione diventa la realizzazione aziendale. Faccio mie le parole di Paulo Coelho affinchè siano da sprono a quante come me ogni giorno hanno il coraggio di osare verso sogni sempre più grandi, rispettando i propri valori e quelli degli altri: “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni“.