Estate, tempo utile a mantenere le competenze apprese in un contesto green e divertente. Questo è un concetto fondamentale dell’Associazione di Idee Onlus, protagonista a Torino. L’associazione nasce nel 2011 dopo un lungo cammino iniziato nel 2000. Oggi unisce in rete psicologi, insegnanti, logopedisti ed educatori che seguono ragazzi e ragazze con il disturbo dello spettro autistico. Per l’estate l’associazione organizza attività divertenti e che rafforzano le competenze apprese. Va specificato, però, che l’associazione è attiva sul territorio per tutto l’anno, in dialogo con la comunità. Abbiamo intervistato Cinzia Cavaglià – socia fondatrice dell’Associazione di Idee Onlus e insegnante di sostegno – e Sarah Melley, operatrice. 

La nascita dell’Associazione di Idee

L’Associazione di Idee Onlus nasce ufficialmente nel 2011, ma il gruppo storico lavorava insieme già dagli anni Duemila, quando quali, come sottolinea Cinzia Cavaglià, «di autismo si parlava molto poco e magari in termini non corretti. A quel tempo eravamo giovani e in formazione: siamo entrati in contatto con l’Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo (ANGSA), che ha visto in noi quella scintilla a voler imparare, a voler fare cose nuove. Così, ci hanno proposto corsi di formazione per poter lavorare su un servizio che riguardasse specificatamente il disturbo dello spettro autistico». 

Ognuno ha iniziato a portare competenze ed esperienze, fino a quando appunto non è nata l’associazione vera e propria.«La prima sede legale è stata a casa mia, poi la sede è diventata un piccolo monolocale arredato con mobili e giochi regalati e piano piano siamo cresciuti e abbiamo iniziato ad allargare a persone che fossero interessate a collaborare con noi. Adesso abbiamo una bella sede in via Arnaldo da Brescia». Specifica Cinzia Cavaglià: «L’associazione è cresciuta anche con il contributo e la partecipazione di nuove generazioni successive che si sono unite al gruppo di lavoro e di direttivo. Un gruppo multidisciplinare e plurigenerazionale».

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Il tempo libero per stare insieme

I progetti dell’Associazione di Idee sono tanti, sia di educativa specialistica sia progetti di abilità sociali e di tempo libero. Fondamentali le associazioni delle famiglie storiche ma anche le altre con le quali si collabora, come sottolinea Cinzia Cavaglià: «ANGSA e gruppo Asperger per sostenere la nostra formazione specifica e la realizzazione di progetti di qualità a favore delle persone autistiche, la comunità XXIV luglio per ispirarci nei progetti di tempo libero e volontariato e altri partner che hanno collaborato e/o collaborano a oggi, come Sport4friends per i centri estivi, in passato musica insieme». 

L’associazione porta avanti anche un servizio di educativa domiciliare. «C’è una parte più strutturata, svolta in sede, caratterizzata da attività più psicoeducative, per esempio, inerenti all’affettività, alle abilità sociali e dalla parte di valutazioni, supporto psicologico e terapeutico; mentre sul territorio svolgiamo le attività di tempo libero e ricreative, che vanno praticati in contesti più naturali. Abbiamo vari progetti che si occupano di tempo libero per livelli differenti, anche per i ragazzi e le ragazze con maggiori compromissioni». Per esempio, “Un sabato al villaggio”: una gita che dura l’intera giornata durante la quale si pattina, si va a fare la castagnata o una grigliata al mare, assaporando le offerte del territorio. Non mancano neppure le uscite serali con i ragazzi e le ragazze con maggiore autonomia: aperitivi, cinema, Comics, concerti. «Così alcuni gruppi sono diventati autonomi nell’uscire insieme».

Socialità accessibile

L’Associazione di Idee sta anche cercando di «realizzare eventi di socialità accessibile, ma al contrario», spiega Cinzia Cavaglià. In pratica, l’idea è di «cercare luoghi già pronti ad accoglierci, realtà che abbiano già una base di apertura dove i ragazzi e le ragazze possono venire e trovano lo staff già lì e dove è più facile costruire», pronti ad accogliere i giovani, «trovandosi tutti insieme, al di là dei ruoli che abbiamo». Insomma, il tentativo è di sensibilizzare sempre di più la comunità partendo però da una base dalla quale costruire ponti. In questa ottica, l’Associazione di Idee è anche aperta al servizio civile: un modo per costruire competenze e dialogo, in un’ottica di comprensione reciproca e inclusione.

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Via ai centri estivi

In estate, non mancano i centri estivi: i gruppi possono intersecarsi e, come spiegano Cinzia e Sarah, coordinatrice del centro estivo, «si possono creare dei ponti di inclusione ma anche di sensibilizzazione». Durante i centri estivi, c’è sempre un giorno alla settimana in cui è prevista la gita, soprattutto con i più grandi. «Ci si organizza insieme. I ragazzi e le ragazze fanno proposte, andiamo a vedere insieme quali sono i modi migliori per arrivare a destinazione, insomma, svolgiamo un lavoro di supporto all’autonomia». I centri estivi sono un modo divertente per non stare a casa – magari davanti a uno schermo – e per divertirsi insieme agli altri con mille attività, fra le quali piscina, tennis, laboratori sensoriali e artistici-espressivi.

E finalmente in vacanza!

Un altro interessante progetto è l’Aperitennis, in cui i ragazzi e le ragazze imparano a giocare a tennis per poi divertirsi con un aperitivo conclusivo. Tuttavia, parlando di estate non si può evitare di pensare alle vacanze. Per l’Associazione di Idee è tempo di andare nelle Marche. Racconta Cinzia Cavaglià: «La vacanza è il mio cuore da sempre. È stato per me importante l’incontro con un’associazione abruzzese, Comunità XXIV luglio, che gestisce servizi di puro volontariato. Ci ha insegnato come porci in rapporto alla disabilità in vacanza, uscendo fuori dai ruoli tradizionali tra utenti, educatori e terapeuti. Siamo un gruppo di amici che va in vacanza e fa delle cose insieme. Andiamo in vacanza tutti insieme, noi con i nostri ragazzi e ragazze con autismo e loro con altri tipi di disabilità. Io non sento di andare a lavorare; sento di avere una responsabilità, di avere preso un impegno ma so che vado in vacanza con amici».