L’addio social per l’attrice e conduttrice. Aurelio De Laurentiis: «Sandra Milo è stata un’autentica musa dei nostri tempi»
Addio a un’icona del cinema italiano. È morta oggi Sandra Milo, attrice, conduttrice televisiva, musa del regista Federico Fellini che l’aveva soprannominata “Sandrocchia”. Aveva 90 anni. Tanti i messaggi in rete da parte di fan, amici e colleghi. “È stata un’autentica musa dei nostri tempi”, ha scritto su X il produttore Aurelio De Laurentiis.
Nata a Tunisi, cresciuta in Toscana, a 15 anni il matrimonio lampo con il marchese Cesare Rodighiero. Ha esordito sul set nel 1953 accanto ad Alberto Sordi, Peppino De Filippo e Giulietta Masina nel film Via Padova, 46 di Giorgio Bianchi. Poi il sodalizio con il regista Antonio Pietrangeli iniziato nel ’55 con Lo scapolo, il primo ruolo importante ne Il generale Della Rovere (1959) di Roberto Rossellini, e i tanti film con Marcello Mastroianni, Gino Cervi, Vittorio De Sica. Nella sua lunga carriera ha recitato in oltre settanta pellicole, diretta dai grandi del cinema, da Pupi Avati a Gabriele Salvatores.
Una vita di successi e grandi amori. Per due anni frequentò Bettino Craxi. Dall’unione con Moris Ergas è nata la prima figlia Deborah, da quella con Ottavio De Lollis sono arrivati Azzurra e Ciro. Celebre la scena del sadico scherzo in diretta tv nel 1990: una telefonata l’avvertiva che il figlio era ricoverato in gravi condizioni dopo un incidente stradale. Ma è stato Federico Fellini “l’amore della sua vita”. Una relazione durata quasi vent’anni e confessata per la prima volta nel 2009. Il regista la scelse per il ruolo da protagonista nei due capolavori 8½ e Giulietta degli spiriti.
Tra i suoi ultimi lavori per il grande schermo, il film Happy Family di Salvatores nel 2010. Non è stata di certo l’ultima apparizione. Sandra Milo ha continuato a recitare a teatro, è stata spesso ospite in tv e ancora protagonista. Nel 2023 l’ultimo programma, “Quelle brave ragazze” su Sky, con Orietta Berti e Mara Maionchi. “Sarà impossibile dimenticarla”, dice oggi Maionchi.
Così la ricorda il regista Pupi Avati: “Sandra era una donna profondamente generosa e di una ingenuità autentica, era rimasta bambina. Aveva quella sensazione di inadeguatezza che hanno solo le persone più straordinarie”. La salutano i colleghi del cinema, i fan, gli amici della tv. Laura Pausini le dedicherà il concerto di questa sera a Barcellona.